Sotto di dieci lunghezze alla fine del terzo quarto, i Golden State Warriors di Steve Kerr riescono ad evitare la seconda sconfitta consecutiva in trasferta in back to back al Target Center di Minneapolis contro i Timberwolves di Tom Thibodeau grazie a un ultimo periodo da 20-38. Gran finale di Klay Thompson, che guida gli ospiti alla rimonta insieme al secondo quintetto (Livingston, Iguodala, West), nonostante le difficoltà di serata di Kevin Durant (22 punti, ma con 6/21 al tiro). A Minnesota non basta uno strepitoso Karl-Anthony Towns (25 punti e 18 rimbalzi) per evitare la quarta sconfitta consecutiva, la diciottesima stagionale.

Al Target Center di Minneapolis, reduci dal brutto k.o. di Memphis contro i Grizzlies, Steve Kerr deve fare ancora a meno di Zaza Pachulia, rimpiazzato in quintetto da Kevon Looney. Ed è subito Looney ad essere attaccato con continuità da Karl-Anthony Towns, micidiale sia spalle che fronte a canestro. Passano pochi minuti ed ecco entrare in campo JaVale McGee per provare a limitarlo: il risultato consiste però in falli in successione sul rookie dell'anno 2016, che però a sua volta deve uscire per aver speso malamente il suo secondo. L'attacco dei Warriors è la solita orchestra, che tuttavia fatica ad aumentare il ritmo, con il solo Klay Thompson realizzatore continuo. Kevin Durant è in serata nerissima al tiro, al contrario del suo compagno di squadra Draymond Green, precisissimo dall'arco su assist di uno Steph Curry abbastanza contemplativo. I Timberwolves si battono, nella speranza di riuscire a svoltare nella loro stagione da incubo, trovano energia dalla panchina con Shabazz Muhammad e Kris Dunn, e hanno finalmente da Andrew Wiggins la giusta aggressività. Con Rubio battezzato al tiro (3/10 dal campo, 0/5 da tre), Thompson si occupa dell'elettrico LaVine, ma è ancora Towns a costituire un rebus difficile da risolvere per la difesa di Kerr (neanche West può nulla contro di lui). I soliti Livingston e Iguodala danno il loro contributo dalla panchina, e un match equilibrato si chiude nel primo tempo con gli ospiti avanti di due lunghezze, 58-60.

Nel terzo quarto Wiggins ricomincia da dove aveva ripreso, ed è poi Zach LaVine a sparigliare le carte con un paio di triple fuori contesto che rianimano l'intero Target Center. Golden State è invece molle, e il suo attacco diventa prevedibile, con Durant che sbaglia anche comodi layup. E' dunque Steph Curry a provare a scuotere i suoi con otto punti consecutivi, ma la voglia di vincere di Towns e di un miglioratissimo Gorgui Dieng (autore anche di una gran stoppata su Curry) consente a Minnesota di chiudere il periodo sul +10, mentre gli ospiti sembrano alzare bandiera bianca. Impressione sbagliata, perchè il secondo quintetto di Kerr (West, Durant, Iguodala, Thompson e Livingston) capovolge la partita iniziando dalla difesa. Un grande Andre Iguodala mette il guinzaglio a LaVine, David West si fa valere sui due lati del campo, Thompson fa la sua parte in attacco, e i Timberwolves si sciolgono in maniera improvvisa e clamorosa. Tutti possessi a vuoto o che si concludono con una tripla in emergenza allo scadere per gli uomini di Thibodeau, che non trova punti da fuori con Rubio e vede scendere l'intensità difensiva dei suoi, alla mercè di un Durant ritrovatosi proprio per il gran finale. In un lampo la gara è ribaltata, i Warriors conducono di dieci e rimettono dentro Curry e Green. Le ultime accelerazioni di LaVine e un altro paio di lampi di Towns non bastano per tener vive le speranze di rimonta dei padroni di casa che, come a Toronto, rendono vana una buona prestazione con un ultimo quarto da incubo. 

Minnesota Timberwolves (6-18). Punti: Wiggins, Towns e LaVine 25, Dieng 11. Rimbalzi: Towns 18. Assist: Rubio 6

Golden State Warriors (21-4). Punti: Thompson 30, Durant e Curry 22, Green 18. Rimbalzi: Durant 8. Assist: Curry 9.