GOLDEN STATE WARRIORS - UTAH JAZZ 115-104

Gli Warriors scherzano con i propri rivali. Impiegano appena 12' minuti per mettere un'ipoteca sul match. Un 33-15 che non ammette repliche, i Jazz subito alle corde. Golden State ora fa davvero paura. La differenza tra le due squadre si nota, è palese, ed i mormoni pagano, forse, ancora le fatiche della dispendiosa, snervante serie giocata contro i Los Angeles Clippers. Tutti e 4 i campionissimi degli Warriors terminano in doppia cifra. Sugli scudi Kevin Durant con 25 punti ed 11 assist. Seguono a ruota Steph Curry ed i suoi 23 punti e Draymond Green con la sua solita, tenace prestazione a tutto campo (21+7+6). Poi, Klay Thompson, quello meno in vista alla Oracle Arena in gara 2, ma comunque autore di 14 punti e 6 su 13 dal campo. Golden State porta così il suo bilancio provvisorio in questa post season sul 6-0, prima del trasferimento a Salt Lake City dove si disputeranno gara 3 e gara 4 nell'ostico teatro della Vivint Smart Home Arena. Le prova tutte Gordon Hayward, ma i suoi 33 punti non cambiano il corso delle cose. Inutile, anche la corposa doppia doppia di un dominante Rudy Gobert sotto i tabelloni (16-16). Queste le note positive in casa Jazz, e proprio dalla sua spina dorsale i mormoni devono ripartire per tentare di allungare la serie, al momento nettamente sorridente alla franchigia della Bay Arena.

Golden State fa subito capire le proprie intenzioni. Utah sbaglia tanto in attacco, nel primo quarto mette a referto solo 5 conclusioni delle 18 tentate, sbaglia 7 triple su 10, e per gli Warriors è un gioco da ragazzi volare ben oltre la doppia cifra di vantaggio già al suono della prima sirena. Utah ferma a 15 punti, Golden State recita 33. Non c'è Hill nelle fila dei mormoni, spazio a Mack nello starting five disegnato da coach Quin Snyder. Curry e Durant imperversano, Utah non ha le armi per frenare i due All Star, dunque il -20 è atroce realtà per la franchigia di Salt Lake City (49-29). Con la second unit in campo, però, Golden State diventa più giocabile, ed in risposta i viaggianti piazzano un break di 10-0 firmato tutto da Hayward e Gobert, dimezzando di fatto lo svantaggio. Green tarantolato piazza la bomba che infiamma l'Oracle Arena a poco meno di 2' minuti dall'intervallo lungo. Iguodala in schiacciata zittisce l'alzata di voce dei Jazz, che con Hayward dalla linea della carità ed Hood dalla media, limitano i danni, e rientrano negli spogliatoi soccombenti sul 60-47.

Seppur non sprofondi, Utah non dà mai l'impressione di poter impensierire più di tanto gli avversari. Golden State alza il ritmo a proprio piacimento, e quando i mormoni provano a rifarsi sotto con il jump shot di Hood che vale il meno 6, le trenate degli 'Splash Brothers' riportano Golden State in controllo. Durant continua, imperterrito, a danzare sul parquet, Curry fa il Curry, ed al 36' minuto il tabellino è 92-82. Utah vive nell'ultimo periodo un ultimo sussulto, d'orgoglio, prima di morire definitivamente. Dal -14, risale la corrente fino al -7 grazie al break combinato da Hood ed Hayward. 109-102 a meno di due minuti dal termine della gara, ma sul piu bello i Jazz si sciolgono come neve al sole, e trovano il fondo della retina solo dalla linea della carità con i due tiri liberi di Mack. È la schiacciata portentosa di Iguodala, ed i 4 liberi di Durant, a chiudere la pratica, ad apporre il 'the end' alla contesa, e rendere realtà il 2 a 0 nella serie. 

GOLDEN STATE WARRIORS: Punti: Durant 25, Curry 23, Green 21; Rimbalzi: Durant 11; Assist: Curry 7, Durant 7;

UTAH JAZZ: Punti: Hayward 33, Gobert 16, Mack 16; Rimbalzi: Gobert 16; Assist: Mack 4, Hayward 4;