Il nostro percorso tra i protagonisti del secondo campionato cestistico italiano stavolta fa tappa nel girone ovest, più precisamente a Scafati. La Givova non sta vivendo una stagione da incorniciare e per diverse settimane è stata ultima in solitaria; ora, tuttavia, grazie a diversi innesti dal mercato, pare possa invertire la rotta così da raggiungere la tanto sperata salvezza. Dalla rivoluzione che ha investito il roster giallo-blu circa tre settimane fa, è arrivata l'ala forte Ion Lupusor che abbiamo avuto l'onore di intervistare all'interno della nostra rubrica.
Ion nasce a Dusmani, in Moldavia, ma già da bambino arriva in Italia dove muove i primi passi nel mondo della palla a spicchi con la Viola Reggio Calabria. All'età di 17 anni si aggrega alla prima squadra, che gioca in A2 Silver, anche se colleziona solo 3 minuti nell'arco dell'intera stagione. L'esordio vero e proprio nel "basket dei grandi" arriva l'anno successivo (2014/15) in cui riesce a trovare con continuità minuti importanti (quasi 10 a partita) che gli permettono di realizzare un high di 14 punti nel match contro Tortona. Nella stessa stagione è anche super protagonsta in DNG (campionato nazionale under 20): è il trascinatore della sua Viola con ben 23.5 punti di media a partita.
La squadra arancione capisce di avere un diamante grezzo tra le mani e così lo blinda: nell'estate del 2015, "Lupo" firma un biennale con Reggio ed è al centro del progetto del club. Coach Benedetto - che, per sua ammissione, credeva molto in lui - gli dà una media di oltre 16 minuti a partita, ripagati da 5 punti di media e quella naturale intensità che Lupusor ti garantisce quando è sul parquet. Nella stagione corrente inizia il proprio cammino con la Viola, che pareva credere molto nel suo exploit; ed infatti, le prestazioni del ragazzo di origine moldava sono in continuo crescendo, anche se ciò non è bastato alla società regina, che lo scorso mese ha deciso di concedere il prestito a Scafati. Con i giallo-blu, dopo le prime due gare, sembra già a suo agio e gli 11 punti nella trasferta vincente di Agropoli ne sono una testimonianza.
Allora Ion, sei nato e cresciuto con la casacca di Reggio Calabria. Come è nata la scelta di lasciare la Viola dopo tutto questo tempo ed in un momento così cruciale della stagione?
"La Viola stava cercando un'ala forte d'esperienza e Baldassarre si era proposto al club. Scafati per farlo partire avrebbe accettato solo che io mi fossi trasferito qui. Non mi sarei mai aspettato di andarmene da Reggio in questo modo, però non sono più un ragazzino ed ora sono qua. La vita è fatta di sorprese, e questa ne è stata una".
E allo stesso modo, come è maturata l'idea di venire qui a Scafati? Cosa ti ha convinto ad accettare la proposta del club salernitano che non è in una situazione facile di classifica?
"Lo ammetto, all'inizio non ero convitissimo di venire qua poi coach Perdichizzi mi ha chiamato e mi ha fatto sentire al centro del progetto. E' una bella sfida, sono venuto qua per migliorarmi e per dare il massimo per questi colori".
Sei arrivato in un gruppo che aveva vinto solo 4 gare, ed era ultimo in classifica. Sono già tre settimane che vivi questo ambiente e per questo volevo chiederti un giudizio proprio sul clima che si respira nello spogliatoio, con i compagni e con la dirigenza stessa.
"La società è stata super nei miei confronti. Non avendo la macchina mi ha trovato immediatamente un appartamento vicino al palazzetto, un ristorante sotto casa, sono stati cordialissimi dal primo all'ultimo e quando ho avuto un problema lo hanno subito risolto nel migliore dei modi. Anche il gruppo è fantastico: non so come mai ci sono delle voci che ne parlino male. Sto qua da tre settimane ma è come se avessi iniziato la stagione in questa squadra, sono stati tutti disponibili. Abbiamo giocatori professionisti, in ogni senso, sanno che fare in campo e con i nuovi arrivi c'è anche una condivisione in più delle responsabilità che può facilitare l'armonia in campo".
La grande vittoria nel derby con Agropoli potrebbe essere la svolta della stagione scafatese. La società ha già pensato a rivoluzionare il roster ma voi dal punto di vista tecnico-tattico, cosa state facendo per invertire il trend negativo?
"Proviamo migliore soprattutto in difesa: ci "picchiamo" durante gli allenamenti, pronti a sbucciarci le ginocchia su una palla vagante. E credo che queste piccole cose siano importanti per vincere le partite avendo una squadra come la nostra, già piena di talento e ragazzi forti. Se aumentiamo l'intensità difensiva faremo il definitivo passo in avanti".
Sei poco più alto di 2 metri ed hai un'ottima mano dalla lunga distanza. In un futuro ti piacerebbe essere utilizzato principalmente come ala piccola anziché continuare a giocare da 4? O credi che sia questo il ruolo che ti calza meglio?
"A me piace molto sfruttare il mio tiro da tre. E' vero che gioco da 4 ma a volte il coach mi impiega anche da "3 tattico" perché le gambe ce le ho e posso anche difendere su chi è più piccolo di me come stazza. Poi se devo dire quale sarà il mio ruolo in futuro non lo so, sarà il tempo a stabilirlo. Se dovessi fare una scelta mi piacerebbe giocare da ala piccola, così da tirare ancora di più".
Sei del '96 e sei un giocatore ancora tutto da formare anche se, sicuramente, hai già delle caratteristiche ben precise. Quale ritieni sia il tuo "colpo" migliore? E quale cosa, invece, pensa debba migliorare maggiormente?
"Sì, l'ho detto punto molto sul tiro dalla lunga distanza. Su quello che c'è da migliorare ti potrei dire tutto, perché c'è sempre da migliorare, sia a livello difensivo che offensivo. Tuttavia vorrei migliorare a livello fisico e mettere su un po' di massa perché per competere a questi livelli c'è bisogno di un fisico all'altezza, specialmente nel mio ruolo ti trovi contro i lunghi americani e devi contenerli in qualche modo".
Questa stagione, prima a Reggio ed ora a Scafati, ti sta consacrando come uno dei migliori talenti del nostro basket. So che nella prossima estate sarai libero sul mercato perché il contratto con la Viola scadrà. Speri possa arrivare la chiamata dalla Serie A, accettando anche di avere un posto da gregario? Oppure la tua idea è quella di metterti ancora più in mostra in A2 ed arrivare nella massima categoria quando avrai più maturità cestistica?
"La mia idea è quella di restare qualche anno in A2 per farmi ancora un po' le ossa. Poi se arriva qualche offerta dalla A, sarei onorato, ma la valuterò molto attentamente perché non mi va di andare lì e stare in panchina, non avrebbe senso per come la vedo io. Preferisco stare qua altri uno/due anni qua per arrivare più pronto al massimo campionato ed avere minuti sicuri anche lì".
Infine chiudiamo questa nostra chiacchierata con una panoramica sugli obiettivi personali e di squadra che ti imponi da ora in poi.
"Sono stato catapultato in questa realtà ed la nostra ambizione principale è quella di salvarci direttamente, senza passare per i playout perché, onestamente, con l'organico che abbiamo non ce lo meriteremmo. Sul mio futuro personale non so dirti nulla, al momento penso solo a Scafati".