Nonostante un ottimo inizio di playoff con due vittorie in trasferta, i Bulls hanno dovuto arrendersi di fronte al gioco dei Celtics col risultato di 4-2. La delusione per la sconfitta sicuramente è ancora cocente, ma in quel di Chicago si pensa già al futuro di una squadra che ha molti punti interrogativi da risolvere.
Uno tra questi si chiama Dwyane Wade, giocatore che in estate potrà esercitare la player option da 23.8 milioni di dollari oppure uscire dal contratto per cercare casa altrove. Per adesso ci sono solo ombre sul suo futuro, come ha detto lo stesso Wade: "Ci sono molte variabili che entrano in gioco, specialmente per me a questo punto della carriera. Come ho detto, sono in una buona posizione. Non ho bisogno di andare a caccia di anelli, ma posso farlo."
L'alternativa ad essere in una squadra competitiva è quella di aiutare la ricostruzione in un team giovane: "Oppure posso trasmettere la mia conoscenza a ragazzi giovani. E' una possibilità. Qualsiasi cosa decida, accoglierò con piacere il ruolo che avrò nella squadra. Ovvero essere a volte il secondo violino, mentre altre volte potrò essere il primo. Qualche volta, in questa stagione, ho dovuto essere il terzo o il quarto. Cambia tutto, e voglio essere al meglio per il ruolo che avrò. Sono sempre stato così, non cambierò."
Wade chiarisce che a un certo punto, fra qualche tempo, si siederà con la dirigenza dei Bulls e decideranno insieme quale sarà la strada migliore per lui e la società: "Una volta che io, Gar [Forman] e Pax [Paxson] avremo tutte le informazioni necessarie, cioè verso dove sta andando la squadra e chi ne sarà parte, allora ci siederemo e ne discuteremo. Allo stesso modo in cui decidi di essere parte di un'altra squadra. Sono certo che serviranno un po' di settimane per raccogliere tutte le informazioni necessarie, fra cui il draft e tutte le altre cose. A un certo punto ci siederemo e parleremo , vedremo quale sono le loro intenzioni e prenderemo una decisione."
Wade spende anche delle belle parole per Jimmy Butler, che ovviamente spera di ritrovare nel roster nel caso rimanga a Chicago: "Jimmy [Butler] è una delle ragioni per cui io sono qui e anche il suo futuro sarà importante, ma alla fine la decisione sarà soltanto mia. E' una decisione di Dwyane Wade, ma tutti sanno che lui è un mio grande amico. Sono qui grazie alle conversazioni con lui. Gran parte però dipende dall'intero disegno, non solo da un pezzo del puzzle. Jimmy è un pezzo importante, ma c'è un disegno più grande."
L'ultima domanda riguarda la diversità fra l'anno appena concluso e il suo passato con i Miami Heat, che di certo non hanno molto in comune: "Se potessi usare una sola parola per descrivere le due esperienze, sarebbe proprio "differente", ma così mi aspettavo. Innanzitutto perché avevo giocato in una sola organizzazione per tutta la mia carriera. La cosa più importante però è che, arrivato qui, sono stato accolto benissimo, non solo dalla città, ma anche dagli allenatori e dai giocatori. Ci sono stati bei e brutti momenti, come in ogni stagione, ma non rimpiango la mia decisione di lasciare Miami."