SAN ANTONIO SPURS - GOLDEN STATE WARRIORS 107-85
L'ultima volta che gli Warriors erano scesi in campo senza gli Splah Brothers, vinsero dopo un overtime in casa dei Sacramento Kings; non lo stesso esito questa notte, con Golden State, priva di Steph Curry, Klay Thompson, Draymond Green ed Andre Iguodala, oltre all'infortunato Kevin Durant, che è stata spazzata via all'AT&T Center dagli Spurs, che a loro volta hanno dovuto rinunciare agli infortunati Tony Parker, Kawhi Leonard, LaMarcus Aldridge, oltre al rookie Dejounte Murray.
Una sfida tra le rispettive panchine, le second unit, in cui quella degli speroni ha prevalso nettamente, rendendo il match poco equilibrato. La truppa di Gregg Popovich non ha risentito minimamente della notizia shock che ha riguardato l'ex Portland, LaMarcus Aldridge ed i suoi problemi cardiaci, ha rivolto l'attenzione solo ed esclusivamente al parquet, asfaltando gli Warriors 107-85 ed avvicinandoli in testa alla Western Conference (il distacco tra le due, in favore degli uomini della Baia, è attualmente di mezza partita). Steve Kerr per la prima volta nella sua avventura ad Aukland è costretto a far fronte ad una crisi di risultati, e di gioco: quella texana è la terza sconfitta consecutiva, mai ciò era accaduto da quando il coach si è accomodato sulla panchina dei "guerrieri".
Gli Warriors sono durati solo 16' minuti, prima di consegnarsi nelle mani degli avversari, senza opporre alcun tipo di resistenza. Sotto di dieci agli albori del secondo quarto, Golden State ha faticato enormemente a trovare la via del canestro, ed il parziale di 11-3 in chiusura di seconda frazione ha spinto i padroni di casa sul +20 al termine del primo tempo (64-44). Con la W già ormai in cassaforte, San Antonio ha amministrato in maniera egregia il vantaggio per la restante parte della contesa, non permettendo repliche agli Warriors e sfruttando a dovere la positiva serata al tiro che hanno vissuto (51.9% dal campo) ed il 12/27 dall'arco dei 3 punti.
L'aborigeno Patty Mills ha guidato gli Spurs con 21 punti (refertati tutti nel primo tempo), solida prestazione contornata dai 25 realizzati in coppia da Anderson (13) e Lee (12). Gli Warriors, seppur con il miglior Ian Clark stagionale (36 punti), non hanno evitato la scoppola, giocando praticamente due interi quarti (quelli finali) di garbage time. Oltre alla guardia made in Memphis, gli unici guerrieri a terminare in doppia cifra sono stati Matt Barnes (14), ed il pivot Zaza Pachulia (11+12).
SAN ANTONIO SPURS: Punti: Mills 21, Anderson 13, Bertans 13; Rimbalzi: Anderson 8; Assist: Ginobili 6, Anderson 6;
GOLDEN STATE WARRIORS: Punti: Clarck 36, Barnes 14, Pachulia 11; Rimbalzi: Pachulia 12; Assist: Barnes 5;