Un'ottima prestazione di squadra consente ai San Antonio Spurs di Gregg Popovich di avere la meglio sui Boston Celtics di Brad Stevens all'AT&T Center. Con LaMarcus Aldridge e Isaiah Thomas fuori da una parte e dall'altra, i neroargento controllano la partita dall'inizio alla fine, eccezion fatta per un paio di parziali subiti nel primo e nel terzo quarto. Per i texani buone le prestazioni di Pau Gasol (17 punti, 13 rimbalzi e 7 assist) e Tony Parker (decisivo nel quarto quarto, 16 punti e 7 assist), oltre al solito Kawhi Leonard da 26 punti, mentre ai Celtics non basta il cuore di Crowder e Bradley per evitare un'altra sconfitta contro una squadra dal record superiore al 60%.

All'AT&T di San Antonio, Gregg Popovich lascia a riposo LaMarcus Aldridge, rimpiazzato da David Lee, mentre Brad Stevens deve fare ancora a meno di Isaiah Thomas, con Marcus Smart in cabina di regia. Avvio lento dei padroni di casa, che subiscono l'aggressività di Avery Bradley e sono costretti a provare a tenere botta su Horford con Lee. E' Leonard la principale opzione offensiva dei neroargento, che cambiano però marcia dopo il primo giro di cambi: Manu Ginobili suona la sveglia con otto punti dei suoi (in mezzo, una palla persa sanguinosa contro il rookie Jaylen Brown), Patty Mills si conferma sesto uomo degli Spurs mentre Simmons e Dedmon danno un po' di fisicità ai padroni di casa, che chiudono il primo quarto avanti 32-23. La panchina dei Celtics replica grazie alle giocate individuali del folletto Terry Rozier, mentre Kelly Olynyk non trova ritmo, ingaggiando un bel duello con il lettone Bertans. E' dunque sempre Bradley il miglior realizzatore di Boston, al punto che Popovich dirotta Leonard sul numero zero avversario, con Green che si occupa di un Jae Crowder a corrente alternata in attacco. Spurs che si godono però un buon Pau Gasol nella metà campo offensiva, a suo agio insieme a un attivissimo David Lee, passatore sottovalutato e abilissimo a muoversi negli spazi. All'intervallo lungo il vantaggio di San Antonio rimane intorno alle dieci lunghezze, e la sensazione è che i texani siano in controllo. 

Distacco che si dilata fino al +15 alla ripresa delle operazioni, quando ancora Leonard e Lee capitalizzano dopo buone sequenze difensive. Come da consuetudine, gli Spurs perdono però ritmo di colpo, consentendo ai Celtics di rientrare. La mossa di Stevens è accantonare Amir Johnson per aprire il campo con Al Horford e uno tra Olynyk e Jonas Jerebko. Strategia che si rivela vincente, perchè i biancoverdi si rifanno sotto e sorpassano con Jae Crowder, coadiuvato dal solito Bradley. Anche Smart prova a partecipare alla rimonta ospite, ma è Pau Gasol a frenare l'emorragia per i neroargento, trovando cinque punti fondamentali per far ripartire i suoi. Ancora una volta la panchina risulta decisiva per Popovich: Mills va a segno con un jumper e su un taglio, Ginobili spiega pallacanestro, Bertans trova una tripla e alza al ferro per il verticale Dedmon, e così, a inizio quarto quarto, Boston si ritrova di nuovo costretta a rincorrere. Stevens prova a coinvolgere Horford anche spalle a canestro, ma sull'ex Hawks fanno un buon lavoro sia Lee che Kyle Anderson su un cambio forzato dall'attacco. Gli ultimi a mollare per gli ospiti sono i soliti Crowder e Bradley, ma la resa biancoverde avviene per mano di Tony Parker, che gioca un quarto quarto old style, stabilizza la fuga neroargento e prepara il terreno per le ultime giocate da fenomeno di Kawhi Leonard, leader silenzioso degli Spurs. 

San Antonio Spurs (20-5). Punti: Leonard 26, Gasol 17, Parker 16, Ginobili 12, Dedmon e Mills 10. Rimbalzi Gasol 13, Lee 10. Assist: Parker 7. 

Boston Celtics (13-12). Punti: Bradley 25, Crowder 15, Horford 13, Rozier 12, Smart 11. Rimbalzi: Bradley 10. Assist: Smart e Bradley 6.