Dopo la batosta patita all'AT&T Center di San Antonio, ad opera degli Spurs, i Cavaliers hanno dovuto forzatamente abdicare dal trono della Eastern Conference, lasciando campo libero ai Celtics di impossessarsene. Frustrati, profondamente delusi, i Cavs non hanno potuto fare altro che concentrarsi sulla prossima sfida, che LeBron James e soci affronteranno questa notte a Chicago in casa dei Bulls.

A spezzare il silenzio è stato Kyrie Irving, il quale dall'Illinois, in ritiro con la squadra, ha tuonato: "E' stata davvero una brutta sensazione perdere in quel modo contro San Antonio, non abbiamo praticamente mai giocato. E' stato frustrante. Ora è decisiva la sfida contro i Bulls, dobbiamo rialzarci subito. Io mi sono guardato allo specchio subito dopo la sconfitta in casa degli Spurs, e mi sono promesso che devo dare di più, io come tutta la squadra".

La guardia dei Cleveland Cavaliers ha vissuto all'ombra dell'Alamo una delle peggiori serate dell'intera carriera, autore di un insufficiente 4/13 al tiro in 29' minuti d'impiego. Anche il crollo del rendimento di Uncle Drew spiega il calo dei Cavs che hanno totalizzato quattro sconfitte nelle ultime sei uscite stagionali: "Devo fare del mio meglio, tutto il nostro quintetto deve ritrovare quella continuità che ha contraddistinto positivamente la nostra prima parte di stagione. Ultimamente ci sono stati dei disaccordi all'interno della squadra, ma da professionisti dobbiamo essere in grado di superare tutto questo, dobbiamo essere ibravi a capire ciò che non va. Penso che ci dobbiamo ritenere tutti responsabili di quello che sta accadendo".

Alla domanda se Cleveland si sia potuta cullare sugli allori dopo il successo nelle scorse Finals vinte in rimonta contro i Golden State Warriors, Kyrie Irving risponde stizzito: "Non esiste, ripeto siamo professionisti, veniamo pagati per giocare sempre al meglio. Chiaro, in ballo ci sono motivazioni diverse, ma noi puntiamo sempre al massimo, vogliamo sempre ottenere quel qualcosa in più: non ci accontentiamo. Io, in qualità di leader, insieme a James, Love e Smith, ho l'obbligo di portare i ragazzi più giovani con me, indirizzarli sul cosa sia meglio fare per il bene della squadra".

In chiusura, gli viene chiesto quale possa essere la causa di questa preoccupante flessione, parecchio allarmante in vista dei prossimi Playoffs NBA: "Siamo consapevoli che non stiamo giocando ad un buon livello, ed il fatto di aver perso il primo posto nella Conference deve suonare come una sveglia: noi tutti sappiamo cosa fare. I troppi infortuni hanno minato le nostre certezze, ma ora siamo al completo e dobbiamo riprendere a correre. Dobbiamo ritornare sui nostri abituali livelli".