I Memphis Grizzlies di coach David Fizdale si confermano la bestia nera di questa prima parte di stagione dei Golden State Warriors di Steve Kerr. Dopo averli battuti un mese fa al FedEx Forum, Conley e compagni replicano l'impresa alla Oracle Arena, rimontando uno svantaggio di ben ventiquattro lunghezze nel terzo quarto, per poi vincere - con l'inerzia della gara tutta dalla loro parte - nel supplementare. Protagonisti della grande rimonta ospite proprio Conley, Marc Gasol, ma soprattutto Troy Daniels e Zach Randolph. Ai californiani non basta un Curry da 40 punti, perchè il loro attacco - come già accaduto recentemente - si inceppa clamorosamente tra quarto periodo e overtime (solo 21 i punti messi a referto negli ultimi diciassette minuti di gioco).
Alla Oracle Arena di Oakland, California, è subito Marc Gasol ad essere cercatissimo dai suoi compagni di squadra. Il catalano ingaggia un gran duello con Zaza Pachulia, aprendo spazio per le triple dei suoi esterni, mentre dall'altra parte è Curry a prendersi la scena, stavolta non con tiri da tre punti, bensì con almeno quattro penetrazioni al ferro chiuse nel traffico. La difesa di Memphis è particolarmente fisica, ed aggressiva nel negare il tiro dall'arco ai Warriors, che perdono un po' del loro tradizionale ritmo, ma sono comunque avanti grazie al due volte MVP, e a un Kevin Durant che chiude il primo quarto con una gran canestro sulla sirena (34-27). I Grizzlies provano a rimanere a contatto con Chandler Parsons, che si ritaglia un paio di minuti da protagonista all'interno di una gara scialba, e a Vince Carter, in un secondo quintetto dominato dal solito Zach Randolph. Durant fatica a contenere i lunghi avversari, ma in compenso è splendido in un paio di coast to coast che gli valgono punti e gite in lunetta. Dalla panchina di Kerr solo Livingston va a segno dal campo, mentre Draymond Green è in serata storta al tiro, un po' come Klay Thompson, che ha però il merito di trovare la tripla che chiude il primo tempo su grande assist del gemello Curry. Si torna dunque negli spogliatoi con i padroni di casa in vantaggio 67-55, apparentemente in controllo della situazione e con margini di miglioramento nel movimento di uomini e palla.
E' infatti una Golden State di origine controllata, quella che accelera all'inizio del terzo periodo. Merito soprattutto di Stephen Curry, che entra nella sua famosa zone e diventa immarcabile dall'arco. Le sue triple paiono abbattere i Grizzlies, anche perchè intanto la difesa di Kerr domina contro i vari Parsons, Ennis e Jamychal Green. La furia di Steph vale il +24 come massimo vantaggio Warriors, che però cominciano ad abbassare i ritmi una volta scrollatisi di dosso gli avversari. Errore madornale, perchè quel flusso di gioco i californiani non lo ritroveranno più, incappando in minuti da incubo nella metà campo offensiva. Al contrario Memphis inizia la sua rimonta prima con le giocate di energia di Tony Allen, poi con tre triple importanti di Troy Daniels, scongelato dalla panchina di Fizdale, infine con i canestri in post di Zach Randolph, che fa venire il mal di testa a Durant e Green. Con il distacco che si riduce in maniera costante ed inesorabile, Kerr si vede costretto a rimettere dentro Curry, unico giocatore a far muovere ancora la retina con un mid-range shoot e un'altra penetrazione al ferro, mentre anche Thompson e Durant sono ormai completamente fuori fase (diversi liberi sbagliati a dimostrazione della confusione mentale dei Warriors). Dopo aver sprecato in un paio di occasioni i possessi del sorpasso (con Daniels e Gasol), ecco apparire per gli ospiti Mike Conley a pochi secondi dalla fine, con un canestro dalla media che pareggia i conti a quota 111, anche perchè sull'ultima rimessa di Kerr Golden State non costruisce assolutamente nulla, costringendo Curry a una tripla impossibile anche per lui. L'overtime è tutto di marca ospite, che vola via ancora con Gasol e Randolph, resiste a un tiro da tre di Draymond Green e porta a casa la partita quando proprio il prodotto da Michigan State esce dal campo per falli. Uno sfondamento di Durant su Daniels toglie ogni speranza a Golden State, che si lascia colare a picco in un'altra gara persa in maniera sanguinosa dopo aver sprecato un vantaggio molto consistente.
Golden State Warriors (31-6). Punti: Curry 40, Durant 27, Thompson 17, Green 11, Pachulia 10. Rimbalzi: Durant 13. Assist: Curry 6.
Memphis Grizzlies (23-16). Punti: Conley e Randolph 27, Gasol 23, Daniels 12, Allen 11, Parsons 10. Rimbalzi: Allen 12, Randolph 11. Assist: Conley 12.