Dopo alcune settimane di pausa, torna la nostra rubrica dedicata ai giovani talenti del basket italiano che militano nel campionato di Serie A2. Questa volta abbiamo avuto il piacere di intervistare la point guard della Unicusano Virtus Roma, Tommaso Baldasso, che è senza dubbio tra le sorprese - essendo un debuttante nella seconda lega italiana - più belle dell'intero campionato.

Tommaso nasce a Torino solo 19 anni fa, nel 1998, ed eredita la passione per la palla a spicchi dal padre, ex giocatore amatoriale. Con il fratello Lorenzo (classe '95), che oggi è a Trieste sempre in A2, coltiva il sogno di diventare un gran cestista fin da bambino. Già dal 2013, quando milita nel settore giovanile della PMS Torino, inizia a togliersi qualche soddisfazione. Infatti, viene convocato per l'annuale trofeo delle regioni e con il suo Piemonte è super protagonista; la selezione arriva in finale (battuta solo dalla Toscana) e lui fa segnare una media di oltre 15 punti a gara. In quella stessa stagione, prende parte alle Finali Nazionali Under 17, con ragazzi di uno/due anni più grandi di lui, e riesce a ritagliarsi un ruolo importante anche in questa circostanza.

L'anno successivo, inizia a prendere le misure con il campionato DNG (Under19 Nazionale), e nonostante abbia solo 16 anni, coach Di Meglio gli regala minuti importanti. Minuti che pesano tanto l'annata seguente, quando passa alla Pallacanestro Moncalieri, società che collabora con quella Torino in cui ha mosso i primi passi. Nei campionati giovanili, mostra ampi margini di miglioramento: trascina l'Under 17 alle Finali Nazionali ed aumenta la propria media sia di minuti che di punti in DNG. In questa stagione, Baldasso fa il suo esordio anche in un campionato senior: Moncalieri, infatti, lo fa confrantare con la Serie C e la sua risposta è ottima con oltre 10 di media nelle 11 uscite stagionali.

Nel 2015/2016, arriva la prova del nove per Baldasso: la Serie B. Anche quest'esame lo supera a pieni voti: 11 di media in 22 partite sono un ottimo biglietto da visita per qualche squadra di Serie A. Com'infatti, durante la scorsa estate su di lui si fionda la Virtus Roma che gli fa firmare addirittura un accordo quadriennale e a giudicare da questa prima annata del playmaker torinese, la società capitolina ha capito bene il valore del ragazzo. Infatti, dopo un avvio singhiozzante, si impone anche in A2 mettendosi al pari di compagni di squadra con tanti anni di esperienza come Maresca o Chessa. Tommaso, a 19 anni da poco compiuti, è un punto fermo per il presente e per il futuro della squadra di coach Corbani.

Ciao Lorenzo, innanzitutto, volevo chiederti quanto rammarico c'è per il modo in cui è maturata la sconfitta contro Treviso ai quarti di Coppa. Cos'è accaduto nelle vostre menti in quei tre minuti finali, quando il match ormai sembrava essere portato a casa? E nel post, come l'avete presa?
"C’è sicuramente tanto rammarico ma sono cose, come sappiamo bene, che nella pallacanestro possono succedere; avremmo dovuto fare in modo che non accadesse ma oramai è andata così. Ora per fortuna abbiamo subito una partita molto importante per reagire e dimostrare che la gara di Coppa con Treviso è stato solamente un episodio e un calo di tensione".

Avete iniziato la stagione molto bene per poi iniziare ad avere un rendimento un po' altalenante. Dove credi che questa squadra abbia bisogno di crescere ancora per poter fare il definitivo salto di qualità?
"In realtà non credo che la squadra abbia avuto un rendimento altalenante: siamo un gruppo giovane e tutto fa parte del processo di crescita, tutti abbiamo bisogno di migliorare. Non credo ci sia un punto specifico che la Virtus abbia bisogno di migliorare, se non forse la costanza di rendimento all’interno della stessa partita".

Ora che sei stato anche alle Final Eight dove c'erano le migliori squadre di entrambi i gironi, hai avuto modo di vedere ancora meglio qual è il livello di questa Serie A2. Secondo te, quale squadra al momento ha le migliori carte in regola per fare il salto di categoria? Ed in questa lotta alla promozione, dove si colloca la Virtus Roma?
"Ci sono molte squadre, tra est e ovest, attrezzate per trovare la promozione e non credo debba essere io a fare i nomi perché sono i risultati del campo e le classifiche a parlare. Noi non abbiamo un obiettivo preciso se non quello di crescere ed emozionarci a giocare a pallacanestro".

Tu sei un classe '98, alla prima stagione in A2 e hai un minutaggio che pochissimi tuoi coetanei possono vantare. Quando hai deciso di arrivare a Roma pensavi già che saresti riuscito a ritagliarti un ruolo così importante in una squadra ambiziosa come la Unicusano?
"Sapevo che avrei dovuto lavorare tanto per ritagliarmi uno spazio importante, però ero consapevole dei miei mezzi ed ero fiducioso sarei riuscito a trovare spazio. La scorsa estate, poi, avevo parlato con il coach che mi aveva spiegato la sua idea riguardo la mia collocazione nella squadra e direi che, al netto di up and down che fanno parte del quotidiano, tutto sta funzionando alla perfezione". Puoi assumure sia le vesti di play che quelle di guardia. Tu in quale posizione ti senti più a tuo agio? "Mi piace giocare da playmaker".

A 18 anni, ovviamente hai ancora ampi margini di miglioramento, ma hai anche già delle caratteristiche ben precise. Quale ritieni possa essere il tuo "colpo" migliore e dove invece pensi debba fare ancora dei notevoli passi avanti?
"Credo di dover lavorare molto sul riuscire a tenere la concentrazione alta per più minuti durante la gara e chiaramente acquisire una maturità che credo solo il campo possa darmi".

Hai preso parte agli ultimi Europei Under 18 con la Nazionale Azzurra dove avete conquistato un bellissimo terzo posto. Sembra che queste nuove generazioni del basket italiano possono portare nuova linfa ad un movimento che per diversi anni aveva degli ingranaggi che non giravano nella maniera migliore. Vorrei un tuo parere su questa affermazione ed un commento proprio sul gruppo di '98/'99 di cui fai parte.
"Io ovviamente posso parlare solo per il mio gruppo: abbiamo ottenuto un risultato importante agli Europei in Turchia, è un gruppo coeso che sta bene assieme e che ha tante armi da utilizzare in campo, però è ovvio che bisogna vedere come tutti noi cresceremo e ci adatteremo al basket di livello. L’equazione tra risultato giovanile e sviluppo giocatore non è sempre automatica; io sono fiducioso perché siamo sicuramente una buona squadra ma saranno solo il tempo e il campo a dirci se questo sarà il gruppo giusto".

So che lo scorso luglio hai firmato per restare ben quattro stagioni in questa società, quindi dimostri già di avere le idee ben chiare circa il tuo futuro. Così, ti chiedo quali obiettivi ti poni nel medio-lungo termine? Sia a livello personale che a livello di squadra.
"L’obiettivo è molto semplice: migliorare come uomo e come giocatore durante questa esperienza. Poi vorrei poter giocare un giorno in Serie A, magari riportandoci Roma nel più breve tempo possibile".

Si rigraziano la società Virtus Roma e l'atleta Tommaso Baldasso per la disponibilità dimostrata