La sfida tra la quarta e la quinta testa di serie nella Western Conference è sulla carta la più equilibrata, non fosse altro che si affrontano due squadre con record spesso non troppo diversi. E in questo caso Clippers e Jazz arrivano ai Playoffs addirittura con lo stesso numero di vittorie e sconfitte (51-31), con i primi che avranno il vantaggio del fattore campo solo grazie al 3-1 nei precedenti della serie stagionale contro i Jazz.

UN OCCHIO AI NUMERI

Iniziamo l'avvicinamento alla serie andando a spulciare tra le statistiche alla ricerca di qualche cifra che possa fornirci qualche indicazione sulle due squadre. Partiamo dai Jazz, che sappiamo essere una squadra che fa della difesa la propria arma principale: non stupisce dunque che anche quest'anno siano nella top 5, e precisamente al terzo posto con 102.7 punti concessi per 100 possessi. E non è questa l'unica statistica relativa alla difesa nella quale i Jazz sono ai primissimi posti: infatti sono anche la seconda miglior squadra per percentuale dal campo degli avversari, la terza per tiri da 3 segnati dagli avversari e anche la squadra che concede il secondo minor numero di tiri da 3 agli avversari. Cifra questa molto importante se consideriamo il sempre maggior peso dei tiri da 3 al giorno d'oggi, e che è dovuta principalmente a due fattori: innanzitutto avere uno che protegge il ferro come Gobert fa sì che i giocatori sul perimetro debbano preoccuparsi meno di aiutare in area, e poi l'ottima applicazione del concetto di "run the opponents off the 3point line", concetto consistente nel costringere il giocatore avversario che sta per prendersi un tiro da 3 a palleggiare ed entrare così all'interno dell'arco dei 6.75. È esattamente ciò che fa Ingles con il close-out su Redick nell'angolo davanti alla propria panchina: Redick riceve e potrebbe prendersi il tiro da 3, ma la difesa glielo vuole negare e ci riesce costringendolo a palleggiare.

La difesa di Utah non è però una difesa che forza un gran numero di palle perse, anzi: è penultima in questa specialità, e non è una squadra che ama correre. Ultima nella Lega per pace - e quindi sono in assoluto la squadra che tiene il ritmo più basso - e penultima per punti in contropiede.

Passiamo ora ai Clippers. Se dei Jazz il punto forte è la difesa, la squadra di Doc Rivers ha, da anni ormai, un attacco sempre molto difficile da contenere. Sono stati il quarto miglior attacco della stagione con 110.3 punti per 100 possessi, sono nella top 10 per tentativi da 3 e settimi per percentuale di realizzazione dalla lunga distanza. Anche Paul e soci non amano correre - e infatti sono nella seconda metà della Lega relativamente al pace - e una loro prerogativa è avere cura della palla: sono sesti per percentuale di palle perse.

I ROSTER

Il quintetto base dei Clippers è formato da Paul, Redick, Mbah a Moute, Griffin e Jordan. Dalla panchina possono alzarsi Felton, Rivers, Crawford, Pierce, Alan Anderson, Bass e Speights. Vedremo quali saranno le scelte di Doc Rivers in termini di rotazioni, che da 4 di riserva potrebbe usare Pierce, che è sempre salito di livello nei Playoffs e vorrà fare lo stesso nell'ultima postseason della sua carriera. È come al solito Jamal Crawford l'uomo da cui dipende maggiormente la produzione della panchina, ma occhio ad Austin Rivers che anche lo scorso anno ha avuto i suoi momenti nei Playoffs.

I Jazz rispondono col quintetto composto da Hill, Hood, Hayward, Diaw e Gobert. In uscita dalla panchina coach Snyder potrà scegliere tra Neto ed Exum come secondo play, Burks come guardia, Ingles, Joe Johnson e Lyles come ali, Favors e Whitey come lunghi. Joe Johnson è stato usato prevalentemente da 4 tattico questa stagione, in quintetti in grado di cambiare molto difensivamente, e nonostante Diaw parta in quintetto è spesso Johnson in campo nei minuti decisivi.

POSSIBILI CHIAVI DELLA SERIE

Qualunque squadra prepari una partita contro i Clippers deve preoccuparsi di come difendere i pick&roll orchestrati da Chris Paul. I Jazz non sembrano farsi particolari problemi a cambiare quando il bloccante è Griffin, con quindi Diaw o Johnson che si trovano a difendere Paul e un piccolo (Hill o chi per lui) su Griffin. L'mpressione è che, se le ultime due sfide di regular season ci dicono qualcosa, la gestione dei mismatch da parte di Griffin potrà giocare un ruolo chiave all'interno della serie. Utah forse cambia anche perchè poi l'attacco dei Clippers per andare a cercare il mismatch diventa più statico:

Anche in quest'altra clip c'è un cambio difensivo, con la palla che viene messa nelle mani di Griffin per sfruttare il mismatch. Neto fa faticare però Griffin, che così palleggia per molti secondi, e quando si avvicina al canestro arriva Hayward a raddoppiare.

Alla difesa dei Jazz inoltre può star bene anche un canestro del genere, che è davvero tutto merito di Griffin.

Le uscite dai blocchi di Redick sono un'altra situazione alla quale varrà la pena prestare attenzione e che i Clippers usano molto. Un'azione tipica è questa:

Un'altra variante è questa, ma ce ne sarebbero ancora tante altre:

Per quanto riguarda invece l'attacco dei Jazz, i giochi a due tra i connazionali francesi Diaw e Gobert hanno fatto male alla difesa di Los Angeles.

Hayward è il quarto miglior giocatore dell'intera Nba per percentuale al tiro in uscita dai blocchi (avanti a lui solo Klay Thompson, Conley e McCollum, per nba.com) e per negargli queste situazioni i Clippers hanno cominciato a cambiare e a farlo in maniera aggressiva negandogli la ricezione, come fa in questo possesso Griffin:

Utah Jazz che forse potrebbero ricavare qualcosa in più dalla transizione, soprattutto quando c'è in campo Joe Johnson da 4, che permette loro di aprire maggiormente il campo e di creare situazioni del genere:

Entrambe le squadre sembrano aver designato un giocatore della squadra avversaria che dovrà guadagnarsi il rispetto della difesa mandano a bersaglio i tiri da 3 che gli verranno concessi: Mbah a Moute per i Clippers, Diaw per i Jazz. Infatti, soprattutto se ci saranno così tante situazioni di cambi difensivi, le difese saranno costrette a raddoppiare per ovviare alle situazioni di mismatch; e in questo caso ecco che se vorranno concedere qualcosa il beneficiario potrebbe essere Diaw da un lato e Mbah a Moute dall'altro. Ecco qualche esempio di ciò di cui stiamo parlando.

Tirando le somme, i Clippers partono per forza favoriti, sia in virtù del 3-1 negli scontri diretti stagionali sia perchè avranno l'eventuale gara7 in casa. I tifosi dei Clippers possono prendere fiducia paradossalmente anche dall'unica sconfitta della loro squadra contro i Jazz: qusto perchè in quell'occasione Utah per vincere - in casa per di più - ebbe bisogno di tirare un difficilmente ripetibile 14/21 da 3. Allo stesso modo anche i tifosi di Utah possono fare un ragionamento simile contando che la propria squadra se l'è giocata allo Staples nell'ultima sfida nonostante un 8/26 da 3 (che a un certo punto era 4/20) su tiri ben costruiti, che si spera possano andare a bersaglio con più continuità nei Playoffs. Anche nella sfida giocata a San Valentino in casa i Jazz tirarono malissimo da 3, 4/23.

Per quanto riguarda le cifre dei singoli, contro Utah Chris Paul ha cercato più aggressivamente la via del canestro, prendendosi di media due tiri da 3 in più rispetto alle sue medie stagionali e smazzando ben due assist in meno a partita. Jamal Crawford è stato un vero e proprio incubo per i Jazz, con quasi 16 punti di media in uscita dalla panchina nelle quattro sfide stagionali e tirando con il 55% dal campo. Utah avrà bisogno, oltre che del miglior Hayward, anche di una grande serie di George Hill su entrambi i lati del campo (contando che avrà il compito di difendere su Paul), così come della presenza non solo difensiva ma anche offensiva di Gobert, che dovrà evitare problemi di falli. Joe Johnson poi sarà un'arma fondamentale in uscita dalla panchina, e in generale i Jazz non potranno permettersi i black-out offensivi che a volte li colpiscono.

Si prevede una serie equilibratissima, tra una squadra - i Clippers - "disperata" perchè in caso di sconfitta questo potrebbe essere l'ultimo ballo insieme per questo gruppo, ed un'altra - i Jazz - che quest'estate ha puntato su giocatori come George Hill, Joe Johnson e Boris Diaw proprio per far rumore ai Playoffs, e un'uscita al primo turno lascerebbe l'amaro in bocca un po' a tutti.