Ha il sapore di un'occasione sprecata quella che i Los Angeles Lakers non riescono a sfruttare nella notte contro gli Utah Jazz. La squadra di Luke Walton, complice anche una pessima percentuale nel tiro dalla distanza da parte dei suoi interpreti migliori, cade allo Staples Center non riuscendo nel finale a spuntarla sugli ospiti che allungano in classifica implementando ancor di più il margine tra le prime sette della classifica nella Western Conference e l'ottava piazza (alla quale ambiscono ancora i gialloviola). La tripla di Ingles nel finale, unita alla clamorosa prestazione offensiva di Gordon Hayward, permette ai Jazz di ottenere la vittoria numero diciannove in stagione. Non basta uno scatenato Julius Randle ai Lakers per ribaltare la contesa e alimentare le speranze di playoff della franchigia losangelena. 

Inizio a spron battuto per l'ex ala di Butler University, che piazza nel primo minuto di gara due triple in rapida successione per il 6-0 ospite. La risposta dei padroni di casa è affidata ad un ottimo inizio di Luol Deng, mentre Russell e Young stentano a trovare ritmo complice l'ottima difesa sul perimetro degli ospiti. Il marchio di fabbrica di casa Snyder sembra poter fare la differenza, anche se i Jazz soffrono la fisicità di Randle a rimbalzo (13-10). Gobert si mette al lavoro in attacco propiziando il break che, grazie anche ai canestri di Ingles e Diaw, consente ai viaggiatori di chiudere avanti il primo quarto (25-28). Il solito apporto della panchina di Walton riporta i Lakers avanti, con Williams ed un attivissimo Robinson a rimbalzo d'attacco che acuiscono le insolite difficoltà difensive dei Jazz. I padroni di casa sembrano avere l'inerzia della sfida dalla loro, ma è la coppia Hayward-Diaw - l'ex Spurs infila cinque punti di fila - a firmare il 7-0 di parziale che riporta Utah avanti di 1. L'ultima parola del primo tempo è però affidata a Randle e Russell: il primo con l'assist per Mozgov e il semigancio porta i Lakers avanti di due, mentre il play, fin troppo spento, aggiunge la pennellata mancina per il 52-48 sulla sirena. 

I Lakers provano in avvio di ripresa, con Young prima e con Randle successivamente, ad implementare il proprio vantaggio, ma è in difesa che i gialloviola pagano continuamente dazio tenendo a galla i Jazz: il back door di Hayward e la tripla di Ingles trascinano l'inerzia della gara nuovamente dalla parte degli ospiti, che in un attimo si riportano avanti di tre (64-61). L'attacco dei padroni di casa è stranamente sterile, soprattutto dalla distanza dove i tentativi di Russell e Young non hanno mai fortuna. Walton prova a scuotere i suoi con Williams, che in coppia con Randle tiene a contatto i gialloviola nella seconda metà di terza frazione (72 pari). La gara non si schioda dai binari dell'equilibrio anche agli albori dell'ultimo periodo, quando i Jazz riescono a contenere la sfuriata dei padroni di casa, vogliosi di provare a chiudere anzitempo la contesa. Il break non arriva, complice una difesa che quasi mai riesce a mettere la museruola all'attacco di Snyder. Joe Johnson regala sei punti di vantaggio agli ospiti, ma Clarkson e Williams rispondono prontamente dalla parte opposta. Si entra negli ultimi minuti di gara in parità, con Randle che grazie anche ad un pizzico di fortuna si inventa la tripla del -1 allo scadere dei ventiquattro dell'azione. Può essere l'episodio che cambia volto al match, con Williams che approfitta della situazione per infiammare lo Staples con il canestro del sorpasso. Utah non trema e, di sistema, riesce a trovare i propri tiri puliti per portare a casa il successo: prima la penetrazione con affondata di Hayward, poi le triple di Ingles. La prima è per il sorpasso, mentre la seconda, dopo il pareggio di Russell ed il sorpasso firmato da Randle , è quella decisiva per tagliare le gambe ai Lakers e portare a casa la vittoria. La preghiera di Russell, a tre secondi dal termine, non viene accolta.