Se nella Eastern Conference i Cleveland Cavaliers hanno spiccato il volo, mettendo parecchia distanza tra sé stessi e le altre, ad Ovest non è propriamente la stessa cosa. I Los Angeles Clippers, sorprendentemente primi, stanno tenendo un ottimo ruolino di marcia anche se, alle loro spalle, i Golden State Warriors e i San Antonio Spurs stanno facendo altrettanto. Tante invece le squadre che non stanno rispettando le aspettative, su tutte Portland e Dallas, incredibilmente ultima.
Ma andiamo adesso ad analizzare tutte le 15 squadre della Western Conference seguendo l’ordine in classifica:
- Los Angeles Clippers (14-2): come già anticipato, la squadra di Doc Rivers è la migliore al momento. La maggior parte dei Power Rankig la piazza in testa, sopra anche i Cavaliers di Lebron James. Chris Paul sta giocando in maniera superba, JJ Redick è il solito cecchino mentre, ad aver alzato probabilmente il proprio livello, è Blake Griffin, che sembra essersi definitivamente messo alle spalle i problemi di tipo caratteriale.
- Golden State Warriors (13-2): i finalisti dello scorso anno, dopo un avvio non del tutto convincente, sono in striscia positiva da ben 9 partite. KD sembra aver trovato il suo ruolo all’interno della squadra, così come la squadra stessa sembri abbia trovato il giusto ritmo con Durant in campo. Adesso anche Klay Thompson, il cui inizio non è stato brillante, ha ritrovato le sue triple, redendo la squadra di Kerr inarrestabile.
- San Antonio Spurs (12-3): nonostante le parole di Popovich dopo la vittoria contro i Memphis Grizzlies (“Una prestazione patetica”, link), i suoi ragazzi stanno giocando un ottimo avvio di stagione. Kawhi Leonard è sempre più il “padrone” della squadra, mentre Pau Gasol e LaMarcus Aldridge sembrano poter convivere meglio di quanto ci si aspettasse. Sicuramente difensivamente questi Spurs concedo parecchio, ma nell’altra metà campo sono una macchina parecchio difficile da fermare.
- Memphis Grizzlies (10-5): così come i Warriors, Marc Gasol e compagni non hanno avuto un inizio particolarmente brillante, con il passare dei giorni le cose sono decisamente migliorate. Proprio il catalano, fratello minore di Pau, ha aumentato la sua mole di gioco col passare del tempo, così come Mike Conley. Ma il vero fattore per questi Grizzlies è senza dubbio Vince Carter che, in uscita dalla panchina, sta fornendo prestazioni sempre di altissimo livello.
- Houston Rockets (9-6): con grande sorpresa da parte degli addetti ai lavori, gli Houston Rockets di James Harden si sono issati fino alla quinta posizione della difficilissima Western Conference. E il grande merito di questi risultati è sicuramente del Barba, che sta giocando in maniera sublime, ma anche di Mike D’Antoni, che riuscito subito a dare la propria impronta alla squadra. E con il ritorno di Patrick Beverley, le cose non dovrebbero che migliorare.
- Utah Jazz (8-8): il rientro di Gordon Hayward ha portato grossissimi miglioramenti e, soprattutto, vittorie a Salt Lake City che, tuttavia, aspettano ancora il rientro di Derrick Favors. Soltanto allora si potrà dare un giudizio obbiettivo sui ragazzi di Quinn Snyder che, al momento, stanno comunque facendo intravedere buone cose. I nuovi, specialmente Hill e Johnson, stanno dando un ottimo supporto e, verosimilmente, sono quel qualcosa che mancava al roster.
- Oklahoma City Thunder (8-8): reduci da tre sconfitte di fila, la squadra di Russel Westbrook, pardon, di Billy Donovan, non sta giocando in maniera particolarmente entusiasmante ma, come da pronostico, il numero 0 sta portando da solo avanti la carretta. Oladipo, Adams e Kanter cercano in qualche modo di dare una mano, ma al momento non è abbastanza per puntare a posizioni ancora più alte.
- Los Angeles Lakers (8-8): uno degli inizi di stagione più sorprendenti. La squadra di Luke Walton, benché continui a mostrare enormi lacune, specialmente in difesa, sta comunque tenendo un buonissimo ritmo, dimostrandosi una vera macchina da punti. Lou Williams e Nick Young sono rinati grazie all’ex Warriors, e così tutto il resto del roster. La panchina gialloviola è una delle migliori in NBA, producendo di media, su 100 possessi, più di 110 punti. Magari non arriveranno ai PO, ma la strada presa sembra tanto quella dei primi Celtics di Brad Stevens.
- Portland Trail Blazers (8-9): Lillard e McCollum avevano promesso fuoco e fiamme ad inizio stagione, ma ad oggi, si sono viste con troppa discontinuità. La franchigia dell’Oregon sta avendo delle difficoltà che in pochi si aspettavano e, sicuramente, il rientro a breve di Festus Ezeli porterà dei grossi miglioramenti. Nel frattempo però, Damian e CJ dovranno dare qualcosina in più per aspirare alle zone nobilissime della Western Conference.
- Denver Nuggets (6-9): la squadra del Gallo sta attraversando l’ennesimo anno di transizione, e sebbene Mudiay abbia mostrato enormi segni di miglioramento, è chiaro che da questa squadra non ci si debba attendere più di quanto mostrato finora, ovvero risultati altalenanti e tanta discontinuità.
- Sacramento Kings (6-9): nonostante un DeMarcus Cousins da 27.5 punti e 9.9 rimbalzi di media a partita, la squadra della Capitale californiana sta, come sempre negli ultimi anni, giocando un'orribile pallacanestro. Ad oggi, non esiste alcuna chimica di squadra e, la stessa, sarà sicuramente soggetta a modifiche in corso, con Rudy Gay pronto a trasferirsi ancora.
- New Orleans Pelicans (6-10): dopo un inizio disastroso, la squadra di Anthony Davis è in netta ripresa grazie, o forse soprattutto, al ritorno di Jrue Holiday. Il play ex Phila ha dato maggiore qualità di playmaking alla squadra e sta risultando un ottimo supporto per AD che, al momento, sta segnando in media più del restante quintetto iniziale.
- Phoenix Suns (6-11): anche per quest'anno, i Suns sono destinati a mancare l'appuntamento con i playoffs. L'esplosione di Devin Booker non sembra infatti bastare alla franchigia dell'Arizona, priva di giocare che possano garantire continuità.
- Minnesota Timberwolves (4-10): sulla squadra di Tom Thibodeau c'erano, e ci sono tutt'ora, aspettative altissime: Wiggins, Towns e LaVine avrebbero dovuto spaccare il mondo fin da subito, ma l'ex allenatore dei Bulls sta avendo più di qualche difficoltà. Ma siamo certi che, col passare del tempo, queste diminueranno.
- Dallas Mavericks (2-12): la grandissima sorpresa di quest'anno. Dopo gli arrivi di Bogut e Barnes, ci si aspettava che gli uomini di Carlisle potessero tornare definitivamente tra le contender al titolo ma, almeno in questo avvio di stagione, si è vista tutt'altra roba. Vedremo se il front office texano deciderà di provare a cambiare qualcosa a stagione in corso o, a questo punto, puntare forte sul prossimo Draft.