Ogni volta che rilascia dichiarazioni alla stampa, l'head coach dei Golden State Warriors Steve Kerr risulta tutt'altro che banale. L'ex-campione NBA (al fianco di sua maestà Michael Jordan) non ha mai nascosto le sue posizioni in nessun ambito, esprimendosi con serenità anche sugli argomenti più toccanti ed insidiosi.

Con questa premessa, fanno scalpore ma fino ad un certo punto le sue parole alla rete CSN Bay Area, nella persona di Monte Poole, in cui ammette di aver fatto uso di marijuana nel tentativo di trovare una soluzione ai dolori che lo hanno tormentato (costringendolo anche a due operazioni chirurgiche) negli ultimi due anni.
"Penso che potrei finire nei guai per questo, ma ho provato della marijuana un paio di volte, durante l'ultimo anno e mezzo, in cui ho dovuto affrontare un dolore cronico alla schiena. Ho fatto molte ricerche e chiesto consiglio a molte persone, e non so se avrei (probabilmente sì) fallito un test anti-droga, allora. Non so neanche se sono soggetto a questi test o a qualsiasi altro tipo di regolamentazione dall'NBA. Comunque l'ho provata, e non mi ha aiutato per nulla. Ma ne è valsa la pena, perché sto cercando soluzioni al dolore, e avendo provato tanti antidolorifici e medicinali vari, beh... quelli sono stati ancora peggio. È strano".

Kerr, "coach dell'anno" in carica, ha anche accennato al fatto che gli enti sportivi professionistici dovrebbero alleggerire le proprie politiche sull'uso di marijuana, considerata da lui un'alternativa migliore ai correnti trattamenti per il dolore a cui sono sottoposti i giocatori. 
"Me lo auguro. Non sono un sostenitore della marijuana, non fa parte di me. L'ho provata qualche volta, e posso dire che non è una cosa per me. Quindi non sono esperto a riguardo. Ma posso dire una cosa: se sei un giocatore della NFL, in particolare, ed hai molto dolore, non ci sono dubbi sul fatto che l'erba possa avere effetti migliori sul tuo corpo rispetto al Vicodin (idrocodone, antidolorifico derivato dalla codeina non in vendita in Italia, ndr). E a tuttora, qualsiasi atleta, ovunque, si vede prescrivere Vicodin come se fosse vitamina C, e non è una cosa vantaggiosa. Nel nostro paese c'è la concezione che questo tipo di droghe vadano bene, ma l'erba no. Ora, penso che stia cambiando".
"Il cambiamento può essere visto attraverso le nuove leggi di diversi stati, inclusa la California. Spero solo che le leghe sportive se ne rendano conto. Sono sicuro che la paura della NFL sia che tra i fan possa spargersi il pensiero 'tutti i giocatori sono dei fattoni'. Ripeto, non sono un esperto, ma ne so abbastanza, avendo avuto un'esperienza personale col dolore cronico, che il Vicodin non fa bene. Non fa assolutamente bene. È di gran lunga più pericoloso dell'erba".

Parole a riguardo erano arrivate, tramite GQ, dal commissoner NBA Adam Silver, un paio di anni fa. "A livello di linee guida, la nostra volontà è che i nostri giocatori non facciano uso di marijuana. Crediamo che questo possa andare ad inficiare sulle loro prestazioni in campo. Detto questo, la ricerca su un possibile uso medico della marijuana è qualcosa di cui stiamo parlando collettivamente con l'associazione dei giocatori, e ci adatteremo col tempo".