C'eravamo tanto odiati. Il rapporto tra Phil Jackson, presidente dei New York Knicks, e la sua stella, Carmelo Anthony, ha raggiunto i minimi storici ieri, quando, durante le tradizionali interviste di fine stagione, il Maestro Zen ha inviato un altro messaggio dei suoi a Melo, sempre più lontano dalla Grande Mela. "Meglio per tutti che vada a giocare da un'altra parte", le parole nette di Jackson, che tradiscono l'intento di sbarazzarsi di un giocatore non ritenuto funzionale al nuovo indirizzo tecnico dei Knicks, l'attacco triangolo, dalla prossima stagione sistema offensivo utilizzato a pieno regime. 

Carmelo Anthony. Fonte: Nathaniel S. Butler/NBAE/Getty Images

"In questi anni non siamo stati in grado di vincere nulla con Anthony in squadra - dice Jackson durante le cosiddette exit interviews, una sorta di consuntivo della stagione appena conclusasi - per la direzione che sta prendendo la nostra squadra, penso che sia meglio che il giocatore vada da qualche altra parte, in un posto in cui possa mettere in mostra il suo talento, vincere o quantomeno provare a farlo". Il Maestro Zen spiega di aver avuto un colloquio con lo stesso Anthony, e ne svela il contenuto: "Gli ho solo ricordato che qui non ha vinto nulla. E lui non vuole chiudere la carriera senza vincere un titolo. So che non vuole essere etichettato come uno che non ha vinto, ma piuttosto trovarsi in una situazione in cui ha chance di vincere. E' di questo che abbiamo parlato, ma a lui piace New York, me lo ha ribadito". Quanto alle caratteristiche tecniche di Melo, Jackson prosegue: "A dicembre dissi che teneva troppo ferma la palla. E' così, non è una critica, ma è esattamente ciò che fa, è un dato di fatto. Un giocatore deve essere in grado di accettare consigli del genere, altrimenti non può far parte di un'organizzazione di pallacanestro". Le parole di Jackson sono state riferite nel tardo pomeriggio allo stesso Anthony, che ha replicato postando sul proprio profilo Instagram un'immagine di Leonardo Di Caprio sorridente nel "Grande Gatsby", con tanto di risata tramite emoji ad accompagnare il tutto. Melo sa bene di essere ormai un ospite sgradito ai Knicks, ma ha dalla sua la famigerata no trade clause che gli consente di rifiutare qualsiasi destinazione non lo soddisfi. 

Carmelo Anthony. Fonte: Elsa/Getty Images

Lo stesso Jackson ha chiarito che durante la regular season New York aveva provato a imbastire una trade che coinvolgesse il suo numero sette, parlando con altre tre franchigie, senza però trovare una soluzione "ragionevole" per tutti. Il presidente dei Knicks ha inoltre fatto il punto della situazione su Derrick Rose, in scadenza di contratto a fine giugno e reduce da un intervento chirurgico al menisco sinistro: "Il giocatore ha espresso il suo desiderio di rimanere qui, prenderemo in considerazione l'ipotesi di offrirgli un altro contratto. Si è divertito a giocare con noi quest'anno, nonostante le sconfitte, il che ci ha sorpreso, perchè in carriera è sempre stato in squadre di successo. Vuole ancora redimersi come giocatore, ed è un atteggiamento che mi piace, così come mi piace il modo in cui Derrick presenta se stesso. E' molto diretto al riguardo, considera la sua avventura qui una vera sfida"

Derrick Rose. Fonte: AP Photo/Seth Wenig

Ma l'ultima grana in casa New York Knicks riguarda Kristaps Porzingis. Secondo quanto riportato da Ian Begley di Espn, il giovane lettone sarebbe molto irritato per la mancanza di chiarezza del progetto tecnico della franchigia, al punto da aver saltato i tradizionali colloqui di fine stagione con staff tecnico e management. Anche sui problemi di spogliatoio della squadra è intervenuto Phil Jackson: "In alcune occasioni ci sono stati dei momenti di disconnessione tra la squadra e lo staff tecnico, qualcosa di simile a una ribellione durante l'arco della stagione, che ha reso l'ambiente spesso discorde. Tutto ciò deve finire, non accadrà più". Quanto a Porzingis, Jackson ha chiarito che "non è nei piani" un'ipotesi di trade che lo riguardi, dopo aver ammesso di essere pronto ad "ascoltare tutti". Un Porzingis che però non viene ancora ritenuto in grado di essere il punto di riferimento tecnico dei Knicks: "Non è ancora pronto per esserlo, ha solo ventuno anni - ha detto Jackson - c'è ancora molta strada da fare, ma quest'anno ha mostrato tutta la sua competitività e la sua voglia di vincere. Siamo molto compiaciuti per come sta sviluppando il suo gioco. Ha solo avuto qualche problema fisico, dal tendine d'Achille alla schiena, che non gli ha consentito di essere al top per tutte le partite".