Certo, alla Vivint Smart Home Arena, i Golden State Warriors hanno dovuto sudare le proverbiali sette camicie per conquistare la vittoria ed il 3 a 0 nella serie contro gli Utah Jazz. Hanno impiegato tre quarti di gara per imporre il proprio maggior tasso tecnico, fino a quando Kevin Durant, ed in misura minore Steph Curry, hanno preso per mano la franchigia californiana per condurla al successo. L'ex asso degli Oklahoma City Thunder si è dimostrato ancora una volta immarcabile per la difesa dei Jazz, un rebus di difficile risoluzione ed i suoi 38 punti, conditi da 13 rimbalzi, sono stati un buon viatico per andare a conquistare la vittoria. Anche Curry, in versione secondo violino d'èlite, ha contribuito al blitz di Salt Lake City, registrando 23 punti, seppur le sua prestazione al tiro non sia stata eccelsa (6 su 20). I due, però, si sono dimostrati 'clutch', realizzando 11 punti a testa nell'ultimo quarto, una vera e propria primizia in casa Warriors. Mai infatti i due avevano chiuso un singolo quarto di gioco in doppia cifra nella casella dei punti realizzati. 

"Quando Durant ha iniziato a trovare la via del canestro con relativa facilità, allora ho capito che per noi la serata avrebbe potuto riservarci cose positive", il commento di coach Mike Brown al termine della gara ai microfoni di ESPN. L'ala degli Warriors è stato il primo giocatore di Golden State, dai tempi dell'Hall of Famer Nate Thurmond (1972) ad aver realizzato almeno 25 punti e 10 rimbalzi in due partite consecutive di playoffs. A testimonianza dell'importanza di KD nel sistema di gioco dei 'Guerrieri', e soprattutto rende l'idea della personalità con la quale il nativo del Maryland affronta le gare decisive.

Utah ha avuto il merito di restare aggrappata al match per gran parte dei quarantotto minuti. Tuttavia, quando Curry, e soprattutto Durant, hanno deciso di ingranare le marce alte, per la truppa capeggiata da Quin Snyder è divenuta notte fonda. Nelle fasi finali della contesa, i Warriors hanno accantonato il loro solito attacco, fatto di circolazione di palla veloce, perimetrale, alla ricerca del tiratore libero. Hanno fatto ricorso ai giochi in isolamento, e proprio le invenzioni dei due fuoriclasse hanno reso realtà il cuscino di otto punti tra le due squadre a 3 minuti dal termine della sfida. Golden State ha prodotto 17 assist, davvero pochi rispetto agli standard a cui la franchigia di Oakland ci ha abituato. Il totale più basso, prima della sfida disputata questa notte, era di 25 assistenze. Ma i 'Guerrieri della Baia' hanno totalizzato solo sette palle perse, nessuno fatto registrare nel secondo tempo. 

"Questa è stata la storia della partita. Ci siamo fatti trovare pronti nei momenti chiave del match, per questi motivi ora possiamo festeggiare una vittoria che per noi è di vitale importanza. Non dobbiamo abbassare la concentrazione, manca ancora una vittoria prima di poter dire che siamo in finale" queste le parole di Kevin Durant, a cui fanno eco quelle pronunciate da Curry: "Ho capito che la serata era di quelle buone, e dunque ho provato a prendermi qualche tiro nell'ultima fase della partita. Ho sbagliato qualcosa, ma fa parte del gioco. Non abbiamo mai abbassato la guardia, siamo sempre stati aggressivi, questo ci ha premiato. Molti rinunciano a tiri, e preferiscono dare la palla al compagno, io invece amo prendermi tiri in transizione, non aspetto altro che farlo non appena ne ho possibilità. Abbiamo ottenuto una vittoria importantissima, la serie non è ancora chiusa, ma il vantaggio di tre partite è abbastanza rassicurante".

Ha giocato tutte le sue carte Utah per mettere in difficoltà gli Warriors. Gordon Hayward ha chiuso la serata con 29 punti, distribuendo 6 assist, e Rudy Gobert è stato artefice dell'ennesima, corposa, doppia doppia stagionale (21 punti e 15 rimbalzi). Ciò, però, è stato reso vano dalla forza bruta di Golden State. Entrambi, sono stati vittima delle strabilianti doti offensive di Durant, il quale ha tirato 6 su 8 dal campo contestato da Hayward, e 5 su 8 contro Gobert. In totale, KD ha sparato in faccia alla coppia dei mormoni 26 dei suoi 38 punti totali di serata. Tra Durant e Gobert, ad 1.24 dal termine della gara, son volate parole grosse, e qualche spintone. Storie tese tra i due, in seguito ad un contatto fortuito. Faccia a faccia, con difficoltà sono stati separati dai rispettivi compagni di squadra. Questa la versione del pivot francese: "E' stato scorretto perchè mi ha spinto furbescamente da dietro. Avevo conquistato palla, a lui questo evidentemente non piaceva, e quindi è stato autore di una scorrettezza". Non fa drammi l'ala degli Warriors, riservando però qualche critica agli arbitri: "Ecco perchè siamo da tutti etichettati come una lega morbida. Questi sono semplici contatti di gioco, è impensabile che mi fischino un flagrant foul per così poco".

Percorso immacolato per Golden State in questi playoffs. Sette su sette ed il successo alla Vivint Smart Home Arena pone in una posizione privilegiata i Warriors. Nessuna squadra è stata infatti mai in grado di risalire la montagna insormontabile dello 0-3. Difficilmente gli Utah Jazz cambieranno il decorso degli eventi. L'appuntamento è per la notte tra lunedì e martedì, quando a Salt Lake City Golden State avrà il primo match point per ottenere l'accesso alle finali di Conference.