CLEVELAND CAVALIERS - NEW ORLEANS PELICANS 90-82
I Cleveland Cavaliers sono più forti degli infortuni ed alla Quicken Loans Arena battono i Pelicans 90-82. Senza la regia di Kyrie Irving, costretto a saltare la seconda partita a causa di un ginocchio malandato, e con Kevin Love a mezzo servizio (solo 24' minuti in campo per problemi gastrointestinali, ma comunque autore di una doppia doppia da 12+11), i Cavs si aggrappano a Lebron James che in relativa tranquillità referta 26 punti, con 7 rimbalzi e 6 assist, risultando decisivo per la vittoria dei suoi. La partenza dei suoi Cavs è a rallentatore, gli uomini di Lue faticano a trovare con continuità la via del canestro e New Orleans, senza strafare, resta incollata alla partita spinta dai canestri del solito, superbo Anthony Davis (chiuderà con la sua solita doppia doppia, 20 punti e 17 rimbalzi), ed il rookie Buddy Hield (20), finalmente nel vivo del gioco della squadra di Gentry. Dall'arco dei 7 metri e 25 Cleveland spara a salve (6/31, il 19.4%), risente nel secondo tempo dell'assenza di due dei Big Three e non riesce a trovare ritmo in attacco, pagando le scarse percentuali al tiro. NOLA allunga nel punteggio, tocca la doppia cifra di vantaggio nel terzo parziale, prima che la second unit dei Cavs ribalti la situazione consegnando il +2 ai padroni di casa (73-71) all'alba dell'ultimo quarto. Nel finale punto a punto sale in cattedra King James che realizza otto degli ultimi dieci punti dei suoi respingendo gli assalti dei mai domi Pelicans. Oltre al Re, fondamentale nella conquista della W è l'apporto della panchina dei Cavs che realizza ben 44 punti, a fronte dei 19 fatturati da quella dei Pelicans.
CLEVELAND CAVALIERS: Punti: James 26, Frye 14, Love 12, Felder 12, Jefferson 12; Rimbalzi: Jefferson 12; Assist: James 6;
NEW ORLEANS PELICANS: Punti: Davis 20, Hield 20, Holiday 11; Rimbalzi: Davis 17; Assist: Holiday 13;
BROOKLYN NETS - UTAH JAZZ 89-101
Utah non si ferma più, quarta vittoria consecutiva, sette nelle ultime dieci che gli permettono di addentrarsi fino alla quarta posizione nella Western Conference. Un super Gordon Hayward (30 punti) e la puntuale doppia doppia di Rudy Gobert (15 punti e 16 rimbalzi), permettono ai Jazz di esultare alla sirena finale. I Nets, peggior squadra della Lega con sole 8 vittorie in 35 gare, battagliano, giocandosi le proprie carte nel tentativo di sgambettare gli avversari. Per tre quarti di partita riescono nell'intento, Brooklyn chiude avanti il primo tempo (52-50), e resta in scia degli avversari nel terzo quarto grazie ai canestri di un ispirato Trevor Booker e del rookie Whitehead (70-70). È nel quarto periodo che Utah imprime al match l'accellerata decisiva. I mormoni ricamano un break di 19-8 confezionato dai canestri di Neto ed Ingles e scappano via sul +11 (78-89). L'ultimo a mollare, per i padroni di casa, è il centro spagnolo Brook Lopez, che schiaccia a canestro il meno 5 a poco più di tre minuti dalla fine (86-91). Sul più bello però ai Nets vengono meno le forze per completare la rimonta, ed i Jazz rispondono per le rime piazzando un mortifero parziale di 9-1 che chiude di fatto la contesa. Il punto esclamativo alla vittoria dei mormoni è messo da Shelvin Mack che realizza il jumper dalla media del +13 a poco più di un minuto dal termine della gara, iniziando dunque a far scorrere i titoli di coda al match.
BROOKLYN NETS: Punti: Booker 17, B. Lopez 14, Whitehead 12; Rimbalzi: Booker 15; Assist: Dinwiddie 4;
UTAH JAZZ: Punti: Hayward 30, Mack 15, Hood 15, Gobert 15; Rimbalzi: Gobert 16; Assist: Hayward 3;