Notizia-bomba nel mondo dell'NBA: Larry Bird non è più il presidente degli Indiana Pacers. Al suo posto, nominato a capo delle "basketball operations" Kevin Pritchard.
La news è arrivata pochi giorni dopo l'eliminazione di Paul George e compagni dai playoffs, dopo aver incassato un 4-0 secco dai Cleveland Cavaliers. A lanciare il primo segnale di fumo, come spesso succede, è stato Adrian Wojnarowski, giornalista di The Vertical oramai diventato un vero e proprio guru per tutti i movimenti dentro e fuori dai parquet NBA. Sempre secondo A.D., Bird rimarrà a disposizione della franchigia di Indianapolis come consulente. Dopo tre anni (1997-2000) da head coach, l'ex-stella dei Boston Celtics, 12 volte All-Star, ricopriva il ruolo di direttore delle operazioni cestistiche (a tutti gli effetti il presidente) dal 2003, con una stagione di pausa, tra il 2012 ed il 2013, per problemi di salute. Ora, il suo trono verrà ereditato da Kevin Pritchard, responsabile del personale dal 2011 e general manager dall'anno successivo.
Ovviamente, l'effetto domino dopo la decisione si scatenerà soprattutto su un uomo: Paul George. L'all-star dei Pacers ha ancora un anno di contratto garantito, e Bird ha sottolineato come il 13 non sia mai stato in discussione per una trade, neanche in prossimità della deadline: "sono tutte false notizie".
Se il front-office dovesse rimanere però con le mani in mano sia quest'estate che nella prossima stagione, rischierebbe di perdere il suo più grande talento senza nulla in cambio durante la free-agency 2018. Allo stesso tempo, voci interne allo spogliatoio Pacers parlano di un George determinato a voler giocare per i Los Angeles Lakers nel futuro prossimo. Sicuramente, il cambio al vertice non placherà, anzi, le voci attorno al nativo di Palmdale lungo tutta la prossima offseason.