Prosegue il momento negativo dei Cleveland Cavaliers (sei sconfitte nelle ultime dieci), che nonostante l'ottima prestazione dei suoi uomini cardine cade in casa dei New Orleans Pelicans in una gara che i padroni di casa sembravano aver archiviato dopo uno spettacolare primo tempo. Non bastano, per coronare la rimonta ospite nell'ultimo periodo, la tripla doppia di LeBron James e i quarantanove messi a referto da uno stratosferico Kyrie Irving, trascinatore invano nei minuti conclusivi. Decisivi, per Pelicans privi ancora di Davis, Terrence Jones e Jrue Holiday, che firmano un successo fondamentale per New Orleans in ottica rincorsa all'ottavo posto nella Western Conference.
L'oramai solito approccio soft dei Cavaliers condiziona la partenza di James e compagni, che si inchinano alla partenza a spron battuto di Jones: 11 dei 18 punti iniziali dei Pelicans sono dell'ex Rockets, che unito a Holiday e Cunningham, impeccabile al tiro, contribuiscono al primo parziale che manda i padroni di casa a condurre di undici lunghezze. La squadra di Lue stenta a scuotersi e, se in difesa le maglie sono oltremodo larghe, in attacco si vive sulle soluzioni individuali: le triple di Irving e Shumpert sembrano rimettere in discussione la fuga dei Pelicans, che tuttavia nel finale si ritrovano difensivamente riportandosi in doppia cifra di vantaggio grazie a Holiday. I Cavs non sembrano avere le chiavi giuste, altresì la voglia e l'intensità, per mettere un freno all'intensità messa in campo dalla squadra di Gentry, che nonostante l'assenza di Davis si conferma squadra ostica e decisamente in forma: Motiejunas e Galloway, in uscita dalla panchina, implementano il vantaggio conquistato, rispondendo ai tentativi vani di Korver e Frye di riportare Cleveland a contatto. Le difficoltà nelle due metà campo dei Cavs non consentono a James e compagni di ricucire lo strappo, che invece si allarga a dismisura fino a toccare il ventello poco prima dell'intervallo. Il canestro di Love sulla sirena sigilla il 70-50 dell'intervallo.
Cleveland rientra in campo con la stessa flemma, senza limitare praticamente mai le percentuali al tiro dei Pelicans: le due triple di uno scatenato Jones tengono a bada Irving e James, indomiti nel tentativo di dare una scossa ai compagni di squadra. I Cavs accorciano le distanze, ma quasi mai riescono completamente ad iscriversi nella partita. A fatica, nonostante i Pelicans vadano a bersaglio con discreta continuità, Irving trascina i suoi sul -8 alla penultima sirena, con l'inerzia dell'incontro che sembra potersi ribaltare. Le triple di Motiejunas ed Evans scavano tuttavia il solco definitivo di 17 punti che a dieci minuti dalla fine sembra mettere la parola fine sull'incontro. Invece, punto su punto, con Jefferson ed i ritorni in campo del solito duo, i Cavaliers tengono ancora accesa la fiammella della speranza di un clamoroso ribaltone: la tripla di Korver riporta la squadra di Lue sotto di otto lunghezze, ma sono Holiday e Jones, ancora, a tenere a bada lo sfrenato impeto con il quale i Cavs provano a rientrare in partite. Irving, tuttavia, non demorde e da solo riporta a contatto i suoi sul 114-117. New Orleans vacilla ma non crolla, trovando punti vitali in lunetta, con Jones prima e Galloway successivamente, che chiudono i giochi definitivamente.