Proseguono le difficoltà dei Chicago Bulls di Fred Hoiberg, sconfitti sul parquet amico dello United Center dai Washington Wizards di Scott Brooks, che riscattano così il k.o. all'ultimo secondo (canestro vincente di Thaddeus Young) subito lunedì a Indianapolis. Altra vittoria in trasferta, stavolta ad Ovest, per i Sacramento Kings di Dave Joerger, che recuperano uno svantaggio di oltre venti lunghezze a Salt Lake City contro gli Utah Jazz di Quin Snyder.

Chicago Bulls - Washington Wizards 97-107

Nessuna novità nei quintetti dei due allenatori allo United Center per la sfida tra Bulls e Wizards. Avvio di gara equilibrato, caratterizzato dai canestri di Taj Gibson per i padroni di casa e dalle repliche firmatre Beal e Porter per gli ospiti. Il primo strappo alla partita è di Chicago, che allunga di oltre dieci lunghezze grazie a un paio di grandi giocate di Jimmy Butler, coadiuvato da Doug McDermott (buoni i suoi tagli al ferro), Cristiano Felicio e Nikola Mirotic. Ritmi bassi per gli uomini di Hoiberg, che perdono qualche pallone di troppo, consentendo a John Wall e compagni di tornare sotto. Il numero due di Washington è devastante in contropiede e in transizione, abile a trovare anche Beal e Gortat per la rimonta ospite. Chicago si affida dunque a Dwyane Wade, che sfodera un secondo quarto d'autore, mentre Rajon Rondo va incontro a un'orribile prestazione al tiro (1-10 dal campo). All'intervallo lungo lo score è di 56-55, e alla ripresa delle operazioni continua a regnare sovrano l'equilibrio: a Gibson replicano Marcin Gortat e Markieff Morris, uomo chiave dei Wizards, ma il parziale decisivo per Scott Brooks lo firmano poi - a cavallo tra terzo e quarto quarto - i giocatori dalla panchina, da Trey Burke a Kelly Oubre, passando soprattutto per Marcus Thornton. McDermott rianima lo United Center con due triple consecutive, Jerian Grant ci mette più intensità di Rondo, ma alla fine è la coppia formata da John Wall e Bradley Beal a chiudere i conti in favore degli ospiti. 

Chicago Bulls (14-14). Punti: Butler 20, Wade 19, Gibson 17, Mirotic 11, McDermott 10. Rimbalzi: Gibson e Butler 11. Assist: Rondo 10

Washington Wizards (13-15). Punti: Wall 23, Beal 21, Gortat 14, Thornton 10. Rimbalzi: Morris e Gortat 11. Assist: Wall 9.

Utah Jazz - Sacramento Kings 93-94

Oltre al lungodegente George Hill, Quin Snyder deve rinunciare anche a Dante Exum e a Rodney Hood nel suo backcourt, lanciando in quintetto Ingles e Mack, mentre Joerger conferma Barnes per Gay. Per tre quarti di partita i Jazz eseguono alla perfezione: tutto nasce da un meraviglioso Gordon Hayward, capace di alternarsi come realizzatore e passatore, mentre Rudy Gobert instaura un gran duello con Cousins. Boris Diaw sembra ispirato, Joe Ingles va a segno dalla lunga distanza, e Utah allunga decisa già dopo il primo quarto, anche perchè per Sacramento il solo Ty Lawson a costituire una spalla credibile per Boogie. Si rivede a sprazzi anche Derrick Favors, con Trey Lyles leggermente in difficoltà rispetto alle ultime uscite, e il primo tempo si chiude sul 48-38. Distacco che si dilata nel terzo quarto, quando ancora Hayward lancia i padroni di casa, seguito a ruota da Shelvin Mack ed Ingles. Gobert la fa da padrone sotto il ferro, ma Sacramento non molla e si mantiene in partita grazie alla panchina. Venti punti di svantaggio vengono così man mano erosi dai vari Anthony Tolliver (due triple per lui), Garrett Temple ed Arron Afflalo, con Matt Barnes importante nelle piccole cose. DeMarcus Cousins esce fuori alla distanza e pareggia i conti per i Kings nel quarto quarto: finale convulso, in cui si segna solo dalla lunetta, con gli ospiti leggermente più precisi. L'ultima tripla di Joe Johnson a pochi decimi dal gong suona così come una beffa per Snyder e i suoi. 

Utah Jazz (18-12). Punti: Hayward 28, Gobert 17, Mack 13, Ingles 10. Rimbalzi: Gobert 14, Hayward 10. Assist: Diaw 8

Sacramento Kings (12-17). Punti: Cousins 21, Lawson 19, Temple 11. Rimbalzi: Cousins 8. Assist: Cousins e Afflalo 3.