Una soddisfazione e un'emozione che non è facile descrivere, ma anche la liberazione dalle pressioni e dalle paure che hanno attanagliato l'ambiente - e in parte anche la squadra - dopo gli avvenimenti di fine anno. E così, Gennaro Di Carlo si presenta con il petto gonfio e con la voce grossa delle grandi occasioni, dopo aver scritto un'altra pagina della storia della Betaland Capo d'Orlando. È stata battuta la Enel Brindisi, è stato staccato il pass per le Final Eight di coppa Italia, ma la conferenza stampa si apre con parole di elogio per gli avversari: "Complimenti a Brindisi e al suo allenatore, una squadra molto forte e con giocatori di grande talento. Ci hanno dato filo da torcere, per noi era una partita durissima. I nostri ragazzi hanno dato esempio di attaccamento alla maglia, hanno dimostrato di essere dei professionisti esemplari e di tenerci tantissimo. Onore a loro, hanno tenuto i nervi saldi e sono andati oltre ogni ostacolo, anche nei momenti più complicati della partita. Avevo chiesto loro di rimanere uniti, sapevo che avremmo vissuto qualche momento di difficoltà, e così è stato, ma i ragazzi sono stati unici e straordinari. Non ci vogliamo fermare qui, vorremmo che questa stagione finisse ancora meglio di così".
Non si può non parlare del grande traguardo tagliato dall'Orlandina e da Di Carlo. Il coach è consapevole della grandezza dell'impresa, raggiunta nonostante numerose assenze patite nel corso del girone di andata. E per questo ringrazia chi è sceso in campo domenica dopo domenica, e chi dagli spalti ha sostenuto in maniera incondizionata i ragazzi: "È una grande soddisfazione per il club aver raggiunto questo traguardo, penso a quanti sacrifici abbiamo iniziato a fare insieme alla società per costruire la squadra. Non abbiamo mai giocato al completo, non voglio passare per l'eroe di turno, ma vorrei che ci si mettesse nei nostri panni: tutti ci davano come ultimi della classe in avvio di stagione, e anche stasera la squadra ha dimostrato di avere gli attributi. Faccio un applauso al nostro pubblico, che ha capito le nostre difficoltà e ci ha sostenuto e incitato fino alla fine. Questa è Capo d'Orlando - ha proseguito Di Carlo - , quando tutte queste forze si mettono insieme, penso che si crei la magia. Il nostro campo può davvero essere inviolabile. Io esattamente un anno fa diventavo capo allenatore, e ora lotto per i primi otto posti del campionato e per partecipare alla coppa Italia, ero un po' più agitato del solito ma mi sono trovato a mio agio nella tensione".
Di tenore totalmente opposto le dichiarazioni del grande ex, e in questo caso del grande sconfitto. Meo Sacchetti torna a casa con l'ovazione del PalaFantozzi prima della palla a due, ma anche con la rabbia per aver perso la partita nonostante gli oltre 80 punti segnati. Colpa dell'atteggiamento, secondo il coach della Enel Brindisi: "Abbiamo provato a pressare e da qui abbiamo tenuto viva la partita, siamo una squadra che non molla, ma l'inizio non mi è piaciuto. Visto quanto abbiamo fatto negli ultimi tempi, non è un inizio degno della nostra squadra. Ci è già riuscito a Pesaro di rimontare un passivo così grande, però contro una squadra come l'Orlandina non è possibile pensare di poter rimontare da 16 punti. A pallacanestro si deve giocare con intensità, cosa che soprattutto fuori casa noi non facciamo. Quando Capo ha preso fiducia era difficile riprenderli, loro sono stati fin da subito. Questa squadra è molto simile a quella che ho allenato io, questi ragazzi hanno grandi meriti perchè nessuno pensava che potessero fare questo campionato. Fitipaldo ha messo grande classe, ma chi è rimasto ha messo grande intensità ed esperienza. Oggi la sua assenza si è sentita meno, forse più avanti si può sentire. Poi sapevo che Diener avrebbe fatto una gran partita contro di me, ha messo quelle due bombe che ha restituito certezze alla sua squadra: me ne ha fatte tante a favore, stavolta mi è andato contro".