Serviva una reazione, una scossa, per i Toronto Raptors, reduci da un ultimo periodo di prestazioni non esattamente esaltanti. Reazione arrivata nell'ultimo quarto di una sfida tutt'altro che facile da affrontare e, a gara in corso, da risolvere contro i soliti, ostici e coriacei, Utah Jazz. Sfida in equilibrio per tre quarti, con gli ospiti che si fanno preferire per lucidità e libertà d'animo. Tuttavia, nel momento cruciale, Lowry prende per mano i Raptors, trascinandoli ad un soffertissimo successo che permette ai canadesi di respingere in classifica l'assalto dei Celtics ed avvicinarsi ulteriormente ai Cavaliers.
Utah Jazz padroni del match in avvio; gli ospiti controllano a piacimento ritmi e soluzioni di gioco, alternando minuziosamente il gioco in post, dove Gobert ha la meglio spesso di Valanciunas nel derby europeo, oltre a quello sul perimetro, con Hayward e Hood molto efficaci al tiro. Inseguono i Raptors, che si affidano alle giocate di DeRozan per restare a galla nel punteggio. Le due triple di Lyles scavano il primo solco tra le due squadre, con Utah che scappa sul più 11 e Casey si vede costretto a parlarci su. Sono Joseph e Lowry, in avvio di seconda frazione, a cucire lo strappo, dando ossigeno e fiducia ai canadesi. I padroni di casa tuttavia non riescono a leggere le soluzioni offensive dei Jazz, che arrivano al ferro con troppa facilità. Utah resta saldamente avanti nel punteggio, anche se la ritrovata fluidità in attacco del pick and roll dei Raptors consente a Valanciunas e compagni di restare attaccati alla gara. Il jumper di DeRozan e la tripla di Hayward fissano il punteggio sul 52-48 all'intervallo lungo.
Il prodotto di Butler riprende dove aveva lasciato, firmando quattro punti che, anche agli albori della ripresa, mettono in risalto le difficoltà difensive dei canadesi (58-51). La pecca degli uomini di Snyder è quella di non riuscire mai a piazzare il break decisivo, lasciando sempre la porta aperta alla rimonta di Toronto: DeRozan in transizione e Lowry da tre, sentono l'odore del sangue, riportando in scia i padroni di casa, seppur a fatica. Nogueira impatta a rimbalzo, ma non mette in discussione la leadership dei Jazz, che ancora una volta con Hayward, Lyles e Johnson chiude avanti la terza frazione. I liberi di Mack e Johnson ridanno otto lunghezze di vantaggio ai Jazz, incapaci però a serrare le maglie difensivamente per allungare ancora. Ross, con due giocate personali, mantiene immutato il gap, prima di consegnare nelle sapienti mani di Lowry la contesa. Il play di casa, nel momento peggiore per i ragazzi di Casey, si carica di responsabilità, firmando sette punti che consentono ai canadesi di tornare sotto di un punto (85-84). L'Arena di casa sostiene i propri beniamini, spingendoli successivamente verso il sorpasso. L'attacco dei Jazz si ingolfa improvvisamente, costretto anche dalla crescente intensità difensiva dei Raptors, maggiormente avvezzi a far sentire il fisico alle guardie ospiti. La tripla di Hood non fa vacillare Toronto, che col gioco da tre punti del solito playmaker ed il jumper di DeRozan torna avanti.
Il vantaggio rasserena gli animi dei canadesi, che negli ultimi tre minuti, con esperienza, scappano via nel punteggio approfittando delle difficoltà degli avversari: è il solito duo a trascinare i Raptors, prima con la schiacciata del californiano, poi con la tripla di Lowry che mette fine ai giochi. Hayward e Gobert non bastano ai Jazz, costretti per la seconda volta di fila a chinare il capo nel finale. Il rimbalzo in attacco di Valanciunas è l'ipoteca sulla contesa, che taglia definitivamente le gambe a Utah.