Il capitombolo interno di questa notte contro i Brooklyn Nets (109-122), attuale Cenerentola della Lega, ha aperto ufficialmente la crisi in casa Memphis Grizzlies. La terza sconfitta di fila per gli uomini di coach Fizdale, la quinta nelle ultime sette gare, lancia folti segnali d'allarme in vista del rush finale della regular season ed i playoff, che comunque non sembrano a rischio per la franchigia degli Orsi del Tennessee.

Quello di questa notte al FedEx Forum è stato un vero e proprio suicidio di Memphis, un harakiri. I padroni di casa sono crollati sotto tutti i punti di vista al cospetto dei Brooklyn Nets di coach Atkinson, in un match che pareva essere alla portata di Conley e compagni. A 4.36 dal termine del match, il 2/2 dalla lunetta di Marc Gasol ha fissato il punteggio sul 104-103, dopodichè i Grit-and-Grind hanno spento la luce, prolungando il blackout fino alla sirena finale: 5-19 di parziale, 18-34 il tabellino dell'intero ultimo quarto. Il sentenziatore di Memphis è stato Jeremy Lin, lasciato libero di imperversare nella metà campo d'attacco, e libero di realizzare 11 pesantissimi punti (dei 18 totali), nel solo ultimo quarto.

Subito dopo il match, a metterci la faccia è stato il centro spagnolo Marc Gasol, ai microfoni di ESPN: "Ho poca voglia di parlare, posso dire che è tutta colpa nostra, siamo mancati nella fase decisiva del match, e ci siamo meritati questa sconfitta. Non basta dire <<è colpa mia>> oppure <<era meglio fare quello, invece di quell'altro>>, ciò che conta è la sconfitta e dobbiamo rialzarci al più presto".

La sconfitta non mette a repentaglio l'accesso ai playoff dei Grizzlies, in quanto la franchigia cara a Robert Pera conserva un buon margine di vantaggio sui Trail Blazers attualmente noni (8.5 partite); vacilla invece l'attuale sesto posto, messo nel mirino dai Thunder di Westbrook in ritardo solo di mezza partita.