E' un Kevin Durant furioso con l'Nba, ma non con gli arbitri, quello che commenta gli ultimi secondi della sfida di Natale persa dai suoi Golden State Warriors contro i Cleveland Cavaliers. KD, che sulla rimessa a 3.5 decimi dalla fine dell'incontro della Quicken Loans Arena, era stato ostacolato da Richard Jefferson poco dopo la ricezione, attacca infatti la National Basketball Association per la pubblicazione del Report arbitrale, vale a dire della valutazione che la stessa lega dà all'operato degli arbitri per gli ultimi due minuti delle partite.
Nel caso concreto, la Nba ha riconosciuto l'errore arbitrale commesso sull'ultimo possesso, chiarendo che il contatto tra Jefferson e Durant era da considerarsi falloso. Questa invece la reazione di KD: "Penso che il Last Two Minutes Report sia una merda - le sue parole riportate da Ethan Sherwood Strauss di Espn - e che l'Nba dovrebbe darci un taglio. Non capisco per quale motivo gli arbitri vengano gettati sotto un autobus come accade in queste situazioni. E' uno schifo, anche perchè sono gli stessi arbitri che il giorno dopo tornano a fare il loro lavoro in campo. Alla prossima occasione saranno tesi, mentre dovrebbero solo pensare ad arbitrare e a scegliere le chiamate giuste. Saranno costretti ad essere perfetti, quando invece dovrebbero rimanere tranquilli per poter arbitrare bene". Come il suo allenatore Steve Kerr ("Gli arbitri non hanno deciso la gara, avevamo quattordici punti di vantaggio, sono i nostri errori a preoccuparmi", le parole del coach), anche l'ex giocatore degli Oklahoma City Thunder non attribuisce all'ultima mancata chiamata arbitrale la giustificazione della sconfitta dei Warriors a Cleveland: "Abbiamo perso da soli, non per colpa degli arbitri. Avremmo dovuto fare meglio. Ora non ci resta che guardare avanti. Non è comunque possibile multare i giocatori quando criticano gli arbitri, e poi dare gli stessi arbitri in pasto all'opinione pubblica con il Two Minutes Report".
"E poi, che dire del primo quarto, del secondo e del terzo? I nostri arbitri non meritano un trattamento simile, cercando di fare del loro meglio per individuare le chiamate corrette. Poi alcune giocate si guardano al rallentatore, con lo slow motion, e si giudica se l'arbitro ha fatto la scelta giusta o quella sbagliata. Tutto questo è uno schifo, perchè viene utilizzato dopo che la partita è terminata, mentre invece quando una gara finisce non c'è altro da fare che andare avanti". Interviene invece sul mancato tecnico a LeBron James, che si era appeso per troppo tempo al ferro dopo una schiacciata importante nel quarto quarto, Draymond Green, spesso nel mirino dei fischietti: "Quando l'ho fatto io nella vittoria contro i Jazz mi hanno fischiato fallo tecnico, francamente è qualcosa che non ha alcuna spiegazione. Sembra che le regole cambino da un giorno all'altro. Non capisco. Quando una certa situazione è valutata in un modo, poi ci si aspetta che l'interpretazione sia uniforme e valga per tutti. Invece, quando pensi di aver capito quale sia il metro giudizio, poi ti accorgi invece che la stessa giocata viene giudicata in maniera opposta in un'altra occasione. Magari un giorno ci spiegheranno perchè. Onestamente così è tutto poco chiaro, non ci capisco nulla".