Dopo la semifinale di Conference raggiunta la scorsa primavera, in pochi avrebbero pensato ad u inizio di stagione così complicato per i Portland Trail Blazers. L'ultima prova delle loro difficoltà è stata la sfida contro Golden State, chiusa con la vittoria di questi ultimi con un umiliante 135-90. "Va bene perdere la palla, commettere errori, ma dobbiamo giocare con il cuore. Non c'entra con ciò che fa il coach, riguarda noi. Dobbiamo prenderci le nostre responsabilità. E' assurdo, abbiamo talento, ma dobbiamo assemblarlo in modo consistente. Mi sento come un soldato, posso morire e tornare a vivere. Stiamo facendo schifo, ma le cose si sistemeranno e andrà tutto bene.", ha detto Damian Lillard. Gli ha fatto subito eco C.J. McCollum: "Questo è inaccettabile, non può andare peggio di così. Non importa contro chi giochi, che siano campioni o meno. Non è una questione di allenatore, sono i giocatori che prendono le decisioni e cambiano la cultura della squadra e l'approccio alla partita".
I numeri dicono che Portland ha un record di 13 vittorie e 16 sconfitte che le vale, al momento, l'ottavo posto ad Ovest, ma ciò che più preoccupa è soprattutto la difesa, ultima nella Lega per defensive rating con 110.3 punti subiti ogni 100 possessi. Quasi mai ci sono aiuti e recuperi, protezione del ferro, close out e, soprattutto, comunicazione tra i giocatori. A questo deve aggiungersi un rendimento nel pitturato piuttosto deficitario, con la front-line dei Blazers che sta pagando molto l'assenza di Festus Ezeli, arrivato dai Warriors quest'estate e che sta considerando di sottoporsi ad un'operazione chirurgica al ginocchio sinistro che porrebbe fine alla sua stagione, di fatto mai iniziata.
Nonostante Lillard stia giocando in attacco in maniera estremamente positiva - 27.4 punti di media col 46% dal campo - e McCollum stia mettendo a referto 22 punti a serata con il 45% da tre punti, il grande talento offensivo della franchigia dell'Oregon finora non ha trovato il modo di esprimersi. Questo anche a causa di un'eccessiva dipendenza dal tiro dai 7,25 m, che rende questa squadra eccessivamente dipendente dal gioco perimetrale (ottava nell'Association per percentuale dall'arco), concedendo troppo sotto canestro, come dimostra il fatto che Portland sia la 27esima squadra della NBA per rimbalzi catturati di media (42.1).
Il quadro negativo si completa se si pensa all'atteggiamento passivo e rinunciatario di cui sopra. A tale proposito, anche Allen Crabbe ha voluto dire la sua: "Onestamente, non ci sono parole per questo. Ora come ora il nostro gioco spiega tutto. Dobbiamo giocare insieme, abbiamo perso di 40 punti. E' imbarazzante. I ragazzi hanno detto che è soprattutto un problema dei giocatori, per cui credo che dovrebbe esserci presto una riunione solo tra di noi. Ne abbiamo abbastanza. E' frustrante giocare le partite ed essere battuti senza darci nemmeno una possibilità. Dobbiamo capire come fare".
A Terry Stotts e, soprattutto, al roster dei Blazers non resta che lavorare duro ed uscire da questa buca, che potrebbe anche essere meno profonda del previsto.
[A cura di Gabriele Ferrara]