Una partita che sarebbe stata alla portata dei Cleveland Cavaliers, se solo la sfortuna non si fosse accanita così tanto dalle parti della Quicken Loans Arena. Questa notte, contro i Chicago Bulls di coach Fred Hoiberg, la franchigia dell'Ohio è stata costretta, per l'ennesima volta, a fare i conti con l'infermeria piena, stracolma, ed il risultato del campo ne ha risentito enormemente. E' arrivata la sconfitta, la seconda nelle ultime dieci gare disputate. Ciò non intacca quanto di buono la squadra di coach Tyronn Lue ha costruito in queste prime 36 partite di Regular Season (26 vittorie e 8 sconfitte), ma inizia a preoccupare, non poco, questo essere continuamente in emergenza e non poter essere al 100% non solo durante le partite, ma anche in allenamento.
Subito dopo la sconfitta subita per mano dei Bulls, la stella dei Cavs, Lebron James, ha analizzato la paradossale situazione con cui i Cavaliers sono costretti a convivere in queste ultime settimane: "E' difficile affrontare una stagione regolare in questo modo. Abbiamo fuori tantissimi componenti del nostro roster per problemi vari, io anche non ho vissuto una vigilia di partita tranquilla; ho avuto dei piccoli problemi fisici e sono stato costretto a saltare la rifinitura di Mercoledì mattina".
King James ha provato a caricarsi la squadra sulle spalle, è arrivata un'ottima prestazione da 31 punti, 8 rimbalzi e 7 assist, ma non è servita ai suoi per evitare la sconfitta: "Purtroppo è andata male, ma conta relativamente la partita di oggi. Noi stiamo cercando di costruire qualcosa di bello, ci stiamo anche riuscendo, ma questi continui infortuni non fanno altro che rallentare la nostra crescita. Siamo in 8, è dura anche solo allenarci, ed è proprio questa cosa che mi rende nervoso, ma non dobbiamo avere scuse, ed andare avanti".
Tira in ballo Kay Felder, autore di una positiva prova contro Chicago: "Kay ha disputato una buona gara, sta migliorando costantemente e mi fa molto piacere, purtroppo è giovanissimo, è un rookie e dunque deve apprendere ancora molto. Non abbiamo un playmaker pronto in grado di sostituire Irving, un giocatore che faccia girare la palla e mettere in ritmo la squadra. Questo è un nostro limite, già dal training camp è venuta fuori questa falla, ora ingigantita dall'assenza di Kyrie".
In chiusura, rapido accenno sul "road trip" che vedrà protagonista Cleveland in sei trasferte consecutive, in ordine Brooklyn, Phoenix, Utah, Portland, Sacramento per finire Golden State: "Non so chi possa recuperare per queste partite, Irving e Love sono quelli messi leggermente meglio. Vedremo".