137 punti in quattro partite. Lou Williams si è caricato i Los Angeles Lakers sulle proprie spalle in assenza di D'Angelo Russell e Nick Young. Peccato però, che i suoi quasi 34 punti di media a partita non siano stati mai sufficienti per portare a casa una vittoria. Già, perché per quanto sia contraddittorio, al miglior momento della guardia ex Atlanta Hawks è coinciso il peggior momento stagionale dei gialloviola, che dopo la gara interna contro i Phoenix Suns hanno visto il conto di sconfitte consecutive aggiornarsi a quota cinque.
Ad un passo dai playoff, in piena lotta con i Portland Trail Blazers e gli Utah Jazz, i gialloviola di coach Walton si sono letteralmente sgonfiati, perdendo parte di quell'entusiasmo che ha caratterizzato le prime settimane di Regular Season. Fisiologico, in parte, spiegare le sconfitte con le due assenze, preziosissime, del quintetto titolare. Sostituire due uomini da venti punti o quasi di media è affare tutt'altro che semplice, soprattutto con gli equilibri che si erano creati all'interno del sistema losangelino tra primi cinque e seconde linee. Ciò nonostante le prestazioni del 23 sono andate in netto e costante crescendo, fino a raggiungere l'apice delle ultime quattro gare.
"La sensazione è comunque quella della sconfitta. Poco importa quanto segno, una sconfitta è sempre una sconfitta. Non giochiamo nel campo delle vittorie morali, contano pochissimo quelle se non nulla. Per quanto mi riguarda, sto provando a fare qualsiasi cosa nelle mie possibilità per aiutare la squadra a vincere le partite, e vedo che non è abbastanza".
Visibile, tra le righe, lo scoramento di Williams. La sua striscia di triple a cavallo tra terzo e quarto periodo del match di stanotte non è stata sufficiente a coronare la rimonta nel finale, con i padroni di casa che hanno pagato lo sforzo in difesa, cedendo alle iniziative di Bledsoe e compagni. I Lakers accusano, in termini di lucidità, la mancanza di due uomini fondamentali nelle rotazioni e decisivi in attacco nei momenti cruciali: due mancanze che hanno contribuito a far diminuire esponenzialmente quella dose di adrenalina che era stata alla base dell'ottima partenza.
Non a caso ad ergersi a protagonista assoluto è uno degli uomini più carismatici del gruppo, uno dei giocatori con maggiore esperienza in queste situazioni. Williams e le sue percentuali devono rappresentare un punto di partenza per i giovani Lakers, relativamente per se stesso: il record che lo vede protagonista come miglior realizzatore dalla panchina dal 1970 risulta effimero se si pensa al momento decisamente negativo della sua squadra. In attesa del rientro di Russell e Young, Walton si affida a Lou Williams ed alle sue capacità balistiche, nell'intento già da domenica notte contro i New York Knicks di mettere fine alla striscia di sconfitte consecutive e ripartire a caccia dei playoff.