E' derby vero al Paladelmauro tra Avellino e Caserta. In una partita molto combattuta, la Scandone viene messa a lungo in difficoltà dalla Juve, desiderosa di regalare ai suoi tifosi una soddisfazione al termine di una stagione travagliata. Classifica e valore del roster pendono nettamente dalla parte dei padroni di casa, ma gli ospiti accarezzano a lungo il sogno di bissare il successo dello scorso anno. Le basse percentuali al tiro di Avellino, una serata da dimenticare di Logan, l'atletismo di Putney e Watt, rendono incerto fino alla fine un derby che regala giocate spettacolari (le schiacciate dei lunghi casertani) e che viene vinto da Avellino grazie alla leadeship di Green - mai abbastanza evidenziata dalle statistiche - e da un lampo del talento di Ragland, che nel finale piazza i 6 punti decisivi. Col successo, Avellino blinda il terzo posto e può ancora sperare in un crollo di Venezia per conquistare il secondo; Caserta viene al termine della gara applaudita dai propri tifosi, scena che nella seconda parte della stagione si è vista poche volte.
Le polveri di Avellino sono peggio che bagnate: gli irpini litigano a lungo col ferro, mandando a segno nel primo quarto soltanto 3 delle 13 conclusioni dal campo (0/6 da 3). Caserta manda invece a segno 5 uomini, e la Scandone limita i danni soprattutto grazie al buon lavoro sotto le plance di Cusin. Nonostante le difficoltà in regia, Caserta prende il largo e, sulla prima sirena, si porta a +11 con una tripla di Bostic. Nel secondo quarto, l'ex Gaddefors sigla il massimo vantaggio esterno (8-21), poi Avellino trova i punti per limare il distacco con un positivo Jones e con l'unica fiammata di Logan, recupero più tripla in transizione (18-21). L'ingresso di Berisha porta
nuova linfa alla manovra casertana: il kossovaro non soffre il pressing avellinese e con un filotto di 6 punti rintuzza l'assalto irpino (21-28). Avellino però migliora le percentuali da 3, e con le triple di Zerini, Randolph e Thomas impatta sul 34 pari, fallendo poi il possesso per il sorpasso.
In avvio di ripresa, una tripla di Ragland e una serie di buone iniziative di Jones ribaltano il punteggio. Caserta si aggrappa alle schiacciate di Putney per restare in scia, ma un tecnico chiamato a Bostic permette a Thomas di firmare l'allungo (55-47). Avellino scatta nell'ultimo quarto, portandosi anche a +13 (64-51), Caserta però non è doma. Le triple di Giuri e Watt suonano la carica, poi è nuovamente Gaddefors a tornare protagonista con un gioco da 3 punti che, a un minuto dal termine, porta le squadra a contatto (69-68). Avellino si affida all'uomo di maggior talento, Ragland, che risponde presente con una tripla e tre liberi, ma Caserta risponde con Watt e Giuri (77-75), obbligando gli irpini a soffrire fino all'ultimo secondo, ed è ancora Ragland dalla lunetta a segnare i liberi che chiudono definitivamente la contesa.