I Minnesota Timberwolves superano nel finale i Golden State Warriors, al termine di una sfida emozionante e decisa negli ultimi secondi, grazie a due liberi di Wiggins e al jumper sbagliato da Curry, sul quale Rush è stato molto bravo a catturare il rimbalzo, nonostante Thompson sia riuscito ad ottenere una palla contesa (ma a 7 decimi dalla sirena). Per i Wolves molto bene Wiggins e Towns, autori rispettivamente di 24 e 23 punti (per il primo ben 13 nel solo terzo quarto, dopo un brutto 2/8 dal campo nei primi 24 minuti di gioco). Ottima prova anche di Bjelica e Rubio: decisivo il contributo sotto canestro da parte del primo; solita regia, ma anche buon rendimento al tiro e in fase difensiva - in via di miglioramento - per quanto riguarda il secondo. A Golden State non bastano i 56 punti segnati in coppia dagli Splash Brothers (30 per Thompson con 12 su 22 al tiro, 26 per Steph ma con -5 di plus/minus). Male gli altri, con nessuno in grado di segnare più di 10 punti. Quarta sconfitta nelle ultime sei partite per i Warriors.

La gara inizia con Towns che sciorina tutto il suo repertorio, segnando dall'arco, in post e a rimbalzo offensivo. Rubio conferma i recenti progressi cercando maggiormente la via del canestro e trovando due buoni canestri dal mid-range. Golden State, dal canto suo, ottiene poco da Thompson e non fa muovere la palla come nei giorni migliori, c'è poco movimento senza palla e l'attacco è stagnante. Pachulia subisce la fisicità di Towns e Dieng all'interno del pitturato e Kerr decide di mettere in campo McGee per guadagnare qualcosa in tal senso. JaVale risponde presente e inizia a far sentire la propria presenza, soprattutto nella metà campo difensiva; Curry va a segno con tre penetrazioni che evitano di far colare a picco i vice-campioni NBA, che terminano la prima frazione di gioco sotto 34-24.

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Nel secondo periodo Towns riprende da dove aveva interrotto, segnando da tre punti e in penetrazione come se fosse alto 1,90 m e stoppando Klay Thompson. Golden State continua a non trovare il fondo della retina dall'arco - 7 su 24 alla fine della partita - e in generale a faticare tremendamente in fase offensiva, anche grazie alla difesa dei padroni di casa, la migliore della NBA per punti subiti ogni 100 possessi dall'All Star break ad oggi (meno di 98 punti concessi in media). Clark trova due bombe che danno ossigeno ai Warriors, mentre Green non segna praticamente mai. I T-Wolves difendono con attenzione sul pick and roll, specialmente quello tra Curry e Green, concedendo però qualche punto di troppo in transizione. Per i padroni di casa entra in campo anche Bjelica, il quale dà un buon contributo, soprattutto con qualche punto sulle seconde opportunità, approfittando delle carenze dei rivali in termini di energia. Si va al riposo lungo con Minnesota avanti 62-53.

Gli uomini di Kerr rientrano in campo con maggiore determinazione. Curry mette la bomba che gli consente di superare papà Dell nel numero di punti segnati in carriera (12,761 con questi tre punti). Thompson trova due canestri dal mid-range che riportano i suoi sotto di soli tre punti. A questo punto Wiggins trova una tripla e una schiacciata in contropiede che rimettono le cose a posto e che costringono Kerr al time out con poco più di 5 minuti sul cronometro. Rubio va tremendamente in difficoltà nella difesa sul pick and roll, con che Curry lo attacca in continuazione. Gli ospiti fanno girare la palla con buone velocità, ma non riescono a trovare il fondo della retina dai 7,25. Wiggins sale in cattedra e firma il nuovo allungo per Minnesota - 13 punti nel terzo periodo per il canadese. Dopo 36 minuti i padroni di casa sono in vantaggio 88-76.

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Thompson infila 5 punti che, uniti alla tripla dal mezzo angolo di Clark, riportano Golden State a -6 in apertura di ultimo quarto. Il numero 11 dei GSW segna in uscita dai blocchi per chiudere il parziale di 13-0 che fa tornare i suoi sotto di un solo punto con oltre sette minuti da giocare. Ciò nonostante, gli ospiti tornano a non segnare più, sia dal perimetro sia dentro l'area. Bjelica trova due punti preziosi sotto canestro per il +4 con 4'36" da giocare. Ora si lotta su ogni palla, l'intensità è salita notevolmente nel giro di pochi minuti, Curry ricuce con due liberi, ma nel possesso successivo Wiggins trova inaspettatamente un rimbalzo offensivo ai danni di Green e firma nuovamente il +4 con 3'35" sul cronometro. I viaggi in lunetta si susseguono: Towns fa 0/2, mentre Curry ne trova tre grazie alla maggiore esperienza con la quale "inganna" il numero uno del Draft 2015. Wiggins risponde con un cruciale gioco da tre punti: 101-98 a 2'25" dal gong. Curry mette il floater del -1, Rubio sbaglia due tiri non banali, ma sul ribaltamento di fronte Towns prima sporca la palla a Thompson e poi, praticamente sdraiato sul parquet, riesce a strappare la palla a Curry a 48" dalla fine. Wiggins si procura due liberi ma li sbaglia entrambi. Dall'altra parte il figlio di Dell sbaglia il tiro dai 6 metri, ma Iguodala prende il rimbalzo e gli riconsegna la palla e stavolta Steph piazza il floater del +1 a 19.7" dalla sirena.

Sulla rimessa da metà campo Minnesota va da Wiggins, che penetra e ottiene altri due tiri liberi, oltre al sesto fallo di Pachulia. Stavolta Andrew non trema e li mette entrambi: 103-102 a 12.8" dal gong. Si va da Curry, Rubio tiene bene e lo induce a prendere un tiro non semplice che sbaglia; Rush cattura il rimbalzo, ma Thompson non ci sta e riesce ad ottenere una palla contesa. Tuttavia, con 0.7" sul cronometro, i GSW non riescono a fare nulla. Finisce dunque 103-102 per Minnesota, che può continuare a sognare di qualificarsi per i playoff, con l'ottavo posto detenuto dai Nuggets distante solamente una partita e mezzo.