Solo 12 vittorie in 65 incontri incontri disputati, appena 4 W contro avversari facenti parte della loro stessa Conference, i Brooklyn Nets risultano essere la peggiore squadra della lega, ed occupano l'ultimo posto della Eastern Conference con un ritardo di 10.5 gare dalla squadra che li precede: gli Orlando Magic. Reduci però dalla brillannte vittoria nel derby contro i New York Knicks, l'head coach Kenny Atkinson è stato intervistato da Chris Mannix di The Vertical, trattando diversi temi, a partire dalla ricostruzione della squadra che lui stesso sta portando avanti: "Ora come ora la situazione è quella che è, abbiamo il peggior record dell'intera lega e dunque questo significa che c'è da lavorare ancora tanto. Bisogna partire dal basso, e questo mi piace. Non sarei qui a Brooklyn se non ci fosse bisogno del mio aiuto per rilanciare questa franchigia. E' un duro lavoro, che però mi intriga tanto".
C'è assoluta sinergia, un totale allineamento di vedute tra il coach ed il general manager Sean Marks: "Noi due, insieme, eravamo ben consapevoli delle difficoltà che avremo incontrato, e per questo motivo abbiamo messo sù un roster composto da giovani che iniziassero a lavorare duro e crescere quindi negli anni a venire. Seppure abbiamo totalizzato un numero elevato di sconfitte, siamo ancora sicuri che questo progetto intrapreso con molto entusiasmo, possa portare i suoi frutti nel giro di pochi anni, e ridare dopo anni bui il sorriso ai nostri tifosi".
Dopo le fortune dei primi anni 2000, in cui i newyorchesi giunsero fino alle finali Nba, i Brooklyn Nets hanno iniziato l'opera di ricostruzione, che dura ormai da più di un decennio: il compito della coppia Atkinson/Marks non è dei più agevoli, ma nella "Grande Mela" la fiducia non manca, seppur l'attuale ipotetica prima scelta al prossimo Draft, un piccolo appiglio da cui ripartire, non apprtenga a Brooklyn, bensì ai Celtics.