Sacramento Kings - Orlando Magic 120-115
Tornano a vincere, tra le mura amiche, i Sacramento Kings di coach Joerger, che si sbarazzano degli Orlando Magic a fatica, nonostante una ottima prova balistica da oltre l'arco dei tre punti. Primo tempo decisamente equilibrato, con Ross che prova, con Vucevic, a fare la voce grossa per gli ospiti. Ai tentativi del duo dei Magic rispondono però prontamente i padroni di casa, bravi ad alternare soluzioni nel pitturato con Cauley-Stein e sul perimetro con Collison e Hield, che accorciano nel finale fino al 24-23 della prima sirena. L'intensità cresce progressivamente, con le squadre che iniziano a cavalcare maggiormente la transizione in contropiede: ne beneficia lo spettacolo, anche se le difese non sono esattamente un belvedere. Crescono le percentuali, soprattutto quelle dei padroni di casa soprattutto da tre punti: McLemore e Tolliver iniziano a martellare, ma Augustin e Vucevic impattano prima e mettono la freccia del sorpasso a metà frazione. E' Galloway, con Collison, nel finale a siglare il 58 pari all'intervallo lungo.
A decidere la sfida il parziale, decisivo, del terzo quarto, con il quale i Kings sembrano tagliare le gambe alle resistenze ospiti: Gordon risponde inizialmente ai primi tentativi di fuga dei padroni di casa, che si concretizzano qualche secondo dopo quando Hield, Collison e Tolliver infilano quattro triple di fila che consentono a Sacramento di volare sul +9 (93-84) all'ultima pausa. Altre due conclusioni da oltre l'arco, stavolta di Temple e McLemore, permettono ai Kings di frustrare sul nascere i primi tentativi di rimonta ospiti, portati da Augustin e Watson. Sono però Vucevic e Fournier, a metà quarta frazione, a riportare Orlando sotto di uno (104-103). I Kings si affidano al post basso di Cauley-Stein in due occasioni, con il lungo che risponde presente e allunga di misura nuovamente, prima del break di 5-0 firmato Tolliver che mette la parola fine all'incontro: la tripla, l'ennesima, del 116-112, taglia definitivamente le gambe alla rimonta Magic.
Denver Nuggets - Los Angeles Lakers 129-101
Altra vittoria di fondamentale importanza in ottica ottavo posto ad Ovest per i Denver Nuggets di Danilo Gallinari che al Pepsi Center si sbarazzano facilmente dei derelitti Los Angeles Lakers. Walton propone Clarkson in quintetto al posto di Russell, ma dopo un positivo approccio vede crollare la sua squadra nella seconda metà di prima frazione: la guardia ospite firma il sorpasso sul 18-17, ma è l'ultimo acuto della gara dei gialloviola, sepolti in quattro minuti e mezzo dal parziale di 18-6 dei padroni di casa, firmato da Gallinari e soprattutto da Barton, autore di otto punti in un amen. I Lakers stentano a ritrovarsi e, dopo un abbozzo di rimonta con Black, subiscono un altro parziale, stavolta di 14-0 con Hernangomez protagonista assoluto, che spacca in due la contesa dando il massimo vantaggio ai padroni di casa sul 55-31. I canestri di Ennis e Zubac non alleviano la severa punizione per gli ospiti, che all'intervallo sono sotto di 24 (67-43).
Il tema della contesa non cambia nella ripresa, con i Nuggets che alzano fisiologicamente il piede dall'acceleratore concedendo qualcosa in più in attacco a Russell e compagni. Clarkson ne approfitta per incrementare il proprio bottino e, contestualmente, i Lakers accorciano, seppur di poco, dopo aver toccato il fondo sul -32. Nelson e Gallinari respingono, a cavallo degli ultimi due quarti, i tentativi di rimonta ospiti, che avevano portato i gialloviola sul -17. L'azzurro, con Plumlee e Murray, archivia la pratica in avvio di ultima frazione, mettendo la parola fine all'incontro. Sette gli uomini in doppia cifra per i padroni di casa, con Barton e Murray sugli scudi, dalla panchina, con 22; sempre positivo l'apporto di Hernangomez, efficace come spesso gli accade. Venticinque per un ottimo Zubac nei Lakers, conditi da 11 rimbalzi. Clarkson si ferma a 19 con 7/18 dal campo.