Grazie a una prestazione completa di Al Horford (26 punti, 8 rimbalzi e 6 stoppate), i Boston Celtics di Brad Stevens superano in volata al TD Garden i Sacramento Kings di Dave Jorger. Malissimo invece gli Atlanta Hawks di Mike Budenholzer, travolti in casa dai Detroit Pistons di Stan Van Gundy, mentre a Philadelphia passano gli Orlando Magic di Frank Vogel.
Boston Celtics - Sacramento Kings 97-92
Avvio sprint dei Celtics al TD Garden. Trascinati da un Al Horford spettacolare sui due lati del campo (a segno anche da tre punti), i biancoverdi volano subito sul 29-15 (con l'ex Hawks che si deve occupare anche di Cousins in difesa), salvo subire un parziale di 16-0 da parte di Sacramento, alimentato dalle seconde linee, Casspi, Barnes e Lawson. Boston si risveglia in apertura di secondo quarto, quando prima Jerebko, poi Crowder e Bradley riportano avanti i padroni di casa, in una gara che rimane comunque sul filo dell'equilibrio. Rudy Gay va a corrente alternata, mentre è buono l'impatto dalla panchina del sophomore Willy Cauley-Stein, che approfitta di un accoppiamento favorevole con Olynyk per farsi valere sotto i tabelloni. All'intervallo lungo Boston è avanti di una lunghezza (47-46), con Isaiah Thomas che attacca spesso il ferro. Kings che rimangono in partita anche nel secondo tempo, quando DeMarcus Cousins comincia a diventare un fattore in attacco, nonostante la buona difesa su di lui di Horford. Crowder e ancora Thomas trovano canestri importanti per Stevens, ma è la difesa biancoverde a fare la differenza nel finale di partita: due palle rubate da Terry Rozier lanciano in contropiede Jerebko e Olynyk. Horford risulta ancora decisivo con due triple in the clutch, e la replica ospite è affidata a una tripla di Gay e allo scatenato Cousins, che non si arrende: segna due liberi dopo aver subito fallo su tiro da tre e poi manda a bersaglio del 95-92 a meno di un minuto dalla fine. Sull'ultimo possesso Boogie cerca un altro canestro dall'arco, ma viene bloccato da Horford, che sigilla così la vittoria dei Celtics.
Boston Celtics (11-8). Punti: Horford 26, Thomas 20, Crowder 16, Bradley 15. Rimbalzi: Bradley e Jerebko 9. Assist: Thomas 7.
Sacramento Kings (7-12). Punti: Cousins 28, Gay e Collison 13, Barnes 12. Rimbalzi: Barnes 16. Assist: Barnes 5.
Philadelphia 76ers - Orlando Magic 88-105
C'è Joel Embiid nel quintetto di partenza di Brett Browns al Wells Fargo Center di Philadelphia contro i Magic, di nuovo in campo reduci dalla beffa di Memphis. Ed è proprio il rookie camurenese ad illudere i Sixers nel primo quarto, con le ormai abituali giocate da lungo che si muove come un esterno. Covington ed Ilyasova provano a dare il loro contributo, ma la furia dei padroni di casa si spegne già a partire dal secondo periodo, nonostante un buon impatto dalla panchina di Jahlil Okafor. Per Orlando sale infatti in cattedra Aaron Gordon, che dimostra di non essere solo uno schiacciatore, trovando anche interessanti canestri in allontanamento. Evan Fournier chiude il primo tempo con un lay-up che vale il 42-50, e gli ospiti non si guardano più indietro: anzi, accelerano ancora grazie alle triple di Gordon, D.J. Augustin e Serge Ibaka, mentre dalla panchina segnano anche Meeks e Jeff Green. Phila sbanda paurosamente, non riceve nulla in termini realizzativi da Saric e Stauskas, vede andare k.o. Robert Covington, e viene infine travolta dalle giocate di Elfrid Payton e Nikola Vucevic, che garantiscono a Frank Vogel l'ottava vittoria stagionale.
Philadelphia 76ers (4-15). Punti: Embiid 25, Okafor 16. Rimbalzi: Okafor 13, Embiid 10. Assist: Rodriguez 7.
Orlando Magic (8-12). Punti: Gordon 20, Ibaka, Fournier e Green 16, Vucevic 12. Rimbalzi: Biyombo 13, Vucevic 11. Assist: Vucevic 5.
Atlanta Hawks - Detroit Pistons 85-121
Non c'è Paul Millsap per Mike Budenholzer alla Philips Arena contro i Pistons, sostituito in quintetto da Thabo Sefolosha. Gli Hawks provano così a giocarsi la carta Dwight Howard come unico lungo, ma il centro ex Magic, Lakers e Rockets perde nettamente il confronto con il più giovane e reattivo Andre Drummond. Padroni in casa in partita solo per il primo quarto, poi travolti dalla marea montante di Detroit, che segna in transizione grazie alle accelerazioni di Ish Smith e trova in Kentavious Caldwell-Pope un realizzatore continuo. Dennis Schroder e Tim Hardaway provano a dare vivacità al backcourt di Atlanta, che però non c'è in difesa, e subisce un parziale di 63-33 nei due quarti centrali, sprofondando così a trentacinque lunghezze di distanza. Detroit banchetta nella metà campo offensiva, trovando punti anche con i panchinari Jon Leuer e Beno Udrih, mentre Budenholzer le prova tutte provando anche seconde e terze linee (Muscala, Humphries, Prince, Delaney e il redivivo Mike Scott). Non basta agli Hawks per evitare la quinta sconfitta consecutiva. Van Gundy si gode invece il suo attacco bilanciato, che porta in doppia cifra tutti i suoi componenti (trenta punti in due per Marcus Morris e Tobias Harris).
Atlanta Hawks (10-10). Punti: Schroder 17, Muscala e Hawarday 11, Humphries 10. Rimbalzi: Howard e Prince 6. Assist: Schroder 11.
Detroit Pistons (11-10). Punti: Caldwell-Pope 23, Harris 18, Leuer 16, Drummond 14, Morris 12, Smith, Udrih e Hilliard 11. Rimbalzi: Drummond 14. Assist: Smith 13.