Quando il gioco si fa duro, i duri iniziano a giocare. Era atteso al varco, e non ha affatto tradito le attese, Chris Paul, che dopo un primo tempo in sordina dei suoi, condizionati anche dall'infortunio che ha tolto dai giochi Blake Griffin, è salito in cattedra nella ripresa, trascinando i suoi da leader tecnico e carismatico del gruppo, fino al successo che consente ai Los Angeles Clippers di ribaltare la serie contro gli Utah Jazz, riappropriandosi del fattore campo nella serie. Non bastano ai padroni di casa i 66 punti della coppia Hayward (40!) e Hill, decisivi i sei minuti centrali del quarto periodo quando i padroni di casa non segnano nemmeno un singolo punto, alimentando aggancio e sorpasso a metà dell'ultima frazione degli ospiti firmati da Mbah-a-Moute e Paul.
Le scelte - Solito quintetto per Rivers, che conferma Paul in cabina di regia accanto a Redick e Mbah-a-Moute sul perimetro; Griffin con DeAndre Jordan sotto le plance. Risponde Snyder con Ingles per Hood in quintetto, con Hayward ed Hill sugli esterni. Diaw e Favors internamente.
Inizio di gara subito su buoni ritmi, con i Jazz che si affidano ad un Hayward già rovente dalle prime battute, mentre i Clippers alternano come al solito soluzioni perimetrali a quelle interne. Il beniamino di casa infila due triple di fila rispondendo quasi esclusivamente da solo alle iniziative di Griffin e Jordan: sono dodici i suoi punti dei sedici di squadra di Utah, che negli ultimi tre minuti di frazione alza notevolmente i ritmi spalle a canestro e piazza il primo break dell'incontro. Hill e Johnson acuiscono le difficoltà nel difendere l'uno contro uno degli ospiti, ma è sempre Hayward, nel finale, che con altri otto punti personali chiude il parziale che alla prima sirena recita 34-21. I Clippers non affondano grazie alle scorribande di Chris Paul: la difesa dei Jazz continua a lasciare al play rivale tantissimi tiri dal mid-range, che pagano dazio per Rivers ed i suoi. Utah sembra tuttavia in controllo della sfida, complice anche una ottima percentuale dall'arco che consente ai padroni di casa di congelare il vantaggio nonostante un ottimo ingresso nella gara di Felton, autore di cinque punti di fila. I Clippers iniziano ad essere maggiormente fluidi in attacco, eludendo con il pick&roll centrale la difesa di casa: Speights, Redick e Mbah-a-Moute colpiscono a ripetizione, portando gli ospiti fino al -4 grazie al contropiede di Blake Griffin, che nell'occasione si infortuna all'alluce del piede destro ed è costretto a lasciare la contesa. I losangeleni accusano il colpo ed Hill, Johnson e Ingles ne approfittano per rimettere nove lunghezze tra le squadre all'intervallo.
Serve una scossa, immediata, per gli ospiti: a suonarla, ovviamente, è Paul, che inizia ad attaccare con maggiore vigoria e personalità il pick&roll con Jordan centralmente. La scelta di Rivers è di proseguire con un quattro di movimento che possa aprire le spaziature come Speights e la mossa paga: Paul fa quel che vuole in penetrazione, Jordan approfitta degli aiuti, morbidi, di Favors sul play per rollare verso il canestro in assoluta serenità. I Jazz, nel momento di difficoltà si affidano ad Hayward, ma l'individualità dell'ex Butler non riesce a mettere un freno alla rimonta ospite: Paul s'inventa un gioco da quattro punti da distanza siderale per il -2, al quale risponde Hill con le due conclusioni dalla distanza che tengono a bada, per il momento, i Clippers. La rimonta è tuttavia nell'aria e, nonostante a cavallo delle ultime due frazioni i padroni di casa riescano a contenere l'impeto del duo Paul-Jordan, non sembrano essere più in controllo dei ritmi e dell'esito della sfida: cinque punti di Neto illudono Utah, che vola sul più otto a 8' dal termine. E' però l'ultimo sussulto dei Jazz, che si spengono alla distanza e crollano sotto i colpi di un Chris Paul scatenato: Crawford e Mbah-a-Moute chiudono il gap, prima dei canestri decisivi del 3 che ribalta inerzia e punteggio repentinamente. Nove punti del play di Los Angeles mettono sette punti di divario tra le squadre, con i Jazz che faticano in attacco ad imbeccare le proprie bocche da fuoco: Johnson prova a scuotere i suoi con quattro punti di fila, ma è troppo tardi; Jordan prima e Paul successivamente dalla lunetta chiudono i giochi e firmano il 2-1 per i Clippers nella serie.