Un primo tempo giocato ad altissimi livelli è bastato ai Dallas Mavericks (20-30) per battere a domicilio i Portland Trail Blazers (22-29) e ottenere la ventesima vittoria in regular season. Con questa W, la squadra di Carlisle si porta a sole due partite e mezza dall’ottavo posto occupato dai Denver Nuggets.

La partita, come detto, si decide tendenzialmente nel primo tempo. Anzi, forse è meglio dire nel primo quarto perché i Mavs, fin dalla palla a due, vedono una vasca da bagno al posto del canestro dei Blazers e, con una facilità disarmante, mettono a segno triple su triple. Wesley Matthews, grande ex, Dirk Nowitzki e soprattutto il rookie Yogi Ferrell segnano da oltre l’arco a ripetizione, sfruttando tantissimi blocchi per tiri che, nonostante vadano a segno, sono a percentuale bassissima. I Blazers provano a rimanere a contatto, ma con il canestro allo scadere di McCollum riescono soltanto a scollinare quota 20 punti con il tabellone che recita 35 – 22.

Nel secondo quarto le cose non cambiano: i magnifici tre di Dallas continuano a mettere a ferro e fuoco la difesa di Stotts, con l’aggiunta però di Harrison Barnes, che decide di iscriversi alla partita. L’ex Warrior mette a segno un paio di canestri di ottima fattura, che permettono a Matthews e Ferrell di prendersi un giro di riposo. Come detto però, anche nei secondi 12 minuti Portland fa enorme fatica e, esattamente come nel primo quarto, il buzzer beater di McCollum serve solo come magra consolazione.

Al rientro dalla pausa lunga, col punteggio sul 60 – 47 in favore dei Mavericks, le cose cambiano radicalmente. Portland aumenta il ritmo della propria pallacanestro e, complice una difesa texana non proprio eccelsa, la squadra di casa comincia a rosicchiare lo svantaggio. Evan Turner trova con facilità più volte il centro dell’area, dove Barnes, Mejiri e compagnia non sono più attentissimi come nei primi due quarti. Insieme all’ex Boston, anche McCollum trova con più facilità il canestro e così i Blazers riescono a piazzare un parzialone di 9 – 17 che porta le due squadre distanti appena un paio di possessi con più di 6 minuti da giocare. Dallas prova a scuotersi allora con i soliti Barnes, Matthews e Ferrell, ma dall’altro lato Evan Turner è “caldo come una stufa”, e insieme al terzo buzzer beater di serata di McCollum, questa volta da tre, riesce portare il punteggio sull’84 - 78 con gli ultimi 12 minuti da giocare.

Con l’inerzia della partita cambiata, Portland ha tante energie mentali da spendere che prontamente utilizza nella prima metà di quarto. La squadra di casa è eccezionale, grazie ad un ritrovato Lillard, ad accorciare ancor di più il gap con Dallas tanto da trovare anche il pareggio con più di metà quarto da giocare. I Mavs fanno enorme fatica a segnare e soltanto Ferrell e Curry, Seth e non Steph ovviamente, riescono a segnare con continuità. Carlisle prova a smuovere i suoi, ma la bolgia del Moda Center non agevola affatto il compito dell’ex giocatore dei Boston Celtics. Con meno di 30 secondi da giocare, Dallas è avanti di appena un punto, 102 – 101, e palla in mano a Matthews. L’ex Blazer trova libero dal perimetro Ferrell che, con enorme freddezza, mette a segno la tripla del 105 – 101 che sembra chiudere la partita. In uscita dal time out però, Portland tiene aperta la gara con una tripla incredibile di CJ McCollum. Ma, con meno di 10 secondi da giocare, i Mavs mettono a segno i liberi mentre i Blazers non riescono più a trovare il fondo della retina. Al suono della sirena, il punteggio recita così 108 – 104 per Dallas.