La crisi dei Toronto Raptors è ormai cosa nota, ovvio quindi l'intervento della dirigenza per cercare di fermare questa continua discesa nella Eastern Conference. Dopo l'ultima sconfitta subita in trasferta contro i Chicago Bulls, i "dinosauri" si assestano alla quinta posizione, dietro ad Atlanta, Washington, Boston e Cleveland. La risposta a questa crisi ha un nome e un cognome, Serge Ibaka. Masai Ujiri si è adoperato per migliorare ulteriormente la squadra e renderla competitiva, visto che l'approdo estivo di Jared Sullinger non ha portato alcun vantaggio nello spot di ala grande.

La contropartita, oltre a una scelta piuttosto bassa, è stata Terrence Ross, uno degli uomini migliori della prima parte di regular season che però è andato in calando nelle ultime settimane insieme al resto della squadra. I numeri parlano chiaro: 11 sconfitte nelle ultime 15 partite sono un bottino scarsissimo che non può essere accettato dalla dirigenza, ma cercare uno scambio a una settimana circa dalla deadline comporta necessariamente qualche sacrificio, e questa volta è stato immolato proprio Ross.

Quale sarà il quintetto titolare nei momenti finali? Come si inserirà Ibaka nel sistema di Toronto? Serge sarà utilizzato soltanto come "esterno" per aprire il campo? Cerchiamo di mettere ordine. La logica ci porta a dire innanzitutto che Ibaka partirà in quintetto assieme a Valanciunas, con Patterson pronto a entrare da sesto uomo come ha quasi sempre fatto durante la stagione. A seconda dei momenti e soprattutto dell'avversario, coach Casey ha a disposizione diverse possibilità, in primis il doppio lungo anche nei momenti clou del match. Ma in un'ipotetica partita contro Golden State (tanto per fare un esempio), se i gialloblu dovessero schierare il famoso death lineup, siamo certi che la scelta migliore non sia quella di giocare con Patterson al posto di Valanciunas e Ibaka pronto a proteggere il ferro? Insomma, gli spunti non mancano, ma adesso il nuovo acquisto deve dimostrare di valere il posto da titolare che non sembra gli possa essere sottratto.

Serge Ibaka ai tempi dei Thunder.   Fonte: NBA.com

Come abbiamo detto, Ibaka ha trascorso gran parte della sua carriera ad Oklahoma City nel ruolo di rim protector che ha svolto con ottimi risultati. Negli ultimi tempi però, considerando sia l'ultimo anno con i Thunder che questa mezza stagione con Orlando, la sua importanza difensiva è calata sempre più, Serge, agli ordini di Vogel, si è trasformato in giocatore con maggior impronta offensiva. Adesso, nel nuovo sistema dei Raptors, ci aspettiamo che torni alle vecchie abitudini, liberando Valanciunas da quelle difficoltà difensive che ormai conosciamo bene. 

Passando all'altro lato del campo, secondo le statistiche, il numero di canestri di Ibaka fatti senza palleggiare è in continuo aumento, mentre più mette palla per terra più è difficile che vada a segnare. Questo significa evidentemente che potrebbe essere considerato un vero e proprio esterno in attacco, viste le ottime percentuali con cui tira dall'arco. Tra l'altro, con la quantità di talenti in gioco, è difficile pensare che Ibaka possa avere in mano una grande quantità di palloni in post o in uno contro uno; è più probabile che si metta nell'angolo ad aspettare gli scarichi di Lowry o DeRozan, rimanendo comunque un'alternativa credibile ai due All Star.

Un ultimo sguardo bisogna darlo al roster dei Raptors nel reparto piccoli, infatti la partenza di Ross potrebbe denotare una piccola mancanza di talento su quel fronte. Tolti i due campioni in quintetto e Carroll come titolare fisso nel ruolo di ala piccola, il ruolo di Terrence Ross verrà ricoperto presumibilmente da Norman Powell, ottimo tiratore che ha dimostrato di poter giocare ad alti livelli in questa stagione e soprattutto con costi ridotti rispetto a Ross. Ci sarà anche Cory Joseph come secondo playmaker, la cui posizione non è mai stata messa in dubbio, ma oltre a loro? Il resto sono tutte incognite, a partire da Fred VanVleet, rookie con un buon potenziale ma ancora troppo incostante, e finendo con Delon Wright, 20esima scelta del draft del 2015 che non ha dimostrato niente per adesso ed è rientrato proprio stanotte dopo quattro mesi di stop. Insomma, la panchina non è certo lunga, ma non sembra esserci tempo per apportare ulteriori modifiche e il pubblico canadese vuole vedere già dalla prossima partita (stanotte contro gli Hornets) dei risultati migliori, cercando quantomeno di interrompere la striscia di tre sconfitte consecutive.