Gli Warriors ritornano al successo dopo due sconfitte consecutive, e lo fanno andandosi a prendere uno dei palazzi più belli al mondo: il Madison Square Garden di New York. Una vittoria maturata nelle ultime fasi del match, 112 a 105 in favore degli uomini della Baia sospinti dai 31 punti di Steph Curry ed i 29 del cecchino Klay Thompson. Una vittoria che però è stata seguita da una vena polemica, in seguito alla decisione dei Knicks di non utilizzare musica, video e nessun'altra forma d'intrattenimento per tutta la durata del primo tempo. Ciò per permettere ai fortunati presenti sulle tribune del Garden di riassaporare la vera essenza del basket, senza l'intermezzo di strumenti pubblicitari o di qualsiasi forma di svago. La franchigia della "Grande Mela" ha motivato la decisione con un messaggio fatto campeggiare a caratteri cubitali all'interno dell'impianto newyorchese, il quale recitava:

"Il primo tempo della gara di oggi sarà presentato senza musica, video o altri tipi di intrattenimenti. Così, potete sperimentare il gioco nella sua forma pura. Godetevi i suoni della partita”

 

L'esperienza non è piaciuta molto agli allenatori e nemmeno ai protagonisti in campo, costretti a giocare i primi 24' minuti di gioco in un clima surreale, ovattato. Gli unici suoni che potevano essere ascoltati erano le voci dei giocatori impegnati sul parquet di gioco e gli incitamenti dei tifosi. Al termine della gara, l'ala degli Warriors Draymond Green ci ha tenuto ad esprimere la sua riguardo la scelta presa dalla franchigia dei Knicks. Una considerazione particolarmente "colorata" quella rilasciata dal 23 della franchigia di Aukland: "È stato patetico e ridicolo. Ha cambiato incredibilmente il flusso della partita. Siamo abituati a giocare in un certo modo e questa scelta l’ha completamente cambiato. A mio modo di vedere è irrispettoso nei confronti di tutti, da Michael Levine (responsabile della NBA per l’intrattenimento e il marketing dei giocatori) a Rick Welts (presidente e direttore operativo degli Warriors) e tutte le persone che hanno cambiato il gioco dal punto di vista dell’intrattenimento. Scelta che non mi è piaciuta nel modo più assoluto".

Sulla stessa lunghezza d'onda, ed anche un pò ironico, il coach degli Warriors, Steve Kerr ha espresso la sua: "È stato strano, davvero strano giocare in quel clima. A volte lo si da per scontato perché ogni partita NBA ha un sottofondo musicale, non ci fai quasi più caso fino a quando non lo trovi più. Sembrava di stare in chiesa, era davvero tutto troppo silenzioso. Forse lo hanno scelto perché era domenica, non so. Nel secondo tempo è andata meglio, sembrava tutto più normale e familiare”.