Secondo posto in campionato con 13 vittorie su 19 gare, ottavi di finale di Champions League raggiunti dopo aver vinto 10 delle 14 partite del girone eliminatorio (e impresa sul campo del Tenerife), una finale raggiunta in Coppa Italia nella scorsa edizione. Con questo ruolino di marcia, e con lo scalpo di Milano raccolto lo scorso 30 gennaio, Avellino va a Rimini con l'obiettivo di vincere.

Vincere per confermare l'ottimo lavoro di società e staff tecnico, vincere per premiare la passione dei tifosi biancoverdi, vincere per consacrare (Ragland), rilanciare (Fesenko), far affermare (Thomas e Randolph) e far entrare nella leggenda dello sport irpino (Green) un gruppo di giocatori che, gara dopo gara, è diventato sempre più consapevole delle proprie potenzialità. Da quando è targata Sidigas, l'obiettivo della Scandone è quello di alzare l'asticella dei propri traguardi. E se la stagione scorsa il risultato raggiunto in Coppa Italia è stata la finale persa con Milano (con tante recriminazioni per una sanguinosa palla persa di Acker), l'obiettivo del blitz a Rimini non può che essere...la vittoria.

"Vittoria", una parola con cui lo zoccolo duro dei tifosi, abituati ad annate in cui alla salvezza conquistata sul campo doveva abbinarsi quella - spesso più sofferta - economica (leggasi iscrizione), vuole riabituarsi dopo le annate d'oro targate Ercolino che hanno portato al trionfo in Coppa Italia e alla partecipazione, dignitosissima, all'Eurolega. "Vittoria", una parola che al Sud è ancora sinonimo di riscatto, con lo sport spesso unico palliativo (quando non fonte di ulteriori patemi) per giovani costretti a costuirsi un futuro lontani da dove sono nati. Coach Sacripanti, durante le Final Eight della scorsa stagione, capì benissimo quale funzione sociale svolgeva la sua squadra. E sa bene che, vincendo ad Avellino, entrerà nella leggenda, col suo nome che passerà di padre in figlio, come ancora oggi succede con quei calciatori che negli anni '80 divennero orgoglio di una terra martoriata da terremoto e mala ricostruzione.

Numeri
Avellino ha fatto dell'equilibrio e della continuità le sue doti migliori. In campionato, nelle 13 partite vinte, ha segnato 81 punti di media, con il 53% da 2 e il 41% da 3. Nelle 6 perse, i punti scendono a 75, le medie da 2 al 50% e quelle da 3 al 34%. Praticamente identico (35 e 25) il numero di tiri da 2 e da 3 tentati nelle gare vinte e in quelle perse. Le palle perse sono addirittura leggermente superiori nelle vittorie (15 vs 14), mentre sono 2 in più le recuperate (7 vs 5). Sono invece 8 i punti concessi in più tra vittorie (71) e sconfitte (78).
Una squadra solida, senza veri punti deboli a livello tecnico-tattico, capace di costruire parziali che piegano le gambe agli avversari e di ribaltare partite (vedi Caserta e Trento) che sembrano già perse.

Per giorni, radio mercato ha rilanciato il tam tam di un possibile ingaggio di David Logan, che a oggi non si è realizzato per l'opposizione del club in cui gioca attualmente l'ex Sassari. Logan avrebbe dato quell'esperienza e quella pericolosità dal perimetro che non può garantire Obasohan, oltre a permettere a Ragland di rifiatare in panchina. Le condizioni dell'ex canturino, top scorer degli irpini, tengono in apprensione da 3 settimane i biancoverdi. Ragland, che già appariva meno scintillante di stagione a causa dell'alto minutaggio (oltre 30 minuti sia in Italia che in Europa) si è fatto male a una spalla nel match del 25 gennaio contro i lituani di Utena, ha stretto i denti ma sia nella sconfitta di Pistoia che nella vittoria contro Pesaro è stato a lungo in panchina. L'infortunio di Cusin, inoltre, priva Avellino di un totem difensivo che ha garantito tutto ciò che, sotto le proprie plance, non può offrire Fesenko. L'ingaggio di David Andersen (mvp della Coppa Italia 2012), se concretizzato, sopperirà all'assenza del centro della Nazionale.

Il roster
Avellino ha 4 uomini con una media punti in doppia cifra: Ragland (17.7), Thomas (12.2), Randolph (10.8) e Fesenko (10.6). Ragland non è mai andato sotto i 12 punti in campionato e solo due volte, in Europa, non ha raggiunto la doppia cifra. Ha un high di 30 punti realizzato contro Venezia e viaggia col 56% da 2 e il 38.2% da 3, condendo il tutto con 5.2 assist di media. Fesenko è il giocatore con la miglior percentuale al tiro (64.7) e il maggior numero di falli subiti (5.5 a uscita); ha portato a un accettabile 56% la sua media liberi ed è il miglior rimbalzista con 6.7 carambole a incontro. Il sistema di Sacripanti permette però a tutti di essere pericolosi e decisivi: sono ben 6 i giocatori ad aver realizzato almeno 20 punti in una singola gara (Leunen si ferma a 19) e, Severini a parte, tutti i 10 componenti del roster sono andati in doppia cifra in almeno un'occasione. Sintomatica, in quest'ottica, la situazione di Retin Obasohan: con l'ombra di Logan sulle spalle, reduce da sole 2 gare in doppia cifra, il belga ha realizzato 14 punti in 24 minuti contro Milano.

Il leader
Avellino ha vinto la Coppa Italia che si disputò tra il 7 e il 10 febbraio 2008 a al PalaMalaguti di Casalecchio di Reno. Delle 8 squadre che presero parte a quella rassegna, soltanto Capo d'Orlando (oltre agli irpini) sarà presente a Rimini. Quella Scandone era guidata, anche allora, da Marques Green, che era alla sua prima stagione italiana. Da allora, Green è tornato in Irpinia in altre tre occasioni, totalizzando oltre 170 partite in 6 stagioni e diventando il miglior realizzatore della storia di Avellino. La Coppa Italia lo galvanizza particolarmente: nel 2011, contro Milano, distribuì 20 assist. Nelle 19 gare di Serie A disputate quest'anno, ha fatto registrare in 20 minuti di utilizzo 7.4 punti, 4.5 assist e la miglior percentuale nel tiro dalla lunga distanza (46.8%). E' stato decisivo nelle vittorie contro Varese, Trento e Caserta, e ha un high di 27 punti (con 7/11 da 3) registrato nella sconfitta contro Reggio Emilia.

Il primo incontro
Avellino incontrerà Sassari nel quarto di finale in programma venerdì alle 18. Irpini e sardi si sono affrontati nell'ottava giornata di campionato al PalaSerradimigni, con gli ospiti vittoriosi per 75-70 (Thomas 21, Ragland e Randolph 18; Stipcevic 18).