Ad un passo dalla storia. Ad una vittoria dalle Final Four, l'Anadolu Efes di coach Velimir Perasovic ospita in gara 4 l'Olympiacos Pireo, vogliosa di chiudere i giochi quanto prima ed accedere per la prima volta nella sua storia all'atto finale della Turkish Airlines EuroLeague. L'Abdi Ipekci Arena si è confermata catino inespugnabile in gara 3, con i beniamini di casa trascinati dall'atletismo e dall'entusiasmo crescente, sono riusciti a confermare il break preziosissimo ottenuto al Pireo salendo 2-1 nella serie contro i più quotati greci. 

La soddisfazione di casa Efes dopo il 2-1 - Foto EuroLeague

Tuttavia, quella di stasera sarà tutt'altra gara, come da sempre accade nei playoff. Un nuovo capitolo della saga che vedrà gli ellenici scendere in campo sicuramente con la cattiveria agonistica e la grinta di chi, spalle al muro, non vuole essere eliminata. "Dobbiamo reagire, necessariamente. Dobbiamo dare del nostro meglio e fare ciò che ci siamo prefissati in sede di preparazione della gara. Il nostro problema in gara 3 è stato il nostro attacco, perché abbiamo tenuto una squadra come l'Efes che segna 89 punti di media in casa a quota 64. Quindi, il problema è stato l'attacco. Dobbiamo reagire e migliorare da questo punto di vista se vogliamo restare vivi" ha detto coach Sfairopoulos alla vigilia dell'incontro, incalzato immediatamente dalla voce di Mantzaris, le cui parole hanno fatto eco a quelle dell'allenatore. La guardia si è soffermata sull'aspetto emotivo e fisico della reazione che dovranno avere i suoi compagni: "Dobbiamo fare del nostro meglio per restare aggrappati alla serie. L'Efes sta giocando davvero forte, quindi dobbiamo rispondere con la stessa moneta giocando ancor più duro di quanto fatto. Dobbiamo giocare meglio in attacco, con maggiore fluidità. Se diamo l'anima, possiamo vincere".

Al di là delle parole, il punto focale della questione l'ha centrato il tecnico degli ospiti, che dopo aver analizzato a fondo l'ultima gara avrà parlato a fondo ai giocatori dei problemi del suo attacco contro l'atletismo e la fisicità della difesa dei turchi, imperforabile a cavallo dei due quarti centrali di gara 3, quando l'Efes è riuscita a scavare il solco definitivo per archiviare la pratica, nonostante i brividi nel finale. Non basta, e non basterà nemmeno stasera, infatti, all'Olympiacos, la sfuriata del solito indomabile Spanoulis, che al netto della sua non più giovane età continua a mettere in mostra le sue immense qualità. I greci dovranno trovare, inoltre, la chiave di volta giusta per frenare l'impeto con il quale Dunston e compagni vanno a rimbalzo, soprattutto in attacco: il saldo, equilibratosi al termine della contesa nel parziale finale in favore dei greci, è stato nettamente a favore dei padroni di casa condizionando pesantemente l'esito della sfida. 

Spanoulis in penetrazione - Foto EuroLeague

Da evitare assolutamente, per l'Olympiacos, i blackout che fin qui non hanno permesso nelle due sconfitte ai greci di tenere il passo con i turchi, maggiormente cinici nello sfruttare i rari momenti di deconcentrazione dei rivali per piazzare dei parziali stordenti. All'interno di questi parziali, il controllo delle palle perse - 14 di media a contesa, decisamente troppe - e dei ritmi della sfida ha compromesso gran parte del risultato in sfavore degli ellenici, che si appigliano in vista della palla a due anche all'unico precedente fin qui giocatosi tra le due avversarie: nel 2013, infatti, fu gara 5 a decidere le sorti della serie - seppur con un andamento delle prime 4 gare differente - prima del trionfo dei greci nelle Final Four della O2 Arena di Londra.

Che sia buon auspicio per i greci, o saranno i turchi a scrivere la storia?