Dopo aver perso a inizio febbraio al Golden1 Center di Sacramento, i Golden State Warriors di Steve Kerr si prendono la rivincita sui Kings di Dave Jorger, vincendo alla Oracle Arena grazie a un secondo tempo di grande intensità. Top scorer dell'incontro Klay Thompson, con 35 punti (12/18 dal campo, 7/12 dall'arco), mentre Draymond Green si fa espellere alla fine del primo tempo dopo un doppio tecnico ricevute per proteste in seguito a un fallo su DeMarcus Cousins (13 punti, con 6/14 al tiro, per Boogie).
I Kings di Jorger si presentano a Oakland in striscia positiva e in back to back dopo aver vinto la sera precedente allo Staples Center contro i Los Angeles Lakers. Sacramento che rimane in partita per tutto il primo tempo, mostrando un ottimo atteggiamento mentale. Non solo DeMarcus Cousins nell'inizio degli ospiti, ma anche tiro perimetrale con Arron Afflalo, Ben McLemore e Matt Barnes. I Warriors partono invece con le marce basse in difesa, mentre dall'altra parte del campo è Kevin Durant ad essere particolarmente aggressivo, con un JaVale McGee sempre più convincente in sostituzione di Zaza Pachulia. Steph Curry segna una tripla, arriva al ferro e distribuisce per i compagni, tra cui un Thompson in serata di grazia e un Looney in crescita nelle ultime apparizioni. Nonostante qualche lampo dei ragazzi della Baia, i Kings rimangono abbondantemente in partita grazie a Cousins, che sfonda alla sua maniera, trova un paio di canestri da circo, e fa perdere le staffe a Draymond Green: l'orso ballerino da Michigan State si fa infatti espellere per proteste, beccandosi due tecnici consecutivi che lo costringono a lasciare il parquet della Oracle Arena. Momento di sbandamento Warriors, che rientrano negli spogliatoi sotto 47-50, con Darren Collison a bersaglio dall'arco.
Dopo un paio di minuti dall'inizio del terzo quarto, Golden State cambia completamente intensità difensiva: Durant e soci intercettano palloni a destra e a manca, non facendosi mancare qualche stoppata. Transizione e contropiede sono il pane dei padroni di casa, che in un lampo si ritrovano avanti di venti lunghezze, grazie a un Klay Thompson letale da tre punti e incisivo anche nell'attaccare il ferro. Steph Curry si limita ad assistere i compagni, tra cui un efficace Durant, oltre che i panchinari Andre Iguodala e Patrick McCaw, coinvolti nel parziale che spacca in due la gara. Al termine della tempesta perfetta, Golden State guarda il tabellone e conduce 89-65 (parziale di 42-15 nel terzo periodo): quanto basta a Jorger per riconoscere la sconfitta, richiamare in panchina i titolari e dare minuti a seconde e terze linee, tra cui Malachi Richardson (in realtà già parte delle rotazioni), Skal Labisserie e Georgios Papagiannis, con Willy Cauley-Stein a far mostra delle sue potenzialità. Per Kerr spazio a McAddo, Clark, Looney, Weber e Jones, mentre è ormai recuperato un uomo fondamentale come Shaun Livingston.
Golden State Warriors (47-9). Punti: Thompson 35, Durant 21, Curry 13. Rimbalzi: McGee 10. Assist: Curry 9.
Sacramento Kings (24-33). Punti: Barnes 15, Collison 14, Cousins e Cauley-Stein 14, Richardson 10. Rimbalzi: Barnes 14. Assist: Cousins 6.