Detroit Pistons - Milwaukee Bucks 94-119
Non c'è storia a MoTown tra Pistons e Bucks, con gli ospiti che confermano un ottimo periodo di forma espugnando anche il Palace Of Auburn Hills. Gara in equilibrio soltanto nei primi due quarti, quando i padroni di casa riescono a contenere l'impeto - e le ottime percentuali degli ospiti - grazie a Drummond ed alle iniziative di Jackson. Difensivamente, tuttavia, le difficoltà di Detroit vengono messe in risalto dalle capacità atletiche, e non solo, di Parker ed Antetokounmpo. Il solito duo trascina Milwaukee fino al più 8 dell'intervallo, con la sensazione di avere il controllo quasi totale del match nonostante il vantaggio risicato. Bottino che va man mano crescendo con l'inizio della ripresa: Pistons che non scendono in campo, omettendo clamorosamente la fase difensiva e lasciando tiri puliti sul perimetro alle guardie ospiti (infallibili Snell e Dellavedova). I ragazzi di Kidd sono impeccabili nell'alternare contropiede ed azioni ragionate e, punto su punto, chiudono il terzo periodo sul più quindici, prima di archiviare la pratica nei primi minuti di ultima frazione. Il garbage time finale fissa il punteggio su un netto 94-119.
New Orleans Pelicans - Los Angeles Clippers 102-98
Gara dai due volti quella dello Smoothie King Center, che vede il ritorno in campo di Chris Paul tra le fila degli ospiti che devono però rinunciare oltre al solito Blake Griffin anche a JJ Redick. La presenza dell'ex di giornata infonde tranquillità e fiducia agli ospiti, che partono subito innestando le marce alte. Chi beneficia maggiormente della presenza di Paul è sicuramente De Andre Jordan, che nonostante l'incidente d'auto è abile, arruolabile e soprattuto in grande spolvero. Davis non entra fin da subito in partita, ma sono Holiday ed Hield, oltre ad un ottimo apporto della panchina, a tenere a contatto i padroni di casa. All'intervallo lungo il vantaggio premia i viaggianti, che tuttavia si perdono nel finale di terzo periodo, quando si fermano completamente in attacco senza riuscire mai a segnare. Il libero di Jordan del 77-70 segna il confine tra la gara comandata dai Clippers e l'inizio della rimonta, vincente, dei Pelicans: Davis sale prepotentemente in cattedra e, coadiuvato da Evans, accorcia fino al -1 prima del sorpasso ad inizio quarto periodo. Rivers e Speights interrompono l'emorragia, ma l'inerzia della sfida si è decisamente ribaltata. Evans è scatenato e con Moore piazza il 7-0 di parziale che spacca in due la contesa. I Clippers tonrano fino al -3, senza mai più impensierire la leadership dei padroni di casa fino alla sirena conclusiva.
Portland Trail Blazers - Sacramento Kings 102-89
Si riscattano, nonostante l'assenza di Damian Lillard, i Portland Trail Blazers di coach Stotts, che davanti al pubblico amico del Moda Center mettono fine alla striscia positiva di vittorie dei Sacramento Kings in una sorta di spareggio - sebbene sia prematuro chiamarlo così - playoff. McCollum e compagni partono subito col piede giusto, riuscendo in difesa ad essere quadrati e compatti come raramente in queste ultime gare. L'attacco è una conseguenza e, grazie ad una più fluida circolazione di palla, i Blazers conducono al primo intervallo nonostante le iniziative di Cousins e Barnes. I Kings stentano a ritrovare il proprio gioco, condizionati e non poco dall'atteggiamento dei padroni di casa, che nel secondo quarto staccano la concorrenza: Crebbe, Leonard e Napier firmano il più 13, mentre gli ospiti si affidano al talento individuale per contenere il passivo alla pausa lunga (60-44). L'atteggiamento dei padroni di casa non cambia anche nella ripresa, quantomeno difensivamente, dove i Blazers riescono a contenere le velleità di rimonta altrui nonostante le pessime percentuali offensive. Cousins fa il possibile, ma è scarsamente aiutato dai compagni, in giornata decisamente no al tiro. Il vantaggio dei padroni di casa non scende mai sotto la doppia cifra e, in avvio di ultima frazione, i canestri di Leonard e McCollum chiudono la sfida, dando il la al lunghissimo garbage time di fine contesa.