Il rapporto tra i New York Knicks e Carmelo Anthony è ormai ufficiosamente terminato. E non soltanto con la dirigenza, ma anche con i tifosi: nella vittoria ottenuta questa notte contro gli Hornets al Madison, Melo ha tirato tre tiri liberi in fila, sbagliandone due. I tifosi della Mela non hanno gradito e, copiosi, sono arrivati parecchi “boo” e fischi dalle tribune. È evidente dunque quanto sia diventato difficile ipotizzare che Anthony possa effettivamente rimanere a New York.

Proprio per questo, ma non solo, Phil Jackson sta disperatamente cercando una squadra che si adatti alle richieste del giocatore - che possiede una no-trade clausola nel suo contratto - e sue. E così qualche giorno fa, Jackson ha provato a spedirlo a Cleveland dal suo amico James in cambio di Kevin Love, ma la franchigia dell’Ohio ha immediatamente declinato l’offerta. L’ex (?) coach Zen si sta dunque guardando intorno, soprattutto in direzione Boston e Los Angeles, sponda Clippers. E se i primi hanno già fatto sapere di non essere interessati al prodotto, Doc Rivers sarebbe disponibile ad accogliere Carmelo nella Città degli Angeli. Ma, perché c’è il ma, a patto che non vengano scambiati uno tra Paul, Griffin e Jordan. Insomma, che i Big3 rimangano dove sono.

Con queste condizioni definire lo scambio molto complicato è un eufemismo, ma le due squadre stanno cercando un punto d’incontro che potrebbe arrivare se, a New York, andassero due tra Jamal Crawford, JJ Reddick e Austin Rivers. Proprio il figlio del coach è stato dichiarato dal padre stesso come non esente da discussioni su una sua possibile trade.

Ora, il problema è che Carmelo Anthony non è probabilmente la miglior soluzione per i Clippers. E questo lo sa verosimilmente anche lo stesso Rivers, che è si interessato ma che non si sta di certo svenando pur di averlo. Anthony infatti, al di là delle questioni tecniche che sono comunque significative, costerebbe parecchio ai Clippers. Per la precisione, l’ex Nugget ha un contratto per altri due anni per circa 53 milioni di dollari. Non proprio noccioline insomma. Redick è in scadenza, Rivers, il giocatore, e Crawford prendono più di 10 milioni a testa, ma l’idea di pagare così tanto un giocatore che sarà terribilmente difficile inserire nel contesto di una squadra con delle sue difficoltà, complica l'affare ancor più di quanto non lo sia già.

Proprio per questo, i Knicks stanno cercando ulteriori acquirenti che possano ingolosire loro in primis, e in secundis Anthony stesso. Tra questi interessati pare ci siano gli Oklahoma City Thunder di Russell Westbrook. L’ex squadra di Durant sta giocando un’ottima stagione facendosi trascinare, non ce ne voglia Steven Adams, a suon di triple doppie dal numero 0. E proprio per questo, così come a LA, aggiungere un giocatore poco incline a passare la palla non sembra proprio l’idea del secolo.

La situazione è evidentemente molto complicata. Anthony, a New York, non vuole più rimanere ma vorrebbe anche andare in una contender; i Knicks non lo vogliono più; i tifosi non lo vogliono più. Ma chi lo vuole? Nessuna squadra sembra disposta a follie per lui, nessuna almeno che sia nelle grazie di Carmelo. Come andrà a finire la vicenda non lo sa nessuno, di certo, difficilmente vedremo ancora correre Anthony sul parquet del Madison Square Garden.