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NBA playoffs, Toronto ha le armi per fermare Cleveland?

A quasi 12 mesi di distanza, i Raptors provano nuovamente a frapporsi tra i Cavs e il trono dell’Est, stavolta al secondo turno. James sembra incontenibile, ma il problema potrebbe non essere solo lui.

NBA playoffs, Toronto ha le armi per fermare Cleveland?
LeBron James e DeMar DeRozan. Fonte: Eurosport
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Di Gabriele Ferrara

Non è passato nemmeno un anno dalle finali di Conference 2016, quando i Cleveland Cavaliers e i Toronto Raptors si ritrovarano gli uni contro gli altri. Anche stavolta, ma al secondo turno dei playoffs dell'Est sarà una sfida tra la franchgia dell'Ohio contro quella dell'Ontario, #DefendTheLand contro #WeTheNorth, LeBron James e Kyrie Irving contro Kyle Lowry e DeMar DeRozan, ma anche molto altro. Ma la vera domanda è: i Raptors sono abbastanza attrezzati per vendicare la sconfitta dell’anno scorso? Per molti la risposta è no, anche se rispetto all’anno scorso sono cambiate tante cose.

IL CAMMINO 

In regular season ci sono stati quattro scontri diretti, che però non dovrebbero essere troppo indicativi – i primi tre, tutti appannaggio di Cleveland, sono arrivati nei primi 40 giorni di stagione e l’ultimo è stata l’ultima partita prima della post-season – considerando anche i cambiamenti di entrambi i roster avvenuti durante l’inverno. Toronto ha superato il primo turno dopo essere stata sotto 1-2 con Milwaukee, riuscendo ad andare oltre un momento di tremenda difficoltà (95.4 di offensive rating nelle prime tre partite) grazie soprattutto alle individualità di DeMar DeRozan e al quintetto piccolo, con Norman Powell al posto di Jonas Valanciunas, adjustment che ha consentito alla squadra di avere più circolazione di palla – 28 assist in gara-5, record della gestione Casey - e di creare spaziature migliori. Dall’altro lato, invece, Cleveland ha vinto 4-0 contro Indiana con un margine complessivo di 16 punti (record), mostrando un LeBron James in forma smagliante, ma anche i soliti problemi difensivi e brutte percentuali dal campo per quanto riguarda Irving, che, nonostante gli oltre 25 punti di media, ha chiuso la serie con il 41,9% dal campo e il 21,9% da tre punti, senza considerare le 2.5 palle perse e il -3.9 con lui in campo.

DeRozan e James. Fonte: Cleveland.cbslocal.com

I SISTEMI DI GIOCO

A differenza di Milwaukee, i Cavs hanno un quintetto con due lunghi “puri”, fattore che potrebbe creare dei problemi a coach Casey, specialmente nel caso in cui questi sia intenzionato a riproporre la small ball con Ibaka come centro. In particolare, sarà interessante vedere cosa cercheranno di fare i Raptors per provare a limitare James, che nella serie con i Pacers ha viaggiato di media a 32.8 punti, 9.8 rimbalzi, 9 assist e il 45% dall’arco. Una soluzione potrebbe essere cercare di mandarlo molto in lunetta – 57,9% con Indiana e 67,4% in regular season. Bisognerà vedere quanti cambi difensivi accetteranno i Raptors, considerato anche che in tutte le sfide precedenti Carroll non è mai riuscito a “sporcare” abbastanza le percentuali di King James. Casey potrebbe tentare di mettere su di lui P.J. Tucker, arrivato da Phoenix in inverno ed eccellente difensore, soprattutto fuori dall’area, mentre Ibaka potrebbe occuparsene maggiormente all’interno del pitturato, lui che sicuramente è il miglior rim protector dei canadesi. I Raptors avranno bisogno poi che DeRozan e Lowry si esprimano al loro meglio, attaccando Irving e Smith in difesa – Uncle Drew è uno dei peggiori difensori sul pick and roll di tutta la Association – ed evitando di forzare troppi tiri, magari cercando molti liberi (leggasi DeRozan). Senza Lowry, infatti, l’attacco di Toronto segna solamente 86.8 punti su 100 possessi, ragion per cui l’ex Houston dovrà fare qualcosa di più dei 14.3 punti di media e del 28.1% dall’arco della serie precedente.

LeBron James. Fonte: SirCharlessincharge.com

LE CHIAVI DELLA SERIE

Sarà cruciale il rendimento con il tiro da tre punti dei Cavs, letali soprattutto in transizione e capaci di mettere 13.5 triple a serata contro Indiana. Inoltre sarà importante contenere i tagli dei vari esterni dei Cavs, pronti a sfruttare le palle incredibili che James è in grado di offrirgli, sia in post-alto che in qualsiasi altra situazione, che sia a difesa schierata o in transizione. Un altro fattore fondamentale per Toronto sarà il controllo delle plance: in questi playoffs i Raptors sono secondi per percentuale di rimbalzi difensivi catturati e terzi sommando questi ultimi a quelli offensivi, mentre in questo senso solamente tre squadre fanno peggio dei campioni NBA, che dovranno dimostrare di aver risolto almeno alcuni dei loro problemi difensivi, specialmente quando James non sarà in campo (finora nei playoff ci è rimasto per oltre 43 minuti). Infatti, quando il più forte del pianeta non è sul parquet, il net rating dei suoi è pari a -37.5, mentre sale a +9.3 con lui in campo. In generale, per Toronto sarà decisivo approfittare al massimo dei problemi dei Cavs in termini di comunicazione, di protezione del pitturato – motivo per il quale sarà ancora più importante per Toronto creare buone spaziature – e in generale di attenzione. Un accorgimento che Lue potrebbe adottare è quello di dare molti minuti a Shumpert, il miglior difensore del back-court di Cleveland, evitando così di soffrire troppo i diversi pick and roll che una squadra come Toronto è in grado di giocare.

Altro aspetto da non sottovalutare sarà l’apporto delle seconde linee, pressoché nullo per Toronto nella serie contro i Bucks (nessuno è andato oltre i 5 punti di media), a differenza di quello di Cleveland, che ha ottenuto moltissimo da Frye – determinante anche nella serie del 2016 – Deron Williams, Kyle Korver e Iman Shumpert. Quando questi quattro sono stati in campo insieme a LBJ nella serie contro Indiana, infatti, Cleveland è arrivata ad avere un incredibile 141.1 di offensive rating, concedendo però 123 punti su 100 possessi. Senza dubbio sarà estremamente importante vedere quanto riusciranno a fare Powell, Joseph e Patterson, ma l’uomo in grado di far saltare il banco per i canadesi potrebbe essere Valanciunas, che in questi playoff ha un PER (Player Efficiency Rating) pari a 12.4 (quartultimo tra i Raptors). Tra meno di 24 ore (7 p.m. a Cleveland, 1 a.m. in Italia) ci sarà la prima palla a due, in cui Toronto avrà subito la possibilità di minare alcune certezze dei suoi avversari, magari approfittando degli otto giorni di pausa che questi ultimi hanno avuto a disposizione e che potrebbe essere però un’arma a doppio taglio.