I Golden State Warriors non perdono tre match consecutivi da quasi 300 partite, dai tempi in cui non erano considerati come una contender per il titolo. Nel Sunday Night italiano sono riusciti a evitare la terza sconfitta di fila vincendo in casa dei New York Knicks. L'assenza di Durant continua a farsi sentire, ma alla fine agli uomini di Kerr sono bastati i 31 punti di un Curry fischiatissimo, coadiuvato dal solito Klay Thompson che ne mette a segno 29. Dall'altro parte, gran partita per Derrick Rose che realizza 28 punti, mentre Porzingis mette a referto una doppia doppia da 24+15 rimbalzi.

Kerr fa partire in quintetto il nuovo arrivo Matt Barnes e lo colloca in difesa su Anthony nel tentativo di limitarlo. L'idea dell'ex giocatore dei Bulls funziona e la stella dei Knicks combina poco nei primi minuti; le difficoltà però ci sono anche per Curry che dalla lunga distanza trova solamente il ferro. A portare avanti gli ospiti ci pensa quindi Klay Thompson (14 punti nel primo quarto) che fa volare i suoi, complice il brutto inizio anche di un Porzingis che nelle tre partite in carriera contro i californiani ha sempre faticato. La smentita però è immediata perché ad inizio del secondo periodo è proprio il lungo lettone a guidare i suoi in un parziale di 11-0 che rimette le cose a posto, con i Knicks che vanno persino in vantaggio. Ottima anche la partita di Ron Baker, giovane playmaker che si guadagna sempre più spazio alle spalle di Rose, efficace sia dai tre punti che in penetrazione. Golden State fatica invece col secondo quintetto e gli avversari riescono a controllare il ritmo della partita, portandosi sul 50-49 alla fine del primo tempo.

Il secondo tempo prosegue sulla stessa falsariga e, nonostante Anthony prenda un po' di feeling col canestro, una tripla a testa per Curry e Barnes rilancia i Warriors. Il pubblico è accesissimo e prova a spingere i suoi beniamini ma serve a poco dato che l'unico a segnare qualche canestro è il redivivo Derrick Rose, il quale si ricorda del giocatore che era e mette in seria difficoltà gli avversari. A vincere la sfida dei play però è Curry che dall'altra parte del campo fa impazzire la difesa di New York, totalmente incapace di fermarlo e riesce a riportare il team della Baia sul +7. Nell'ultima frazione di gioco gli ospiti tentano la fuga decisiva grazie a una tripla di Thompson e a un gioco da tre punti di Draymond Green. Come spesso accade però, Golden State si addormenta e concede agli avversari, sospinti dal pubblico, di rientrare nel match grazie a due jump shot dalla media di Rose e un bel reverse di Baker in contropiede. La lacuna principale dei Knicks rimane la metà campo difensiva: i tagli dei giocatori senza palla dei Warriors  spezzano la difesa avversaria con una certa facilità e conducono a comodi layup, riportando gli ospiti a distanza di sicurezza. La forza d'animo di Rose, ultimo a mollare, non basta ai padroni di casa e il punto esclamativo sulla vittoria degli ospiti viene messo da due palle rubate consecutivamente di Green e Curry e a uno step-back in faccia a Carmelo Anthony proprio da parte del numero 30. Kerr può tirare un sospiro di sollievo, la sua squadra vince 112-105 in casa dei Knicks, dopo aver faticato per tutto il match.