Una prestazione clamorosa di Russell Westbrook (51 punti, con 17/43 dal campo, 2/11 da tre, 15/18 ai liberi, 13 assist e 10 rimbalzi) non basta agli Oklahoma City Thunder di Billy Donovan per uscire indenni dal Toyota Center di Houston in gara-2 del primo turno di playoffs della Western Conference. La spuntano infatti i Rockets di Mike D'Antoni che, dopo essere stati sotto nel punteggio per oltre tre quarti, rifilano agli ospiti il parziale decisivo nell'ultimo periodo, grazie a James Harden (35 punti, 7/17 dal campo, 3/7 da tre, 18/20 ai liberi, 8 assist e 4 rimbalzi) e a Eric Gordon (22 punti con 8/14 al tiro). Per i texani fondamentale l'impatto dalla panchina anche di Lou Williams (21 punti per l'ex Lakers). Ora, sul 2-0 in favore dei Rockets, la serie si trasferisce in Oklahoma a partire da venerdì.
Nessuna novità nei quintetti di partenza dei due allenatori in gara-2 al Toyota Center. Ciò che cambia è però l'approccio dei Thunder, che muovono bene la palla in attacco, eseguono con i lunghi Adams e Gibson e difendono alla grande contro Harden (superlativo Andre Roberson). Una partenza lenta di Houston consente così agli ospiti di volare via avanti di una decina di punti, trascinati dal solito Westbrook, che alterna magie a più razionali assistenze per i compagni. I Rockets appaiono in netta difficoltà, Ryan Anderson spara a salve, Capela fatica contro Adams, Beverley e Ariza sono costretti ad inventare dal palleggio, e il vantaggio di OKC si dilata così fino alle quindici lunghezze. Donovan coinvolge tutta la sua panchina, da Abrines a Christon, passando per Kanter e Singler, ottenendo grandi risposte da Jerami Grant, che fa valere la sua fisicità sui due lati del campo. D'Antoni conferma invece la sua tipica rotazione a otto, ed è tenuto a galla dall'energia di Nenè e soprattutto dai canestri senza senso di Lou Williams (otto punti estratti dal cilindro per chiudere il primo quarto, 26-35). Quando Westbrook torna in panchina per un primo riposo, i Thunder diventano la squadra di Victor Oladipo, a bersaglio a inizio secondo periodo, con Doug McDermott caldissimo al tiro. Houston fatica a trovare il suo abituale ritmo, soprattutto dall'arco, ma rimane in qualche modo a contatto grazie alle gite in lunetta di Harden, sotto tono nel primo tempo, mentre dall'altra parte Donovan vara il quintetto piccolo, con il solo Adams come lungo (e Roberson o Grant da quattro). Il neozelandese non trova però continuità per problemi di falli, venendo rimpiazzato da Gibson, per un finale di frazione che vede Westbrook dominare (già oltre venti punti e dieci assist all'intervallo lungo, con i Thunder avanti 62-68).
Il copione non cambia alla ripresa delle operazioni, quando ancora uno scatenato Russell Westbrook si prende OKC sulle spalle, segnando senza sosta con il palleggio arresto e tiro. Un jumper dalla media distanza contro cui i Rockets non trovano contromisure, anche perchè il numero zero da UCLA sembra per una volta essere sotto controllo. Dall'altra parte Harden attende ancora la partita, cercando più falli che tiri, ma guadagnandosi comunque importanti tiri liberi. Capela lotta prima con Adams e poi con Gibson, mentre Ryan Anderson prova a scuotersi con una schiacciata in penetrazione (0-7 dall'arco per l'ex Pelicans e Magic). La gara prosegue a colpi di parziali: a ogni tentativo di riavvicinamento dei Rockets risponde Westbrook, che con il trascorrere dei minuti diviene l'unica opzione offensiva della sua squadra. E sono proprio i Thunder a pagare a caro prezzo il Westbrook contro tutti: quando il leader di OKC esce dal campo a fine terzo quarto, Houston approfitta di uno sbandamento avversario per tornare a un solo possesso di distanza, con Lou Williams e Patrick Beverley sugli scudi. Ma la differenza per D'Antoni la fa Eric Gordon, che segna due triple fondamentali in apertura di quarto periodo (oltre a un altro bel canestro in penetrazione), per pareggio e sorpasso. Westbrook rientra e riprende da dove aveva lasciato: palleggio, arresto e tiro e penetrazioni a tutta velocità. La gara è ora punto a punto, con James Harden coinvolto nella sfida personale con il rivale per il premio di MVP. Il Barba si sveglia dall'arco e segna un canestro da cinema in eurostep, i Rockets mantengono la testa avanti e resistono alle ultime fiammate di un Westbrook che attacca a testa bassa ma senza raziocinio. Come già accaduto in diverse occasioni (nei playoffs e non solo), il leader di OKC finisce per sbattere sulla difesa avversaria, facendo il gioco di Nenè e compagni, che lo aspettano a centro area. Dall'altra parte sono Gordon e Patrick Beverley a sentenziare i Thunder, con due triple che valgono il 2-0 nella serie. Rimane a referto una prestazione numerica spaziale di Westbrook, che non racconta però degli ultimi minuti di partita. Momenti che OKC potrebbe rimpiangere già a partire dalle prossime gare casalinghe.
Houston Rockets (55-27). Punti: Harden 35, Gordon 22, Williams 21, Beverley 15. Rimbalzi: Capela 10. Assist: Harden 8.
OKC Thunder (47-35). Punti: Westbrook 51, Roberson 12, Oladipo e McDermott 11. Rimbalzi: Westbrook 10. Assist: Westbrook 13.