Tutto relativamente facile per gli Utah Jazz di coach Quin Snyder (presentatosi con un improbabile papillon) che alla Vivint Smart Home Arena di Salt Lake City battono i derelitti Los Angeles Lakers, sempre più volutamente ultimi nella Western Conference, proseguendo nella loro corsa al quarto posto, attualmente dei Los Angeles Clippers. Gara sempre in controllo per i padroni di casa, che dopo aver acquisito in avvio un discreto margine lo conservano per tutta la durata della gara resistendo con la solita solidità difensiva ai tentativi di rimonta dei Lakers di Walton, con i soliti Williams e Clarkson sugli scudi. Sempre Hayward il migliore dei Jazz, autore di 24 punti con il 50% dal campo. 

Pronti via è già dominio Jazz, che nei primi cinque minuti di gara lasciano solo il canestro dello 0-2 a Black, che prende il posto di Randle in quintetto. Assente anche Russell e, in attacco, si vede: i Lakers faticano a venire a capo della fisicità e della qualità difensiva di Utah, che invece dalla parte opposta con Hayward, Favors e la circolazione di palla vola sul 10-2 immediatamente. Gli ospiti provano a scuotersi dopo la sospensione di Walton grazie ai canestri di Deng in transizione e di Young, ma in chiusura sono sempre i padroni di casa con Hayward e Joe Johnson a fissare il vantaggio sul più 7 della prima sirena. Come spesso accade la rimonta dei Lakers è affidata alle mani di Williams e Clarkson in uscita dalla panchina, ma i giallo-viola soffrono tremendamente sotto le plance, a rimbalzo, dove Gobert spopola nelle due metà campo, limitando il rientro degli ospiti. Il centro transalpino, e la tripla di Burks dall'angolo, rispondono al tentativo di sorpasso firmato da Zubac. I ritmi cadenzati dei Jazz consentono ai padroni di casa di gestire al meglio le energie ed il vantaggio nuovamente acquisito, anche se i Lakers sono maggiormente in partita e chiudono all'intervallo sotto di tre lunghezze, trascinati da Clarkson

In avvio di ripresa sono i Lakers a partire meglio, sfruttando l'inerzia di fine secondo quarto per riportarsi anche avanti di un paio di lunghezze con Deng e Mozgov (52-56). La tripla, allo scadere dell'azione, di Hayward, scuote la Vivint Arena e la difesa di casa, che torna decisiva e propizia - con le stoppate di Gobert (sei) - il parziale di 16-0 che riporta Utah avanti di sette lunghezze (68-56) con due schiacciate di fila del beniamino statunitense di casa che galvanizzano i ragazzi di Snyder. I Lakers segnano soltanto quattro punti nella seconda metà di frazione, concedendosi al meno dieci di fine terzo quarto. La terza spallata dei Jazz è quella definitiva per archiviare il match, archiviato da Favors ed Hill in avvio di quarta frazione: il più quattordici fa dormire sonni tranquilli ai Jazz, che riescono a controllare agevolmente le sfuriate individuali di Williams e Clarkson nel finale, che riescono a far rientrare in partita i Los Angeles Lakers fino al -4 (76-80), prima che Hayward e la tripla di Hill mettano definitivamente la parola fine sull'incontro.