La stagione 2016/17 dei New York Knicks è stata degna delle migliori telenovelas argentine. Come sempre a New York, prima dell'inizio della stagione, in casa Knicks si respiravano già le Finals. Poi la stagione è iniziata, la squadra ha cominciato a scricchiolare e la dirigenza di New York ha abbassato le pretese, considerando il proprio roster comunque solido per un'apparizione ai Playoffs. Poi, si è finiti a metà stagione con i Knicks ampiamente sotto le aspettative (solo della dirigenza, però) e la combo disfattismo + delusione che regnano nella Grande Mela, in un altro anno senza vedere una partita di post-season all'ombra della Statua della Libertà.

Stavolta, però, i Knicks l'hanno combinata grossa. Infatti Phil Jackson, president of basketball operations della franchigia, prima ha silurato la sua unica stella affermata, Carmelo Anthony, e poi ha messo in dubbio l'intero roster dei Knicks, compresa una futura stella di questa lega, colui che è considerato il futuro: la speranza bianca, Kristaps Porzingis, ha infatti per dispetto saltato i meeting di fine stagione della squadra.

Ancora una volta quindi New York offre alle altre ventinove franchigie NBA ciò che volevano, ossia creare caos generale in casa e far stancare le proprie stelle, desiderose di trovare maggior fortuna altrove.

Così, appena conlusasi la stagione regolare, sono state numerose le chiamate al telefono di Phil Jackson e del GM Steve Mills, per provare ad intavolare una trade e provare a strappare Porzingis dalle grinfie dei Knicks, nonostante non si sappiano quali siano i parametri per portare il lettone lontano da New York.

Kristaps Porzingis e Carmelo Anthony. Fonte Immagine: slamonline.com
Kristaps Porzingis e Carmelo Anthony. Fonte Immagine: slamonline.com

LA FRUSTRAZIONE DI PORZINGIS - La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata la sconfitta in stagione regolare contro i Brookyln Nets, la peggior squadra di questa stagione della NBA. Infatti dopo la cocente sconfitta, il lungo lettone aveva dichiarato di essere passato dal "top al fondo", con gli schemi di coach Jeff Hornacek, esprimendo la difficoltà di giocare il "triangolo" imposto dal buon Phil Jackson. 

E così da squadra progettata ai Playoffs NBA, i Knicks si sono ben presto sgretolati, riuscendo a produrre solamente una stagione mediocre da 31 vittorie e ben 51 sconfitte.

Porzingis è rimasto in silenzio dopo aver saltato l'incontro con la dirigenza di fine stagione. Silenzio che però è stato interrotto durante la conferenza stampa della Lettonia, nazionale che parteciperà ai prossimi Europei di basket. Kristaps ha affermato di non voler commentare il finale di stagione a New York, e di non aver avuto nessun contatto con la dirigenza dalla fine della passata stagione.

IL FUTURO - Kristaps Porzingis potrà firmare un nuovo contratto NBA, solo al finire della stagione 2018-2019, quando terminerà il suo contratto da rookie e potrà diventare un restricted free agent. Ciò significa che al finire della suddetta stagione, i Knicks potranno pareggiare qualsiasi offerta per il lettone, riuscendolo eventualmente a trattenere il lungo nella Grande Mela. Tutto ciò, però, potrà accadere se Porzingis non sarà ceduto. 

Il lungo nella passata stagione ha viaggiato con la media di 18.1 punti e 7.3 rimbalzi. Medie niente male per un ragazzo alla sua seconda stagione oltre oceano. D'altra parte, però, Phil Jackson non ha smentito le voci su una possibile cessione del lettone, dichiarando di ascoltare tutte le offerte dei GM della NBA.

Porzingis inoltre ha incrementato la dose non rispondendo alla domanda sul suo futuro in maglia Knicks una volta che il contratto da rookie scadrà. Kristaps ha continuato dicendo di essere fiducioso per il suo futuro in NBA e di essere super concentrato sul suo gioco e su ciò che può produrre in campo.