Utah Jazz - Washington Wizards 95-88

Partenza lanciata per i padroni di casa, che nei primi due minuti di gara piazzano il primo parziale dell'incontro grazie alle tre triple di Hood ed alle due schiacciate di Gobert (15-5). Il ritmo controllato degli Utah Jazz, unito alla solita ermetica difesa, non consente ai Wizards di entrare in partita, quantomeno in avvio: Beal e Wall provano a mettersi in proprio riuscendo quantomeno a dimezzare lo svantaggio, anche se la leadership dei padroni di casa non sembra poter esser messa minimamente in discussione (24-19 all'intervallo). E' la second unit degli ospiti invece, a ribaltare il punteggio, con Bogdanovic e Oubre che trascinano i viaggianti sul più tre. I Jazz riprendono il filo del discorso con il ritorno in campo dei titolari e, grazie a Exum, Mack ed Hayward chiudono avanti, seppur di misura, il primo tempo. 

L'equilibrio non si rompe nemmeno al ritorno in campo, con Wall che riesce, contrariamente a quanto fatto nel primo tempo, a gestire in maniera più efficace la manovra offensiva della squadra di Brooks. La stoppata di Hayward in contropiede proprio su Wall, con Washington avanti di cinque, cambia volto alla sfida: gli ospiti accusano il colpo, mentre Ingles e lo stesso Hayward puniscono un pizzico di rilassateza di troppo della difesa Wizards. Utah riesce nella seconda metà di frazione a chiudere meglio le vie verso il ferro e, dalla parte opposta, con Mack e Withey confermano il vantaggio anche alla terza pausa. Beal prova a prendersi i suoi sulle spalle e, grazie a cinque punti di fila, impatta prima di firmare il sorpasso: Washington approfitta di un attimo di sbandamento dei Jazz, che ritrovano però nel momento cruciale la proverbiale quadratura difensiva ed una essenziale circolazione in attacco. Hayward sale al proscenio con due canestri di fila, prima di aprire, in transizione, per la tripla di Ingles che mette cinque punti tra le formazione. Il beniamino di casa è l'assoluto protagonista del rovente finale, quando risponde ai tentativi di Beal, prima di ipotecare la sfida con Mack in penetrazione. 

Golden State Warriors - Houston Rockets 107-98

Nemmeno il tempo di mettere piede alla Oracle Arena che i ritmi della sfida sono già indemoniati: corrono i Rockets, fin troppo, cavalcano l'entusiasmo i Warriors, che dopo due minuti sono sul 10-2 con Curry e Thompson che hanno già messo a referto una conclusione da oltre l'arco. Harden suona la carica per gli ospiti, che riescono a ritrovare il bandolo della matassa e riportarsi avanti nel punteggio grazie alle triple di Beverley, Gordon e Dekker (25-23 Rockets alla prima sirena). La difesa di Houston riesce, in parte, a mettere la musoliera alle bocche di fuoco sul perimetro dei padroni di casa e prova a scappare nel punteggio (33-25). Livingston e West accorciano riportando a contatto i Warriors, ma è l'altissima percentuale da oltre l'arco dei ragazzi di D'Antoni a scavare il solco tra le squadre: Gordon e Beverley, ancora, fissano il punteggio sul 45-33. Negli ultimi due minuti di gioco sono McGee e Green a suonare la carica per i padroni di casa, che grazie anche alla tripla di Iguodala sulla sirena vanno all'intervallo sotto di 6 lunghezze. 

Thompson cuce lo strappo ad inizio ripresa grazie a cinque punti personali, che rendono vani gli sforzi di Beverley e soci di rispondere con la stessa moneta. La difesa dei Warriors inizia a salire di colpi e di intensità, con McGee che incendia la Oracle Arena con due stoppate di fila. Harden prova ad azzannare la sfida, ma è Curry, invece, con cinque punti di fila, ad impattare per Golden State. Houston prova a ritrovare un briciolo di lucidità in attacco, che gli consente di chiudere comunque in vantaggio di due punti alla terza pausa, anche se l'inerzia della sfida sembra essersi definitivamente spostata dalla parte dei Warriors. La tripla di Dekker, dall'angolo, illude gli ospiti, che allungano sul più 4 (92-88), ma paradossalmente si spengono nel momento di maggiore bisogno. Nei restanti otto minuti i Rockets metteranno a referto soltanto sei punti, mentre Golden State impatta con Iguodala prima di mettere la freccia con Clark: la tripla di Harden, a 2'44" dal termine, interrompe i sette minuti di magra degli ospiti, che tornano a -5 ma non riescono più a rientrare a contatto con Curry e soci. Il trenta piazza la tripla del definitivo KO a due minuti dal termine.