Importante passo avanti in chiave playoff per i Denver Nuggets di Mike Malone, che al Pepsi Center superano i Sacramento Kings di Dave Jorger nonostante l'assenza di Nikola Jokic. Mattatore della sfida Wilson Chandler, che fa segnare il massimo in carriera con 36 punti. Buona la prova di Danilo Gallinari, che mette a referto 18 punti, 6 rimbalzi e 6 assist. Vittoria casalinga anche per gli Utah Jazz di Quin Snyder, che in una partita a basso punteggio battono i New Orleans Pelicans di Alvin Gentry: 35 punti in due per Cousins e Davis. 

Denver Nuggets - Sacramento Kings 108-96

Non c'è Nikola Jokic nello starting five di coach Malone, rimpiazzato da Mason Plumlee. L'assenza del serbo non si fa sentire per i Nuggets, che partono subito forte con le triple di Chandler e Gallinari. Sacramento replica con gli ex di turno Ty Lawson e Arron Afflalo, ma è costretta ad inseguire gli avversari, che muovono meglio la palla e trovano punti dal sempre attivo Gary Harris. Il grande protagonista per Denver è però Wilson Chandler, a bersaglio dall'arco e dominante fisicamente contro una Sacramento che prova a rimanere in scia con Koufos e McLemore. Più efficace il nuovo arrivato Buddy Hield, che rianima i Kings con un paio di gran canestri, anche se all'intervallo lungo i padroni di casa sono avanti 57-50, nonostante il canestro sulla sirena di Darren Collison. Buono l'impatto dalla panchina di Malone per i vari Murray, Hernangomez e Arthur. Alla ripresa delle operazioni Danilo Gallinari segna cinque punti in un lampo per lanciare Denver in orbita: è il momento della fuga decisiva, perchè i Kings si ritrovano sotto di una quindicina di lunghezze, con Chandler mattatore e Nelson a gestire le operazioni di playmaking. I Nuggets gestiscono bene il vantaggio, trovando punti ancora da Gary Harris e poi da Will Barton, mentre gli unici a scuotere gli ospiti sono Willy Cauley-Stein e Tyreke Evans. Nel quarto quarto si fa notare il rookie Skal Labisserie, ma per Sacramento è troppo tardi: vince Denver, con Chandler che ritocca il record personale alla voce punti. 

Denver Nuggets (29-34). Punti: Chandler 36, Gallinari 18, Harris 15, Plumlee 10. Rimbalzi: Chandler e Plumlee 12. Assist: Nelson 6. 

Sacramento Kings (25-38). Punti: Collison 17, Koufos e Hield 14, Lawson 13, Evans 12, Cauley-Stein e Labisserie 10. Rimbalzi: Koufos 10. Assist: Lawson 6.

Utah Jazz - New Orleans Pelicans 88-83

Per il back to back contro i Pelicans, Quin Snyder lascia a riposo George Hill, sostituito in quintetto da Exum, e fa partire dalla panchina Rodney Hood, con Ingles in campo dall'inizio. Avvio lanciato per i Jazz, trascinati dal solito Hayward e a bersaglio prima con Exum e poi con Rudy Gobert. Male l'attacco di New Orleans, che trova punti solo da DeMarcus Cousins, mentre Jrue Holiday è in serata storta al tiro. Il primo quarto si chiude con i padroni di casa avanti 29-14: tutto facile per Utah, che inserisce dalla panchina Hood, Burks e Diaw. Nel secondo periodo c'è però la reazione ospite, guidata dalle seconde linee: sono infatti Moore e Frazier a riportare sotto i Pelicans, sfruttando anche il periodo di riposto che Snyder concede a Hayward. L'attacco dei padroni di casa batte dunque in testa, e all'intervallo lungo il tabellone segnala un insolito 43-34. Nel secondo tempo si accende Anthony Davis, vera stella degli uomini di Gentry, ma i Pelicans non riescono mai ad effettuare l'aggancio, perchè prima Hayward, poi Gobert rispondono per le rime. La gara rimane dunque in equilibrio fino agli ultimi minuti del quarto quarto, quando l'ultimo sforzo ospite porta la firma di Jordan Crawford e di un indomito Davis. Tutto inutile, perchè a decidere la sfida per Utah sono due triple di Gordon Hayward e Joe Ingles, con Alec Burks uomo importante dalla panchina. Altra sconfitta per New Orleans, la sesta nelle ultime otto partite. 

Utah Jazz (40-24). Punti: Hayward 23, Gobert 15, Ingles 12, Burks 10. Rimbalzi: Gobert 15. Assist: Ingles e Diaw 4. 

New Orleans Pelicans (25-39). Punti: Davis 20, Crawford 19, Cousins 15, Moore 10. Rimbalzi: Davis 12. Assist: Cousins, Holiday, Frazier e Crawford 3.