A tre giorni dall'eliminazione dai playoffs della Western Conference per mano degli Utah Jazz (primo turno), i Los Angeles Clippers chiudono ufficialmente la loro stagione con la exit interview di Doc Rivers, head coach e presidente operativo della franchigia di proprietà di Steve Ballmer. Tante, tantissime, le domande sul futuro di Lob City, rivolte a un Rivers nel mirino della critica per i risultati raccolti in quattro stagioni a Los Angeles. 

E' il futuro di giocatori come Chris Paul, Blake Griffin e J.J. Redick a tenere banco a Playa a Vista, facility dei Clippers, dove Rivers incontra i giornalisti per un consuntivo dell'annata appena conclusasi. A partire dal prossimo primo luglio, Paul e Griffin (esattamente come Luc Mbah a Moute) potranno esercitare una player option prevista in loro favore per sondare il mercato, mentre Redick diventerà automaticamente unrestricted free agent. L'ex allenatore dei Boston Celtics è però convinto di poter trattenere il cuore pulsante dei Clippers (di cui fa parte anche DeAndre Jordan, non in scadenza), per provare ad aprire un altro ciclo alla conquista dell'anello NBA: "Meritano un'altra chance di vittoria - le parole di Rivers riportate dall'agenzia di stampa Associated Press - sono loro che hanno costruito questa legacy. Credo fermamente in loro, perchè sono stati responsabili in diversi modi della nascita di questa franchigia. Si considerano loro stessi dei Clippers, mi piacerebbe accompagnarli ancora in un cammino insieme. Ora è troppo presto per prendere certe decisioni, ma credo fortemente in loro". Su Blake Griffin, operato pochi giorni fa a un dito del piede, Rivers non vuole sbilanciarsi: "L'intervento chirurgico è andato meglio del previsto, non so se eserciterà la player option, vedremo, non voglio fare supposizioni".

E' un Rivers che sembra avere invece le idee chiare riguardo a come rinfrescare la squadra durante la prossima estate: "Abbiamo bisogno di maggiore verticalità e di giocatori abili sui due lati del campo. Ovviamente, è facile a dirsi, più difficile da attuare a causa dei nostri vincoli contrattuali. Ora abbiamo due strade: continuare a fare ciò che abbiamo fatto negli ultimi anni, oppure decidere di modificare i nostri contratti per avere maggiore flessibilità. Faremo di tutto per migliorare, perchè vogliamo vincere. E' il motivo per cui sono qui. Per giunger fino all'obiettivo finale è normale passare attraverso momenti di delusione". E alle critiche rivoltegli per il difficile esercizio dei ruoli di allenatore e di presidente operativo, Rivers risponde così: "E' certamente difficile, ed è questo il motivo per cui ho assunto Lawrence Frank come assistente, in modo che anche lui possa stare vicino alla squadra mentre io rimango presidente. Spesso la gente dimentica che anche Gregg Popovich ha avuto a lungo un doppio ruolo ai San Antonio Spurs. E' qualcosa che può funzionare solo se ti circondi di persone competenti, come accaduto agli Spurs con R.C. Buford e altri membri del loro staff. Oggi Popovich li allena ed è coinvolto in ogni aspetto tecnico. Qui è la stessa cosa. Ho appena assunto tantissime persone, devo ancora imparare metà dei loro nomi, ma adesso sono più che mai convinto che la strada intrapresa sia quella giusta".