Washington Wizards – Charlotte Hornets 93 – 98
Partita strana e divertente allo Spectrum Center di Charlotte, dove Hornets e Wizards si sono dati battaglia per 48 minuti molto intensi. I capitolini, dopo la vittoria di ieri contro i Bulls, avrebbero voluto piazzare la seconda vittoria di fila su un campo, un tempo temibile, ma ormai “caduto in disgrazia”. Le ultime gesta della squadra di MJ infatti l’hanno resa una squadra tutt’altro che una trasferta impegnativa. Ciò nonostante, nella notte Charlotte ha giocato una partita di cuore, mostrando sia i propri punti di forza che quelli di debolezza e, alla fine, è anche riuscita a portarla a casa.
Fin dal primo quarto il match è equilibrato. Entrambe le squadre tendono a giocare ad alti ritmi, e ciò permette loro di mettere in mostro le loro migliori qualità. Wall e Walker sono bravi ad attivare con grande efficacia i rispettivi tiratori, su tutti Beal e Williams, veri protagonisti di un primo quarto che termina 20 – 19 per gli ospiti.
Nel secondo quarto, Washington vuole alzare ulteriormente i ritmi per dare la prima spallata alla partita e, sebbene solo in parte, ci riesce. Wall, Porter e Beal sono bravissimi a martellare con grande efficacia il canestro degli Hornets, che scivolano così a -7 ancora prima di metà quarto. La squadra di Clifford è brava a non scomporsi e, soprattutto, a non lasciare scappare gli avversari. Minuto dopo minuto riesce così a ricucire lo strappo fino a trovare il primo vantaggio nel periodo con la tripla di Kemba Walker a circa un minuto dalla fine del primo tempo. Al suono della sirena, il tabellone dice +1 per Washington.
Al rientro in campo le due squadre cominciano ad avere più difficoltà realizzative e per tutto il terzo periodo vivono una situazione di stallo. Ad uscire da questa situazione ci pensa il duo Walker – Zeller, il cui pick‘n’roll diventa assolutamente illeggibile per Washington. Loro, insieme ad una tripla di Belinelli, portano la squadra avanti anche di 7 prima della fine del terzo quarto, quando alla fine il punteggio recita 61 – 64 per i padroni di casa.
Negli ultimi e decisivi 12 minuti, Charlotte alza ulteriormente il proprio livello, sempre grazie ai soliti Walker e Zeller, ed anche ad un Belinelli decisivo nel secondo tempo. I padroni di casa non concedono più nulla agli avversari, visibilmente stanchi probabilmente anche a causa del back-to-back. Gli Hornets ne approfittano e così, senza mai concedere un vantaggio, portano a casa la partita con il punteggio di 93 – 98.
Cleveland Cavaliers – Los Angeles Clippers 78 – 108
Un massacro la visita dei Cleveland Cavaliers allo Staples Center. I Clippers del chiacchierato Doc Rivers giocano una gran partita e rifilano 30 punti ai padroni della Eastern Conference, dimostrando ancora una volta quanto le assenze di Kyrie Irving e soprattutto di LeBron James si facciano terribilmente sentire.
Fin dalla palla a due, Cleveland non entra mai in partita. Los Angeles trova subito un vantaggio solido grazie ai canestri di Blake Griffin, assoluto dominatore dell’area propria e di quella avversaria insieme a DeAndre Jordan. Frye e Thompson non riescono infatti a circoscrivere i lunghi losangelini, e in difesa Griffin non trova particolari problemi nel difendere sul numero 4 di Lue.
Ciò nonostante, i Clippers calano un po’ il ritmo sul finire di primo quarto, ritrovandosi addirittura sotto dopo i primi 12 minuti.
Nei primi minuti anche del secondo parziale l’andazzo non cambia. LA commette troppi errori in difesa che tutto il quintetto dei Cavs punisce puntualmente. Col rientro però delle prime linee di Rivers, la partita cambia definitivamente volto: i Clippers tornano ad imporre il proprio gioco e nell’arco di 4-5 minuti, con i canestri di Paul e del solito Griffin, si portano sopra di 15 prima dell’intervallo lungo.
Al rientro dagli spogliatoi, i 24 minuti che si giocano prendono le sembianze di un enorme garbage time. Los Angeles si mantiene stabile sul +15 per tutto il terzo quarto, sfociando poi sul +30 nell’ultimo parziale. Al suono dell’ultima sirena, il punteggio dice 78 – 108 per i californiani, che ottengono un’importante vittoria in ottica quarto posto.