Dopo dodici ore di attesa, ecco il verdetto della risonanza magnetica a cui si è sottoposto pochi minuti fa Tony Parker. Il playmaker franco-belga dei San Antonio Spurs si è infatti procurato una lesione al tendine rotuleo del ginocchio sinistro, ricadendo male sul parquet dell'AT&T Center durante il terzo quarto di gara-2 di semifinale playoffs della Western Conference contro gli Houston Rockets. Infortunio apparso subito grave, con Parker rimasto a lungo per terra e poi trascinato a braccia negli spogliatoi dai compagni di squadra Dewayne Dedmon e Dejounte Murray. 

Secondo quanto riportato dai network americani, tra cui The Vertical (nella persona di Adrian Wojnarowski) ed Espn (con Michael C. Wright), Parker, 34 anni, sarà sottoposto nei prossimi giorni a intervento chirurgico. Stagione dunque finita per il franco-belga, che proprio in questi playoffs era tornato a brillare per coach Popovich e i suoi Spurs. Decisivo in gara-6 contro i Memphis Grizzlies e fondamentale nella sfida di stanotte contro i Grizzlies, Parker dice addio a una postseaon che ora per i neroargento si fa dannatamente complicata. Lo stesso Gregg Popovich si era mostrato pessimista stanotte in conferenza stampa, confessando che gli infortunio gli era sembrato "brutto". Negatività condivisa anche dai compagni di squadra, a partire dall'altro veterano Manu Ginobili: "Non riesce a caricare peso sulla gamba sinistra - le parole dell'argentino riportate da Espn - è dura vederlo sulle stampelle, dolorante, e quasi impossibilitato a camminare. Temo che sarà una brutta perdita". Nel roster degli Spurs rimangono ora a disposizione solo due point guards, Patty Mills e il rookie Dejounte Murray. Mentre l'australiano è un punto fermo delle rotazioni di Popovich, la matricola Murray è tutta da testare a livello playoffs. Ecco perché già ieri sera, all'interno dello spogliatoio neroargento, lo stesso Ginobili provava ad anticipare le contromosse del suo allenatore.

Tony Parker. Fonte: Associated Press

"Il fatto che ora abbiamo cambiato il nostro stile di gioco, con Kawhi (Leonard, ndr) molto più coinvolto con la palla in mano e nei pick and roll potrebbe significare che avremo meno bisogno, quantomeno rispetto al passato, di un playmaker costretto a creare per gli altri. In questo senso, dovremo cercare rotazioni diverse, magari senza una vera point guard in campo in diversi momenti delle partite. Non so, francamente non ne abbiamo ancora parlato. Di sicuro Patty avrà più minuti e Kawhi ancor più la palla tra le mani. Ma, al di là di questi aspetti tattici, Tony ci mancherà. Ci mancherà la sua esperienza, la sua capacità di segnare tiri importanti. Sarà un'assenza che andrà molto oltre quella dallo starting five". Sulla stessa lunghezza d'onda Patty Mills: "La sua presenza è come quella di Duncan - le parole dell'australiano - nell'ultimo mese eravamo tornati a farci trascinare dalle sue giocate. Ci mancherà in contropiede, ma non solo: con i suoi tiri, con la sua gestione dell'attacco e dei momenti importanti". Laconico Popovich: "Abbiamo appena concluso una partita di playoffs, non ho idea di come sostituirlo". In una serie che potrebbe richiedere l'utilizzo di un quintetto con un solo lungo di ruolo (come accaduto nel parziale decisivo di gara-2), e quattro esterni, avanzano ora le loro candidature anche Kyle Anderson e Jonathon Simmons. Tutte soluzioni tampone, perché nessuno conosce gli ingranaggi dell'attacco degli Spurs come Tony Parler, unico giocatore ancora in attività - insieme a LeBron James - ad aver messo a referto in carriera almeno 4.000 punti e distribuito oltre 1.000 assist nei playoffs NBA.